
(AGENPARL) – sab 18 maggio 2024 La giornata della ristorazione: Fipe-Confcommercio, Aci-Palazzo Italia
Economia e ospitalità. Sono questi i temi al centro della seconda edizione
della Giornata della Ristorazione per la Cultura della Ospitalità Italiana,
l’appuntamento promosso per il 18 maggio da FIPE-Confcommercio, la
Federazione italiana Pubblici Esercizi, con il patrocinio del Ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero
delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell’Agricoltura, della
Sovranità Alimentare e delle Foreste, del Ministero della Cultura e del
Ministero del Turismo.
Dopo il successo dello scorso anno, sono oltre 10.000 le attività, tra
ristoranti, trattorie, osterie e pizzerie che hanno manifestato la loro
adesione, insieme a 85 associazioni e quasi 1.000 ristoranti italiani
all’estero. Sono livelli di adesione all’iniziativa che rispecchiano la
diffusa necessità tra gli operatori del nostro Paese di un confronto aperto
e costruttivo sui valori economici, sociali e culturali rappresentati dal
settore. La giornata, infatti, ha l’obiettivo di ricordare che la
ristorazione italiana, con 54 miliardi di valore aggiunto e 1,4 milioni di
occupati, è strategica per le catene del valore, ma è anche uno snodo
fondamentale di storia, tradizioni e identità territoriale con una
ricchissima offerta che resiste, nonostante l’esplosione del “pluralismo
alimentare”, per la sua forte capacità di coniugare il cibo con un
identificativo stile di vita italiano.
*La “fotografia” della Basilicata*. I servizi di ristorazione in regione
sono 2.837 con un calo di 153 esercizi (lo 0,9%) rispetto all’anno
precedente, in maggioranza ditte individuali (-92 esercizi). Si conferma la
caratteristica imprenditoriale di ditte a carattere familiare (il 59% del
totale), rispetto alle società di capitale (22,7%) a quelle di persone
(15,9%). I bar attivi in Basilicata sono 1.308 (meno 81 in un anno, meno
3%) anche in questo nella maggior parte ditte individuali (81 quelle che
hanno chiuso). Crescono le imprese femminili e giovanili sia nella
ristorazione che negli esercizi pubblici: le donne sono titolari del 24,5%
dei ristoranti e del 30,5% dei bar; i giovani del 13,3% dei ristoranti e
del 13,9% dei bar. Sono soprattutto le donne titolari di ristoranti a
dimostrarsi le più creative per proposte di menù in molti casi senza
stravolgere la tradizione della gastronomia tipica lucana.
*Consumi.* Nonostante l’inflazione e l’incertezza del contesto
internazionale, i consumi alimentari fuori casa sono infatti rimasti
tonici, con una tenuta dell’occupazione che è tornata abbondantemente al di
sopra dei livelli pre-pandemici, recuperando significative quote di mercato
rispetto al consumo domestico. *Sostenibilità e innovazione* sono i trend
che caratterizzano il settore. Da un lato, circa 9 ristoranti e bar su 10
hanno adottato misure concrete per il controllo dei consumi energetici e il
rispetto dell’ambiente. Dall’altro, oltre l’80% delle imprese ha introdotto
uno o più strumenti digitali all’interno dei propri locali. e recuperando
significative quote di mercato rispetto al consumo domestico.
La Giornata della Ristorazione – sottolinea Fipe-Confcommercio – è dedicata
tanto alla tradizione alimentare del nostro Paese, quanto alle sfide che
attendono il settore della Ristorazione, ampiamente sottolineate proprio
dal Rapporto Ristorazione FIPE 2024, con i necessari cambiamenti dei
modelli di business che ridefiniscono la sostenibilità economica delle
imprese alle nuove esigenze dei consumatori, sempre più sensibili alle
innovazioni digitali, ambientali e all’inclusione sociale.
“Per la Giornata della Ristorazione 2024 abbiamo voluto porre l’attenzione
sul modello di economia che la ristorazione italiana propone e che vede il
cibo come elemento di socialità, ospitalità, appartenenza e, allo stesso
tempo, anche differenziazione dell’offerta, alimentando una filiera con
trend in costante crescita sotto il profilo del numero di imprese,
dell’indotto e dell’occupazione”, ha commentato Lino Enrico Stoppani,
Presidente di FIPE-Confcommercio. “La ristorazione italiana interpreta (e
costantemente reinterpreta) il ‘mito’ della cucina, della convivialità e
dello stile di vita proprio del nostro Paese, con un ruolo indiscutibile
nello sviluppo, nella promozione e nella capacità di crescere dei territori
e dell’Italia in generale”.
Tante le iniziative in programma anche fuori dai confini nazionali. Ad
aderire sono l’Associazione Cuochi Italiani (presidente Enza Barbaro) e
Palazzo Italia Bucarest (presidente Giovanni Baldantoni). L’Aci in
occasione della Giornata di Solidarietà Amicizia Italo-tedesca presso la
Missione Cattolica Italiana “Madonna di Loreto” (don Pierluigi Vignola,
Cappellano Aci) ad Amburgo ha preparato la cena di gala. Il mangiare sano è
soprattutto una scelta etica e sostenibile – c ha sottolineato don
Pierluigi Vignola, Cappellano Aci. Scegliere la cucina più sana
(euro-mediterranea) sostenendo la candidatura di quella italiana a
Patrimonio Unesco; usare prodotti e produzioni autoctoni ed eco-sostenibili
da valorizzare e promuovere; formare i “professionisti” della cucina a
comportamenti etici; educare famiglie, bambini, studenti all’alimentazione
sana, quale prima base di corretti stili di vita: sono i principi più
significativi della “Carta di Palazzo Italia-Aci (Associazione Cuochi
Italiani)”. I nostri messaggi – ricorda Baldantoni: la filiera
dell’agroalimentare e quindi la sua promozione e commercializzazione nei
Paesi Balcanici in cui operiamo (oltre Romania, *in Bulgaria, Moldavia,
Ungheria e nel nord della Germania) e la diffusione della cultura della
cucina italiana ed euromediterranea, con le caratteristiche della dieta
mediterranea”.* Al centro gli obiettivi di valorizzazione delle tradizioni
enogastronomiche delle
Regioni e dei territori italiani, anche a fini turistici; valorizzazione
della Dieta Mediterranea quale modello di stile di vita equilibrato; tutela
e valorizzazione dei prodotti a denominazione protetta e controllata,
unitamente ad azioni di contrasto al fenomeno dell’*Italian sounding*;
azioni di promozione dei vini italiani per migliorarne il posizionamento
sui mercati internazionali; attività di presentazione e
internazionalizzazione dell’offerta formativa italiana del settore. *Dietro
un piatto e un prodotto c’è un territorio e un metodo di produzione”* stile
di vita che il nostro cibo sottende, sulla cultura della condivisione che
ci rappresenta, “*per un’Italia vista non solo come Paese del bello, ma
anche come Paese del bello condiviso”*.