
(AGENPARL) – gio 20 luglio 2023 Venezia e Rovigo: continua il trend positivo nei valori delle esportazioni durante il primo trimestre del 2023
I valori dell’export delle due province crescono di più rispetto alla media nazionale e regionale. Saldo import export che migliora: da -1,85 miliardi di euro nel primo trimestre 2022 a -1,2 miliardi di euro nel primo trimestre 2023
Venezia – Rovigo, 17 luglio 2023 – Nel corso del primo trimestre 2023, nei territori di Venezia e Rovigo continua la tendenza positiva dell’export, che si attesta a 2,2 miliardi di euro con un’incidenza del 10,8% sul totale delle esportazioni regionali. I valori crescono sia rispetto allo stesso periodo del 2022 (+12,4%) che rispetto al 2021 (+42,6%) e si posizionano sia al di sopra della media nazionale (+9,8% sul 2022 e +34,1% sul 2021) sia al di sopra della media veneta (+9% sul 2022 e +30,3% sul 2021).
Diminuiscono del 10,8% rispetto al primo trimestre del 2022, invece, le importazioni, attestandosi su un valore superiore a 3,4 miliardi di euro. Rimangono, comunque, in crescita rispetto allo stesso periodo del 2021 segnando un +81,1% complice l’andamento altalenante dei costi energetici e delle materie prime conseguente allo scoppio del conflitto in Ucraina. La quota di contribuzione all’import regionale delle due province è del 20,2%, in leggera flessione rispetto al 21,2% segnato tra gennaio e marzo 2022.
Il saldo import export del primo trimestre 2023, sebbene negativo per 1,2 miliardi di euro, consegue un risultato migliore del primo trimestre 2022 quando arrivò a quota -1,85 miliardi di euro.
DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE
“I dati positivi fanno sempre piacere e ci auguriamo che questa tendenza che, per ora, ci vede crescere più di altri sia confermata anche per il resto del 2023 – dichiara Massimo Zanon Presidente della Camera di Commercio di Venezia Rovigo – In un periodo di forte oscillazione dei prezzi resta da valutare il calo delle importazioni che è positivo per la parte generala dal ribasso dei prezzi delle materie prime ma lascia aperta l’incognita circa la quantità di materie da trasformare che potrebbe influire sulla produzione dei prossimi mesi. Se fare impresa è sempre difficile, ancora di più lo è per chi ha a che fare con i mercati internazionali: grazie ai colleghi imprenditori per come si mettono a disposizione del Paese”.
“Peraltro – ricorda Zanon – il sistema camerale, tramite Venicepromex, è a disposizione delle imprese che affrontano le sfide dell’internazionalizzazione”.
IL RUOLO CAMERALE NEL SUPPORTO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Le Camere di Commercio ricoprono un ruolo prioritario nel supporto alle PMI nei percorsi di internazionalizzazione, al fine di sostenere la competitività delle imprese e dei territori di competenza. Tale compito è stato rafforzato dall’ultima riforma del sistema camerale la quale incoraggia i progetti mirati di accompagnamento verso i mercati esteri, quali il progetto SEI – Sostegno all’Export.
Inoltre, la Camera di Commercio di Venezia Rovigo svolge servizi di assistenza per l’internazionalizzazione attraverso l’agenzia Venicepromex che propone:
assistenza nella risoluzione di problematiche quotidiane legate all’operatività con l’estero;
prima informazione economica;
supporto alla digitalizzazione nei processi di internazionalizzazione delle imprese;
formazione specialistica e personalizzata;
ideazione e sviluppo di eventi di promozione integrata del territorio per far conoscere ad operatori esteri le eccellenze venete e diffondere nel mondo l’immagine di un Veneto a vocazione internazionale;
supporto al settore turistico – in collaborazione con le realtà territoriali – nella pianificazione e programmazione di nuovi modelli organizzativi di attrazione di turisti internazionali.
