“Il ricorso all’Autorità Giudiziaria Ordinaria avverso gli esiti delle recenti elezioni non legittima nessuno a parlare di guerre e battaglie all’interno del GOI e chi lo fa manca di senso di responsabilità e finisce per sollecitare gli animi di quei pochi che, non soddisfatti dai Valori della vita, credono di soddisfare le proprie velleità nella ricerca di un nemico da combattere e abbattere. Nel GOI non esiste alcuna guerra né esistono fazioni in conflitto. L’incontinente clamore di pochi non rappresenta la volontà e il contegno di molti. È stata un esempio di composta unanimità la Gran Loggia che ha raccolto la proclamazione del Gran Maestro e la installazione dei Grandi Dignitari.Continua ad essere un esempio di compattezza e solidità la dedizione di tanti fratelli ai lavori di incessante perfezionamento interiore.
L’elevazione etica alla quale si dedicano costantemente i fratelli del GOI resta lontana dalle beghe conflittuali tipiche di chi ha ambizioni inappagate. Le iniziative giudiziarie, tanto numerose quanto vane, ad oggi inutilmente proposte contro l’attuale Giunta del GOI, non scalfiscono la compattezza e la compostezza dei Fratelli.
È stata rigettata dal Tribunale Civile di Roma la richiesta cautelare di sospensione inaudita altera parte dell’attività di accertamento della Corte Centrale in sezione elettorale e di contestuale nomina di un Curatore speciale del GOI.
È stata rigettata dal Tribunale Civile di Roma la richiesta di sequestro degli atti inaudita altera parte proposta dai componenti la lista n.1 che hanno poi preferito rinunciare agli atti del giudizio prima della instaurazione del contraddittorio.
È stata, poi, dichiarata inammissibile dal Tribunale Civile di Roma con ampia e articolata motivazione la richiesta cautelare di sospensione degli esiti elettorali e di nomina di un Amministratore Giudiziario del GOI avanzata sempre dalla lista n. 1.
La prospettazione di impugnazioni viene, purtroppo, veicolata con modalità che continuano ad alimentare quel tipico clamore mediatico che non giova alla vera informazione, ma che soddisfa l’interesse di chi vuole solo creare a tutti i costi un “caso” scandalistico.
Il rispetto dovuto al GOI, ai fratelli del GOI e, non in ultimo, alla Giustizia Ordinaria imporrebbe, piuttosto, un deferente silenzio.
Quel silenzio tanto caro all’iniziato che preferisce soddisfare le esigenze di riflessione e comprensione prima di parlare e agire.
A tutti Voi cari Fratelli viene rivolto l’augurio di non essere più disturbati dal conflittuale clamore di chi non vuole consentirVi di riflettere e comprendere”.
Il Gran Maestro del Grande Oriente Antonio Seminario