
(AGENPARL) – gio 01 agosto 2024 COMUNICATO STAMPA
Peste suina: Cia, salgono i focolai. Stringere su contenimenti e più risorse
Allerta massima in allevamenti. Agire con urgenza su nuovi indennizzi e misure di prevenzione
per evitare disastro
1 ago – Con oltre 2 milioni di cinghiali che scorrazzano ancora su tutto il territorio
nazionale e operazioni di contenimento che procedono a rilento, non ci può essere freno alla
peste suina africana. Così Cia-Agricoltori Italiani, rilevando che in pochi giorni sono saliti a 6 i
focolai di PSA negli stabilimenti nazionali e hanno coinvolto Emilia-Romagna, Piemonte e
Lombardia, regione che da sola conta più del 50% degli allevamenti suinicoli totali.
“Siamo molto preoccupati -dichiara il presidente di Cia, Cristiano Fini-. Lo scenario si è
notevolmente complicato, è successo ciò che era prevedibile, vista l’eccessiva presenza dei
cinghiali soprattutto nelle zone coinvolte. Ora chiediamo celerità nelle risposte”.
Il comparto suinicolo, infatti, è già in forte sofferenza e adesso bisognerà prevedere risorse
importanti per consentire tenuta e ripresa delle aziende. “Gli indennizzi sono fermi allo scorso
novembre -continua Fini- ed è sempre più necessario supportare quelle imprese che continuano
a lavorare con enormi difficoltà a causa delle misure sanitarie imposte. Servono subito ristori per
coprire tutti i danni indiretti subiti con il blocco sanitario delle movimentazioni e anche con il
deprezzamento dei capi”.
In più, “occorrono ulteriori risorse per le misure di prevenzione, che ad oggi sono risultate
insufficienti, oltre a un maggiore coordinamento e uniformità nella strategia di controllo della PSA
-continua il presidente di Cia-. Il problema è nazionale e auspichiamo, quindi, che il direttore
generale della Sanità Animale, Giovanni Filippini, che subentra al commissario Vincenzo Caputo
dopo le recenti dimissioni, agisca con urgenza attraverso misure straordinarie, superando i
vincoli burocratici e accelerando gli abbattimenti per fermare i contagi”.
“Non si può più aspettare, l’allerta è massima per gli allevatori -conclude Fini-. La peste
suina rischia davvero di mettere ko un settore chiave del Made in Italy agroalimentare, che
genera oltre 13 miliardi tra produzione e industria”.