Inoltre, la Camera di Commercio di Venezia Rovigo si occupa di programmazione, gestione e realizzazione di progetti finanziati con fondi regionali, nazionali ed europei, tramite il proprio Ufficio Progetti Internazionali fornendo alle aziende del territorio servizi innovativi in ambiti strategici come l’innovazione tecnologica e la proprietà intellettuale, la valorizzazione degli asset intangibili e l’accesso al credito, la sostenibilità ambientale e la digitalizzazione delle imprese.
Infine, la dinamicità dell’export per Venezia e Rovigo, che emerge dai dati, è accompagnata dallo snellimento e dalla semplificazione delle procedure per il rilascio dei certificati d’origine emessi dall’Ufficio Certificazioni estero camerale, i quali nel primo semestre del 2023 ammontano a 3.217. Di questi il 95,28% è stato stampato direttamente in azienda, a testimonianza del fatto che la completa digitalizzazione del servizio è fortemente apprezzata dalle imprese.
VENEZIA
Nonostante l’incertezza economica globale causata dalle ripercussioni legate al conflitto russo – ucraino le esportazioni della Città Metropolitana di Venezia raggiungono, nel primo trimestre 2023, 1,73 miliardi di euro in crescita del 14,3% rispetto al 2022 (trimestre non ancora segnato dalla guerra in Ucraina), con un incremento di poco inferiore a 215milioni di euro, e del 52,1% sul 2021 (anno in cui ancora si affrontava l’emergenza sanitaria per la pandemia di covid19).
Le importazioni della provincia di Venezia, scese del 16%, hanno comportato una forte riduzione del saldo import export passando da -615 milioni di euro del primo trimestre 2022 ai -60 milioni del primo trimestre 2023.
I valori dell’export veneziano crescono generalmente per tutti i settori rispetto al primo trimestre 2021, mentre alcuni comparti registrano una contrazione rispetto al medesimo periodo dell’anno passato.
La voce che, nel periodo gennaio-marzo 2023, si distingue per un deciso aumento del valore delle esportazioni è costituita dai prodotti petroliferi raffinati che crescono del 53,4% sul 2022 e del 539,7% sul 2021 e diventano la seconda voce dell’export provinciale dopo le calzature.
Positivi i valori registrati per i comparti manifatturieri tradizionali dell’economia veneziana e per i comparti legati ai beni di consumo.
Ottimi, infatti, i risultati del settore moda (prodotti tessili, abbigliamento, pelle e accessori) i cui flussi di esportazione, rispetto al 2022, crescono di 68 milioni di euro (+27% e +56,6% sul 2021). In particolare, all’interno del comparto, cresce del 34,2% il volume dell’export del calzaturiero (+77,9% sul 2021) con un aumento delle esportazioni verso i mercati tradizionali di Francia (+42,2%) e Germania (+25,8%) ed un calo delle stesse verso gli Stati Uniti (-53,4%). Si segnala, inoltre, la buona performance del settore abbigliamento che cresce del 12,8% rispetto all’anno precedente con segnali positivi nei seguenti mercati: Bulgaria +92,8%, Spagna +13,1%, Francia +13,2%, Stati Uniti +18%.
Segnali positivi anche dal comparto del vetro: vetro e prodotti in vetro crescono del 17,8% (+4,9 milioni di euro rispetto al 2022), per effetto dell’aumento degli acquisti da Francia (+20,4%), Stati Uniti (+59,8%), Polonia (+31,4%) e Spagna (+24,3%); le apparecchiature per illuminazione registrano pure un aumento (+13,4%), con un incremento complessivo di 3,1 milioni di euro.
La voce aeromobili e veicoli spaziali cresce del 109,2% rispetto all’anno precedente, con una crescita dei flussi verso il Qatar (valore di 68,1 milioni di euro) e la Francia (+73,8%).
In diminuzione, invece, il settore delle bevande, terza voce dell’export provinciale, con una variazione negativa dell’11,5% rispetto al primo trimestre 2022, soprattutto per la flessione registrata nei valori verso gli Stati Uniti (-3%) e la Germania (-35,9%). Segni negativi rispetto ai primi tre mesi del 2022 anche per il comparto chimico e farmaceutico, i cui flussi in export calano rispettivamente del 9,1% e del 23,9%.
