
(AGENPARL) – gio 23 maggio 2024 *Leonardo. Il Pd di Taranto invita Di Cuia a stimolare il suo Governo
affinché intervenga in maniera efficace per risolvere la vertenza*
Leggiamo della richiesta di audizione nelle Commissioni regionali IV e VI
presentata dal Consigliere regionale Massimiliano Di Cuia in merito al caso
Leonardo, che sta preoccupando non poco lavoratori, sindacati e territorio
jonico tutto.
Sono evidenti e pesanti i riflessi, certamente negativi, dal punto di vista
occupazionale che potrebbe determinare la mancata risoluzione di questa
vertenza, se effettivamente si dovesse andare incontro alla riduzione della
produzione di fusoliere Boeing nello stabilimento di Grottaglie. E’ per
questo che Di Cuia dovrebbe affrontare il discorso in maniera seria con
riferimento all’ennesima vertenza sindacale, cercando piuttosto con il suo
partito di fare pressing sul Governo affinché intervenga in maniera
efficace per risolvere davvero la vertenza.
E’ forse opportuno avvisare il Consigliere del fatto che la Regione già è
sulla questione Leonardo da un po’, con l’interessamento dello stesso
Presidente Emiliano, dell’assessore Leo e del Consigliere del Presidente
Borraccino, con un incontro fissato per il 17 giugno. Per questo motivo Di
Cuia farebbe bene ad evitare interventi che suonano superflui e tardivi
rispetto ad un lavoro che è già in corso.
Corre l’obbligo ricordare nuovamente che si tratta di una azienda a
compartecipazione statale, e dunque già per questo il Consigliere Di Cuia
dovrebbe occuparsi di stimolare il Governo di cui il suo partito è parte
perché si possa andare determinati verso una via d’uscita che metta al
sicuro i lavoratori e al tempo stesso preservi il territorio da un nuovo
impoverimento, attraverso magari una nuova redistribuzione dei pacchetti
di lavoro.
Il Partito Democratico, che sta mostrando interesse a tutti i livelli, da
quello regionale a quello centrale attraverso l’interessamento dei
parlamentari con in capo l’onorevole Pagano, invita Di Cuia a farsi
tramite per portare a Roma l’ennesimo grido di dolore di una terra che
continua a subire emorragie occupazionali e le conseguenze di sfide
mancate.