
(AGENPARL) – gio 18 luglio 2024 Prot. n.______ Federico Marini
MONTAGNA – La carenza di infrastrutture mette fuori gioco imprese e
territori montani isolani. Tempi di percorrenza insostenibili e valore aggiunto
che va a picco: addetti sardi ultimi in Italia. Giacomo Meloni e Daniele Serra
(Confartigianato Sardegna): “La salute del tessuto imprenditoriale e sociale
interno influisce pesantemente sulla crisi demografica”. Appello alla Giunta.
Associazioni Per le 3.600 imprese sarde dei 34 comuni montani della Sardegna (il 9% del
Territoriali totale), con i loro 7.500 addetti e 53mila abitanti (3,4% dei sardi), e un fatturato di
Sud Sardegna
più di 650milioni di euro, è sempre pesante la situazione delle infrastrutture a
Cagliari rappresentare il gap più forte nei confronti delle aree di pianura, collinari e costiere.
Via Riva Villasanta 241
infrastrutture di trasporto più vicine evidenzia che chi proviene da un comune di
Oristano
Via Campanelli, 41 montagna impiega in media 44 minuti, cioè 24 minuti in più (+123%), rispetto ai 19
Nuoro punto d’accesso ad una superstrada, stazione ferroviaria, porto e aeroporto.
Via Brig.Sassari, 37 Sono questi alcuni dei dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato
Imprese Sardegna, attraverso il Rapporto “Economia e imprese della montagna della
Sassari Sardegna: perimetri e tendenze”, che ha analizzato la struttura e la dinamica delle
Via Alghero, 30
l’elaborazione dei dati ISTAT 2023.
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 Un gap pesante che si ripercuote anche sul valore aggiunto prodotto
livello nazionale: 27.306 euro equivalente a un gap del -23,7% rispetto agli occupati non
montani. Nella classifica nazionale per valore aggiunto degli addetti, in testa troviamo il
Trentino con 63.631 euro, con una media nazionale del 49.131 euro.
“Questi dati ci ricordano, tangibilmente, come le aree interne siano territori fragili,
distanti dai centri principali di offerta dei servizi essenziali, che però coprono una
importante fetta della popolazione – commenta Giacomo Meloni, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna – e dobbiamo ricordarci che “area interna” non
sempre coincide con territorio montano”. “Per questo – prosegue Meloni – sono
necessarie politiche e leggi su misura per contesti diversi, considerando che fare impresa
in montagna ha costi maggiori e più difficoltà a restare sul mercato rispetto alle altre
zone. Non dimentichiamo neanche che è anche la salute del tessuto imprenditoriale e
sociale della montagna quella che influisce la crisi demografica”.
I tempi di accesso alle infrastrutture di trasporto più vicine.
Nel dettaglio da un comune di montagna occorrono 66 minuti per arrivare ad un
porto (35 in più rispetto ai 31 minuti degli altri comuni), 78 minuti per arrivare in
aeroporto (41 in più rispetto ai 37 minuti degli altri comuni), 51 minuti per arrivare ad
una stazione ferroviaria (33 in più rispetto ai 18 minuti degli altri comuni) e 32 minuti per
accedere alla superstrada (17 in più rispetto ai 15 minuti degli altri comuni).
Confartigianato Imprese Sardegna
Nello specifico le imprese di montagna sono 3.619, il 3% di tutte quelle registrate,
con 7.527 addetti, il 2,1% del totale dei lavoratori sardi. Ne fanno parte le 1.564 realtà
artigiane (18,7 del totale delle attività montane) con i 2.705 addetti (il 39.1% degli addetti
montani). Nel nuorese le imprese sono 2.480, di cui 1.089 artigiane, nel sassarese-
gallurese 915, di cui 408 artigiane, e nel Sud Sardegna sono 224, di cui 67 artigiane. Il
fatturato montano arriva a 679 milioni di euro, l’1,5% del totale sardo, con un valore
aggiunto di 203milioni di euro (l’1,6% del totale). Il 6,6% delle attività produttive si
occupa di manifatturiero, 10.7% di costruzioni, il 26,6% di servizi e il 56% di altre
attività.
Secondo Meloni “l’analisi conferma come cittadini e imprese nei comuni della
Sardegna montana registrino una maggiore difficoltà negli spostamenti in relazione alla
distanza dalle principali infrastrutture. La geografia del terreno rende più complessa e
costosa la costruzione e la manutenzione delle strade e di altre infrastrutture di
trasporto. Le più difficili condizioni meteorologiche, soprattutto durante l’inverno,
possono causare eventi eccezionali come frane, esondazioni e smottamenti, rendendo
difficili i collegamenti e aumentando i costi di manutenzione del territorio, spesso a
carico di comuni di minore dimensione e con una più contenuta dotazione di risorse per
gli investimenti. Per le imprese nelle aree montane è più difficile l’accesso ai mercati,
alle catene di fornitura e ai servizi necessari per lo sviluppo dell’attività imprenditoriale.
I maggiori costi per raggiungere mercati più ampi, al di fuori dell’area locale, possono
limitare le opportunità di espansione delle imprese. Le difficoltà logistiche possono
contribuire al calo della popolazione delle aree montane e alla scarsità di manodopera
locale, rendendo ancora più difficile gestire e far crescere i sistemi d’impresa”.
I dati però dimostrano che, nonostante tutte le difficoltà, tantissime realtà produttive
credono nello sviluppo di montagna e territori interni.
“Questi dati dimostrano come sia possibile fare impresa anche con condizioni non
certo favorevoli – sottolinea Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato
Sardegna – con difficoltà, oltre quelle delle infrastrutture, derivate dal reperimento di
figure professionali dovuto in parte anche al calo demografico cui si è assistito in questi
anni”. “Per contrastare uno spopolamento sempre più diffuso sia a livello di persone che
di servizi è necessario investire nel territorio, nella qualità dell’offerta e nell’ampiezza
delle possibilità – prosegue Serra – come Associazione, la nostra mission è promuovere
la cultura del lavoro autonomo anche e soprattutto in quei territori, come ad esempio la
montagna, dove ci sono realisticamente delle opportunità interessanti. Logicamente è
necessario un’unità di intenti con tutti gli enti presenti, per investire e riuscire così a
invertire questo trend che riguarda comunque tutto il territorio provinciale ma che è più
accentuato nelle zone montane”.
Per Confartigianato Imprese Sardegna, quindi è necessaria una strategia di
sviluppo che lavori e investa su tutte le aree interne a rischio spopolamento, che possa
porre le imprese al centro dello sviluppo e della creazione del lavoro, che le faccia
migliorare. Sono necessarie le risorse pubbliche, ma è ancora più necessario, anzi
fondamentale, conoscere le vere esigenze di imprenditori e comunità.
“La tendenza allo spopolamento delle aree interne può essere invertita in primis
Confartigianato Imprese Sardegna
investendo sulle infrastrutture – riprende il Presidente – poi è necessario favorire
l’insediamento dei giovani attraverso la creazione di nuove imprese che operino in una
logica di economia circolare e il lavoro da remoto. Per questo occorre un’azione su due
fronti: offrire incentivi alla permanenza delle imprese in zone montante e attrarre nuove
attività”. “Da qui – conclude Meloni – alla Giunta Regionale lanciamo le nostre
proposte: promuovere la perequazione territoriale (evitare, quindi, le discriminazioni
territoriali ovvero una distribuzione più equa delle risorse); favorire l’autogoverno dei
territori; investire in capitale umano; fare rete; far crescere la competitività del sistema”.
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