Le principali destinazioni dell’export veneziano si concentrano per lo più in Europa che, nei primi tre mesi del 2023, assorbe il 71,2% dell’export della città metropolitana (61,4% verso l’area UE 27 e 50,8% verso i Paesi del mercato unico europeo), in crescita del 7,3% sul 2022 e del 47,1% sul 2021. Seguono l’Asia (14,2% dell’export veneziano), l’America (11,8%), l’Africa (1,5%) e, infine, Oceania ed altri territori (1,3%). Rispetto al primo trimestre dell’anno precedente e del 2021, cresce l’export verso tutti gli altri continenti: Asia +71,7% sul 2022 e +81,3% sul 2021, America +9,3% sul 2022 e +54,7% sul 2021, Africa +64,2% sul 2022 e +22,1% sul 2021 e Oceania e altri territori +10,4% sul 2022 e +83,4%% sul 2021.
Il Paese verso il quale Venezia esporta di più, che rappresenta il 18,4% del valore complessivo delle esportazioni provinciali, è la Francia (+27,2% sul 2022 e +65,2% sul 2021), con il settore calzaturiero (+42,2% sul 2022 e +108,2% sul 2021) a farla da padrone; il principale mercato di sbocco extra UE sono, invece, gli Stati Uniti (+4,8% sul 2022 e +43,2% sul 2021) che acquistano dalla città metropolitana macchine per impieghi speciali (+26% sul 2022 e +103,3% sul 2021) e macchine di impiego generale (+285,7% sul 2022 e +675,7% sul 2021); in leggera flessione la vendita di bevande, rispetto al primo trimestre 2022 (3%), che segnano comunque un +70,7% in confronto al 2021.
Da notare che i dati delle esportazioni provinciali del primo trimestre 2023 verso la Russia sono influenzati dalle misure sanzionatorie internazionali collegate al conflitto in atto in Ucraina: i flussi in export provinciali, a fronte di un’incidenza dello 0,9%% sui valori complessivi, diminuiscono sia rispetto all’anno precedente (-61,8%) che rispetto al 2021 (-27,6%), soprattutto per l’azzeramento delle commesse di aeromobili.
L’Ucraina, invece, va ad impattare solo per lo 0,3% sul valore totale dell’export veneziano e non è mai stato un mercato di sbocco primario per le produzioni locali; i valori delle esportazioni registrano un aumento sia in confronto al 2022 (+36,5%) che al 2021 (+19,6%).
Le importazioni, invece, diminuiscono nei valori totali rispetto al 2022 (-16%, in valori assoluti -340,3 milioni di euro) ma segnano un rialzo rispetto al 2021 (+35,2%). Gli aumenti dei prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime, conseguenti al conflitto russo-ucraino, e il lento riassestamento degli stessi hanno influenzato l’andamento dell’import provinciale: i valori degli acquisti di prodotti petroliferi raffinati crescono del 5,4% rispetto al primo trimestre 2022 e del 42,8% in confronto allo stesso periodo del 2021.
Il principale fornitore, in questo comparto, è la Grecia, paese dal quale gli approvvigionamenti, che ammontano ad oltre 123,8 milioni di euro, sono aumentati del 243,5% rispetto al 2022 e del 903,1% rispetto al 2021; in crescita del 148,5% i flussi provenienti dalla Slovenia, mentre diminuiscono del 20% quelli dall’Arabia Saudita.
Si inizia, inoltre, ad assistere all’efficacia delle sanzioni internazionali verso la Russia, paese dal quale gli acquisti provinciali di prodotti petroliferi sono diminuiti dell’85,5% in confronto al primo trimestre 2022.
Crescono del 724,4% le importazioni di antracite, utilizzato come combustibile fossile: il principale fornitore è la Colombia, per un controvalore di oltre 56,6 milioni di euro.
