
La scrittrice di Harry Potter, J.K. Rowling, si è unita alla crescente ondata di critiche contro il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) dopo che a un pugile con cromosomi XY è stato permesso di competere contro una donna nelle Olimpiadi di Parigi 2024. L’episodio controverso ha visto l’algerino Imane Khelif prevalere in meno di un minuto su Angela Carini, un’avversaria italiana, sollevando interrogativi sul fair play e sulla sicurezza negli sport femminili.
Il match tra Khelif e Carini si è concluso in soli 46 secondi, con la pugile italiana costretta ad abbandonare il ring dopo aver subito colpi che, secondo quanto riferito, erano più devastanti del previsto. Carini, visibilmente sconvolta, ha dichiarato di non aver mai ricevuto pugni così forti e ha deciso di ritirarsi per tutelare la sua salute.
Rowling ha fortemente criticato la decisione del CIO di permettere a Khelif di partecipare alla competizione femminile, sottolineando l’ingiustizia e il potenziale pericolo che questa decisione comporta per le atlete donne. La scrittrice ha accusato l’establishment sportivo di mettere a rischio la sicurezza delle donne e ha espresso disapprovazione per il “sorriso” di Khelif dopo il combattimento, considerandolo un segno di mancanza di rispetto verso la sua avversaria.
In seguito, The Hollywood Reporter ha criticato Rowling per aver utilizzato il termine “maschio” riferendosi a Khelif, sostenendo che l’atleta algerino, avendo vissuto come donna, non dovrebbe essere considerato come un uomo. Tuttavia, il Reporter ha riconosciuto che Khelif è nato con cromosomi XY, che biologicamente designano il sesso maschile. Questo ha alimentato ulteriormente il dibattito sul riconoscimento e la partecipazione degli atleti transgender e con caratteristiche maschili nelle competizioni femminili.
Rowling, che ha già affrontato numerose campagne di boicottaggio per le sue posizioni contro l’inclusione degli uomini biologici negli sport femminili e negli spazi riservati alle donne, è ora oggetto di nuove critiche. Nonostante le polemiche, la sua posizione resta ferma, e la scrittrice continua a sollevare questioni fondamentali sull’equità e la sicurezza negli sport.
La controversia ha reso Rowling una figura non grata a Hollywood, nonostante il suo enorme successo con la saga di Harry Potter, che ha arricchito molti professionisti dell’industria cinematografica. Le tensioni intorno alla questione mettono in luce le sfide e le divisioni crescenti riguardanti le politiche di inclusione e le norme di competizione nelle arene sportive globali.
