
“63 suicidi in carcere dall’inizio dell’anno sono una enormità che richiede un rapido intervento da parte dello Stato. Bisogna affrontare il problema delle carceri che non sono strutturate per accogliere un numero esorbitante di detenuti, in rapporto alle capacità di accoglienza delle strutture. Il discorso è ampio e complesso e richiede un intervento medico-psichiatrico costante, oltre che sanitario. Tutto ricade sempre sulla prevenzione dei comportamenti delinquenziali, che denotano una mancanza di educazione al vivere sociale. Sull’aspetto educativo esiste troppa deresponsabilizzazione a tutti i livelli, in particolare a livello familiare e scolastico. Troppa mancanza di sensibilità a livello politico verso il carcere, il detenuto è solo e all’interno del carcere si ripresentano le stesse situazioni delinquenziali dell’esterno. Il processo riabilitativo del detenuto in carcere è quasi sempre assente e le conseguenze sono evidenti”. Lo scrive in una nota Maria Teresa Baldini, presidente di Fuxia People.