
(AGENPARL) – mar 10 maggio 2022 SPAZIO DI COLDIRETTI AL MUSEO DEL ‘900 DI MESTRE. TESTIMONIANZE DEL MADE IN ITALY CONTRAFFATTO FORNITE DALLA FONDAZIONE CAMPAGNA AMICA
10 Maggio 2022 – Gusto! Gli italiani a tavola, 1970-2050 è il titolo della mostra dedicata al cibo organizzata al Museo del ‘900 di Mestre. È la prima esposizione di una trilogia sulle grandi passioni degli italiani, che sviluppa i temi identitari della cultura del Made in Italy. Per questa esperienza ha operato un comitato scientifico composto da rappresentanti ed esperti del panorama enogastronomico e accademico. Un team che ha lavorato per mettere assieme un materiale eterogeneo e ricchissimo: fotografie, oggetti, riviste, ricettari, video ma soprattutto idee e riflessioni che ha dato vita a una vera officina creativa per elaborare il concetto del sapore e della tavola, portando in primo piano il corredo di valori e l’enorme bagaglio materiale di riferimento. Uno spazio particolare porta la firma di Coldiretti grazie alla Fondazione Campagna Amica che ha contribuito ai contenuti legati all’alimentazione e alla moda proponendo i pilastri fondamentali come l’origine dei prodotti, espressione dell’identità dei territori e il paradosso dell’italian sounding nel mondo. La rassegna è stata visitata dal Direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro, dal Direttore generale della Fondazione Campagna Amica Carmelo Troccoli che con l’occasione hanno incontrato il direttore dell’ M9 Luca Molinari. “L’agroalimentare, che in Italia vale 575 miliardi di euro, rappresenta un patrimonio enorme da tutelare. In particolare il sistema veneto – spiega Coldiretti – ricco di denominazioni e prodotti ad indicazione geografica, oltre che alle tipicità inserite nell’albo ministeriale conferma la potenza della ‘Dop economy’ e il ruolo strategico esercitato dalle imprese agricole che insieme al settore manifatturiero sviluppano competenze e talenti all’altezza della qualità e di uno stile vanto mondiale. A maggior ragione occorre insistere sulla informazione per evitare che marchi e specialità siano imitati alimentando, solamente, la concorrenza sleale e dunque i circuiti illegali”.
