
(AGENPARL) – ven 12 luglio 2024 Prot. n.______ Federico Marini
AUTOTRASPORTO – Il trasporto merci viaggia a marce basse:
mancanza di personale, concorrenza straniera e caro gasolio. Poco più di
2mila le imprese con oltre 8mila addetti. In 15 anni chiuse 1.000 realtà.
Meloni e Serra (Confartigianato Sardegna): “Rendere attrattiva la figura
dell’autista e cogliere le nuove sfide in tema di transizione ecologica e digitale”.
Associazioni Viaggia a marce basse l’autotrasporto della Sardegna, limitato dalla mancanza di
Territoriali turn over fra gli autisti per la cronica carenza di personale, e schiacciato dalla
Sud Sardegna
concorrenza straniera, dalle attività prive di automezzi che svolgono solo attività di
Cagliari intermediazione, dal caro-tassi che frena la transizione green e dalle elevate accise sul
Via Riva Villasanta 241
Una struttura imprenditoriale, quella sarda, che rischia di essere minata nelle sue
Oristano
Via Campanelli, 41 fondamenta nonostante le 2.099 imprese, di cui 1.225 artigiane (il 58,4%), e nonostante
Nuoro realtà (di cui 42mila artigiane) e 371mila addetti, di cui 283mila artigiani.
Via Brig.Sassari, 37 In 15 anni il trasporto e logistica isolani hanno perso 974 aziende, passando
dalle 3.073 del 2009 alle 2.009 attuali.
Sassari Sono questi i dati che emergono dal dossier realizzato dall’Ufficio Studi di
Via Alghero, 30
in Sardegna”, su dati Eurostat, Infocamere e Istat 2023-2024.
Gallura Olbia
Via Sangallo 67 Andando nel dettaglio della composizione nei territori, sono registrate nella
addetti, in quella di Nuoro 322 imprese, di cui 221 artigiane (68.6%) con 530 addetti, in
quella di Oristano 232 aziende, di cui 148 artigiane, con 885 addetti, e in quella di
Sassari-Gallura 597 realtà, di cui 323 artigiane, con 2.563 addetti.
“La buona notizia nei settori isolani di trasporto e logistica è data dagli indicatori
di mobilità e di attività produttiva che registrano un marcato recupero e una crescita
della movimentazione delle merci – commenta Giacomo Meloni, Presidente di
Confartigianato Imprese Sardegna – nei primi cinque mesi del 2023, anche sul nostro
territorio, le vendite al dettaglio hanno tendenzialmente recuperato i livelli pre-Covid-19,
mentre continua ad aumentare la domanda di servizi di spedizioni indotta dal boom
dell’e-commerce”. “Nonostante questo, l’attività dell’autotrasporto sardo – prosegue
Meloni – è influenzata da diversi fattori, tra cui spicca la concorrenza di imprese di paesi
con un basso costo del lavoro che hanno acquisito quote di mercato crescenti nella
movimentazione internazionale delle merci. Una situazione che sta penalizzando
fortemente il nostro settore anche a livello locale, rendendo meno attrattiva la stessa
professione”.
Infatti, il costo medio del lavoro delle imprese della movimentazione delle merci
dei dieci paesi maggiori competitor nel trasporto internazionale tra Italia e Unione
europea è più che dimezzato (-58,4%) rispetto a quello delle imprese di autotrasporto
Confartigianato Imprese Sardegna
italiane, il quale, a sua volta, è superiore del 16,3% alla media del costo sostenuto dalle
imprese francesi, tedesche e spagnole.
A fronte di queste dinamiche, cresce la domanda di lavoro delle imprese di settore,
a cui però corrisponde una difficoltà enorme nel reperimento del personale adeguato.
Infatti, il comparto vive il paradosso di questi tempi: sale la domanda di lavoro, ma oltre
il 40% delle offerte rimane inevasa perché non si trovano le figure professionali. Un
fenomeno di portata europea ma anche del nostro territorio, dove le imprese del settore
sono in difficoltà nel reperimento degli autisti.
La carenza di personale nell’Isola è rappresentata dalle 7.410 richieste di autisti di
cui 3.930 di difficile reperimento (il 53%). Il reperimento del personale inoltre, diventa
maggiormente critico con l’innalzamento dell’età media dei lavoratori: in cinque anni la
quota di dipendenti over 50 delle imprese di autotrasporto è aumentata di 8,4 punti,
passando dal 24,9% al 33,3%.
Confartigianato Trasporti ricorda come la problematica della “mancanza di
autisti”, segnalata ormai da tempo, stia emergendo in tutta la sua gravità. Per
l’Associazione è indispensabile attenuare l’emergenza con misure shock di immediato
impatto, quale la previsione di incentivi pubblici per il conseguimento dei costosi titoli
abitativi alla guida e sgravi sulle assunzioni di nuovi conducenti, dall’altro, creare le
premesse culturali e normative per valorizzare il ruolo dell’autotrasportatore, rendendo
attraente per giovani, disoccupati e inoccupati una professione sostanzialmente
disprezzata nonostante il ruolo essenziale e strategico per l’economia.
“Si tratta di un fenomeno allarmante sul quale bisogna intervenire al più presto –
riprende Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna – è importante
ragionare sulla formazione dei giovani, dando maggior valore al ruolo
dell’autotrasportatore ed è necessario svincolarne l’accezione da una certa esclusività di
genere. Autista non si declina soltanto al maschile, ma oggi anche al femminile. Senza
correttivi urgenti, il rischio reale è quello di provocare un blocco alle attività
economiche con conseguente mancato approvvigionamento di materiali e beni, compresi
quelli di prima necessità, come ad esempio i generi alimentari, indispensabili per la vita
quotidiana”.
Il secondo dei problemi del settore è legato al costo dei carburanti, per i quali le
piccole imprese italiane spendono 4,4 miliardi di euro, gonfiato dalla tassazione più
elevata in Europa: il livello delle accise sul gasolio è pari a 617 euro per 1000 litri,
superiore del 41,3% rispetto alla media UE.
“Tra i problemi non dimentichiamo neanche il caro tassi che sta diventando un
potenziale freno per la transizione green – rimarca Serra – a livello nazionale abbiamo
chiesto un fondo ad hoc pluriennale per favorire il rinnovo del parco veicolare, il
rifinanziamento e la rimodulazione degli incentivi per realizzare l’intermodalità con i
trasporti su ferrovia e su nave, l’attuazione delle regole sui prezzi del trasporto merci per
una corretta remunerazione delle imprese e per combattere i fenomeni di abusivismo e
concorrenza sleale”.
“Dovremo continuare a combattere affinché il comparto dell’autotrasporto di
merci per conto di terzi, minacciato dalla concorrenza straniera, possa continuare a
Confartigianato Imprese Sardegna
godere, magari in misura maggiore, di incentivi e agevolazioni già in essere – conclude
il Segretario di Confartigianato Sardegna – si tratta di una misura essenziale per
mitigare le enormi differenze con i competitor esteri. Sarà necessario inoltre cogliere le
nuove sfide in tema di transizione ecologica e digitale. Oggi sul mercato esistono veicoli
a ridottissime emissioni di gas di scarico e dotati di apparecchi digitali per il controllo
remoto del veicolo e del personale a bordo”.
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