
(AGENPARL) – dom 01 settembre 2024 Il Cda è composto Raffaele Testolin, presidente, Michele Zampieri, Mara Pugnale
NASCE LA SOCIETÀ AGRICOLA “CONTESSA FLORIO”
COSTITUITA DALLA FONDAZIONE ATTILIO MASERI
Obiettivo: generare risorse per sostenere i progetti della Fondazione
a favore degli studenti e dei giovani ricercatori dell’Ateneo
Fondata sui principi della tradizione, dell’innovazione e della sostenibilità
nell’ottica del trasferimento della conoscenza al mondo agroalimentare
Università degli Studi di Udine
Udine, 1 settembre 2024 – La Fondazione Attilio Maseri, attivata dall’Università di Udine per
valorizzare il lascito dell’illustre cardiologo friulano a favore di studenti e giovani ricercatori
dell’Ateneo, ha costituito, come socio unico, la società agricola “Contessa Florio”. Compito
dell’azienda è generare risorse affinché la Fondazione possa sostenere progetti di ricerca,
assistenza, formazione e borse di studio per i più meritevoli studenti dell’Ateneo. Tre gli indirizzi su
cui si fonderà l’attività: tradizione, innovazione e sostenibilità, nell’ottica del trasferimento della
conoscenza al mondo agroalimentare. L’azienda dispone di circa 60 ettari di terreni comprendenti
coltivazioni, prati stabili e bosco distribuiti tra Oleis, Manzano, Persereano e Pavia di Udine. Il
Consiglio di amministrazione che governa l’azienda è costituito dal presidente Raffaele Testolin,
dall’amministratore Michele Zampieri e dalla consigliera Mara Pugnale.
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Il progetto agricolo
L’azienda agricola prevede inizialmente il recupero e la valorizzazione di una trentina di ettari con
produzioni di pregio, in particolare: 5 ettari di vigneto, 5 di oliveto superintensivo e tre di frutteti tra
cui ciliegio e melo sotto copertura. La restante superficie sarà gestita con colture annuali: mais da
farina, soia, sorgo, girasole. Verrà avviata, inoltre, l’attività apistica per la produzione di miele.
Negli anni successivi verranno realizzati ancora frutteti – noce e altre colture ad alto reddito –,
mentre per i nuovi vigneti dovranno essere acquisiti i diritti di reimpianto.
I tre principi guida
I principi su cui si fonda l’attività dell’azienda “Contessa Florio” coniugano tradizione, innovazione e
sostenibilità. La tradizione, perché è stato pianificato il recupero della frutticoltura – come melo,
olivo e ciliegio – un tempo diffusa in Friuli e abbandonata negli ultimi 80 anni a favore della
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cerealicoltura e della zootecnia. L’innovazione, perché si privilegiano varietà produttive con limitate
esigenze fitosanitarie, sistemi di allevamento intensivi e super-intensivi ad elevata
meccanizzazione. E sostenibilità, per le scelte varietali e i programmi di gestione dei frutteti che
prevedono una drastica riduzione dell’impiego di prodotti di difesa e una forte attenzione alla salute
del consumatore e all’ambiente.
La gestione
L’azienda, attraverso collaborazioni terze, gestirà l’attività di produzione e trasformazione frutto dei
terreni dati in affitto. Curerà la distribuzione del prodotto fresco e trasformato puntando sul bacino
d’utenza del territorio e della comunità universitaria. Inoltre, organizzerà attività complementari
legate alle produzioni rappresentate da laboratori e botteghe. Queste attività costituiscono anche
opportunità per corsi residenziali, occasioni di tirocinio per studenti e in tutti i casi sono orientati al
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trasferimento della conoscenza, della tradizione e dell’innovazione al mondo agro-alimentare
friulano.
«La costituzione della società agricola Contessa Florio da parte della Fondazione Attilio Maseri –
spiega la presidente della Fondazione, Cristiana Compagno – è un primo importante atto volto a
valorizzare il patrimonio terriero ereditato. Si tratta infatti di un passaggio importante nel percorso
di realizzazione delle volontà del professor Maseri».
L’avvio della società agricola “Contessa Florio”, afferma il presidente Raffaele Testolin, «è un
progetto ambizioso e sfidante considerato che la missione è quella di produrre reddito adeguato a
sostenere borse di studio per studenti meritevoli, com’era nelle volontà del professor Attilio Maseri.
Abbiamo pianificato una serie di attività che, oltre a produrre il reddito che ci chiede la Fondazione,
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dovrebbero servire come stimolo al mondo agricolo per lo sviluppo di attività più remunerative
rispetto alle colture annuali tradizionali e, soprattutto – sottolinea il professor Testolin –, in linea
con gli orientamenti dell’Unione europea che chiede un’agricoltura attenta alla salute dei cittadini e
sostenibile anche dal punto di vista ambientale».
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