Calano del 17,9% rispetto al 2022 anche i valori dei flussi in entrata di prodotti chimici, dovuti alla forte flessione degli ordinativi da tre paesi: Cina (-8,9%), Germania (-38,3%) e Stati Uniti (-61,3%). In discesa anche i valori relativi agli articoli di abbigliamento (-54,4% sul 2022 e -39,9% sul 2021), oli e grassi vegetali e animali (-84,7% sul 2022 e -34,1% sul 2021), pasta-carta, carta e cartone (-61% sul 2022 e -36,9% sul 2021) e i metalli di base preziosi (-19,9% sul 2022 ma +72,3% sul 2021). I prodotti della siderurgia diminuiscono, invece, del 19,2% sul 2022: il principale fornitore è la Russia, che cresce del 20,2% in confronto al primo trimestre 2022.
Il principale mercato di approvvigionamento per il veneziano rimane l’Europa con un peso pari al 71,2% del valore complessivo dell’import provinciale (63,9% dei flussi dall’UE a 27 Paesi – 50,6% dei flussi dall’area euro), in calo del 9,8% sul 2022 e in crescita del 32,7% rispetto al 2021; rimbalzi, questi, causati principalmente dall’andamento delle quotazioni internazionali dei prodotti energetici e delle materie prime. Il principale paese europeo di approvvigionamento è la Germania che contribuisce per il 10,6% dei valori complessivi.
Recuperano del 126,9%, rispetto allo stesso trimestre del 2022, e del 174,2%, in confronto al 2021, gli acquisti dall’America. In discesa rispetto al 2022 (-42,7%) e in salita del 10,7% sul 2021 (+95,1%) sono, invece, le commesse provenienti dall’Asia, costituite fondamentalmente da prodotti energetici, materie prime e articoli di abbigliamento, che portano la percentuale di contribuzione all’import provinciale al 18,6% (era 27,3% nel 2022 e 22,7% nel 2021).
I valori degli approvvigionamenti sono generalmente in calo per tutti i mercati di provenienza consolidati: calano, infatti, sia le commesse dalla Germania a causa del decremento nel valore degli acquisti di prodotti chimici di base (-38,3% sul 2022 e -2,1% sul 2021) e di pasta-carta, carta e cartone (-75% sul 2022 e -60,2% sul 2021) sia i flussi merceologici in entrata dalla Cina in flessione del 38,5% sul 2022 e dello 0,4% sul 2021, con la voce articoli di abbigliamento che perde il 66,5% sul 2022 e il 52,2% sul 2021.
Guardando alle importazioni provenienti dai Paesi coinvolti nel conflitto in Ucraina, si nota che i valori delle importazioni dalla Russia nel corso dei primi tre mesi del 2023 sono diminuiti del 73,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 53,8% sul 2021: i prodotti petroliferi raffinati russi, importati per un ammontare di 16,7 milioni di euro, crollano dell’85,5% rispetto al 2022 e del 77% sul 2021. La Russia passa da quinto a sedicesimo Paese di approvvigionamento, con il 2,1% del valore totale dell’import provinciale, per la Città Metropolitana di Venezia. Diminuiscono anche gli acquisti provenienti dall’Ucraina, lo 0,4% del totale del valore delle importazioni veneziane, che calano del 50,2% in confronto al 2022 e del 20,3% rispetto al 2021, con la voce prodotti della siderurgia che perde il 28,7% sul 2022 e la voce prodotti chimici che si azzera.
ROVIGO
I valori delle esportazioni della provincia di Rovigo, tra gennaio e marzo 2023, si attestano a 481,1 milioni di euro, in crescita del 6,1% rispetto al medesimo periodo del 2022 e del 16,6% in confronto al 2021.
La prima voce dell’export polesano, come nel 2022, rimane il settore articoli in materie plastiche che segna una diminuzione del 6,5% rispetto allo stesso periodo del 2022 ed un aumento del 24,5% sul primo trimestre 2021. Diminuiscono, infatti, i flussi destinati alla Germania (-13,6% sul 2022 ma +23,5% sul 2021) che purtroppo non vengono compensati dall’aumento delle vendite verso la Francia (+11,9% sul 2022 e +47,4% sul 2021).