
Dopo una lunga e difficile operazione di ricerca ostacolata dal maltempo, il presidente iraniano Ebrahim Raisi, il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e altri alti funzionari sono stati dichiarati morti. L’incidente è avvenuto domenica pomeriggio in un’area montuosa nella provincia dell’Azerbaigian orientale, nell’Iran nordoccidentale.
Decine di squadre di soccorso d’emergenza sono state inviate sul luogo dello schianto per cercare di trovare sopravvissuti, ma purtroppo senza successo. La scoperta dei rottami lunedì mattina ha confermato la tragica perdita.
Secondo la Costituzione iraniana, il primo vicepresidente Mohammad Mokhber assumerà ora la carica di presidente ad interim per 50 giorni. Durante questo periodo, un consiglio composto dal primo vicepresidente, dal presidente del parlamento e dal capo della magistratura garantirà lo svolgimento di nuove elezioni.
L’articolo 131 della Costituzione iraniana stabilisce che, in caso di morte, destituzione, dimissioni, assenza o malattia del presidente per più di due mesi, o nel caso in cui il mandato della presidenza sia scaduto e il nuovo presidente non sia stato ancora eletto a causa di ostacoli, il primo vicepresidente assume i poteri e le responsabilità del presidente con l’approvazione della Guida Suprema. Questo consiglio ha l’obbligo di organizzare elezioni presidenziali anticipate entro un periodo massimo di cinquanta giorni.
Ebrahim Raisi era stato eletto presidente dell’Iran nel 2021 con una larga maggioranza, ottenendo 17,9 milioni di voti sui 28,9 milioni espressi durante le elezioni. Prima della sua elezione, Raisi aveva ricoperto il ruolo di capo della magistratura iraniana ed era stato anche a capo del venerato Santuario dell’Imam Reza nella città di Mashhad, sua città natale.
La morte di Raisi e degli altri alti funzionari rappresenta una grave perdita per l’Iran. Le autorità iraniane hanno rassicurato la popolazione che la transizione sarà gestita in modo ordinato e senza interruzioni per il Paese. La Guida Suprema, Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, ha dichiarato che la nazione non deve preoccuparsi e che non ci saranno interruzioni nelle operazioni del Paese.