
(AGENPARL) – gio 25 luglio 2024 Comunicato stampa
31/2024
25 luglio
Più digitale per la nostra agricoltura:
l’impegno CREA e UNITUS
Il presidente Rocchi “Dalla Ricerca, insieme agli
stakeholder un contributo decisivo per la nostra
agricoltura”
Il rettore Ubertini e presidente CRUL “Dobbiamo
essere pronti per trasmettere alle aziende del
settore le nuove tecnologie digitali”
Oggi a Viterbo l’evento congiunto dedicato a tecnologia e
innovazione
«La transizione verso una agricoltura sempre più tecnologicamente evoluta è un passaggio
obbligato per le nostre imprese, se si vogliono assicurare rese crescenti in campo nel rispetto
dell’ambiente e con input energetici, chimici e idrici sempre più ridotti. D’altronde i numeri
parlano chiaro: l’agricoltura 4.0, cresce del 19% nel 2023 rispetto all’anno precedente e vale
oltre 2,5 miliardi di euro. In questo quadro, la Ricerca può dare un contributo decisivo, insieme
agli stakeholder, fornendo soluzioni e strumenti in grado davvero di cambiare la vita ai nostri
agricoltori. Il CREA sta già lavorando in tal senso ed è pronto ad alleanze come quella con
l’Università della Tuscia per essere ancora più incisivo sui territori, a partire dalla Regione
Lazio» così il presidente del CREA, Prof. Andrea Rocchi, in occasione del workshop L’impatto
della innovazione tecnologica in agricoltura: la ricerca UniTUS e CREA organizzato dal
CREA, con il suo centro di Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari, e dall’Università degli
studi della Tuscia in corso oggi giovedì 25 luglio.
L’agricoltura 4.0. parliamo di sistemi di monitoraggio satellitare, droni per la mappature dei
terreni attraverso sistemi GIS, sensori in grado di registrare dati meteo e di fabbisogno idrico,
strumenti di previsione per le stime (fabbisogni di fertilizzanti o di prodotti fitosanitari, modelli
fenologici e sviluppo di fitopatie), strumenti di supporto alle decisioni (DSS) e modelli predittivi.
Ma anche, tecnologia a rateo variabile, sistemi di guida assistita e automatica per le macchine
agricole (con GPS), strumenti di gestione e diagnostica da remoto delle macchine o sistemi per
la tracciabilità del ciclo di vita del prodotto (blockchain, telemetria). Solo per citare alcuni
esempi fra i più diffusi. Sono tutte tecnologie all’avanguardia, sviluppate per migliorare le
prestazioni produttive e ambientali delle aziende, minimizzando gli impatti negativi ed
elevando gli standard qualitativi dei prodotti agricoli.
I vantaggi. Innegabili le ricadute in termini economici con un aumento delle performance
(produttività e profitti), reso possibile dall’adozione di decisioni più efficaci in relazione ai
contesti. E rilevanti anche i benefici in termini di sostenibilità ambientale, con l’ottimizzazione
dell’uso delle risorse, la riduzione degli sprechi e il riutilizzo degli scarti in un’ottica di
circolarità. Grazie ai sistemi di automazione e di efficientamento che riducono il carico di lavoro
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fisico e mentale per gli agricoltori, migliorano anche le condizioni di lavoro e, più in generale, la
sicurezza. Non da ultimo, è possibile garantire ai consumatori una maggiore tracciabilità dei
prodotti agricoli, attraverso una più capillare trasparenza lungo la catena di
approvvigionamento.
Dati significativi. Nel dettaglio, il 9% della superficie agricola viene gestita con tecnologie
digitali e oltre il 70% delle aziende agricole ne utilizza almeno una e circa il 40% almeno due. I
principali investimenti riguardano macchinari e sistemi di monitoraggio (oltre il 50%), software
gestionali (11%), piattaforme di integrazione dati (8%), sistemi di mappatura delle colture (8%)
e di supporto alle decisioni (5%) (fonte Osservatorio smart agrifood di Osservatori.Net). Un
fenomeno, riconosciuto anche a livello di politiche, al punto che i piani di sviluppo rurale
mettono a disposizione oltre 1.7 miliardi di Euro per l’innovazione digitale negli investimenti
aziendali (dati PSP 2023-2027).
La ricerca del CREA. Il CREA, con il suo centro di Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari,
studia e implementa soluzioni tecnologiche innovative per favorire una gestione sostenibile dei
sistemi agricoli e forestali e delle filiere agricole, agroalimentari e agroindustriali. I ricercatori
sono impegnati in diversi ambiti: dalla agromeccanica high tech (meccanizzazione,
automazione, robotica) all’agricoltura digitale (droni, satelliti, applicazioni sensoristiche, sistemi
di simulazione e controllo, machine learning, intelligenza artificiale, strumenti di tracciabilità)
fino alle tecnologie per le trasformazioni energetiche (biogas, energia termica, energia
elettrica, bioprodotti, lubrificanti e carburanti alternativi autoprodotti da rinnovabili e
sostenibili) e per la riduzione dell’impatto ambientale (riuso di acque di scarto, telerilevamento
a supporto sia di innovazioni colturali a minore impatto energetico sia di interventi di