Una tensione palpabile avvolge gli ambienti della Massoneria italiana, mentre gli sguardi del mondo esterno si concentrano su ciò che può essere definito come la “lunga notte” dell’Istituzione. Una situazione tesa è emersa dopo le recenti elezioni che hanno visto Leo Taroni emergere come Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia con un margine di soli 15 voti. Ma l’annuncio della sua vittoria ha scatenato una tempesta che ha solo peggiorato le cose.
Appena i risultati elettorali sono stati resi pubblici, il “Vascello” ha immediatamente sollevato dubbi sulla legittimità della vittoria di Taroni, definendolo un “sedicente candidato”. Le accuse di frode e manipolazione dei voti hanno rapidamente innescato una guerra mediatica e legale tra le parti coinvolte, con richieste di indagini sulla regolarità del processo elettorale.
L’attenzione si è concentrata sulla Commissione Elettorale Nazionale (CEN) del Grande Oriente d’Italia e sulla sua decisione di invalidare i voti con tagliandi antifrode, ribaltando così il risultato elettorale che era a favore di Taroni. Tuttavia, sorgono domande sulla coerenza di questa decisione rispetto ai principi giuridici fondamentali, poiché sembra contraddire il concetto di “salvezza del voto dell’elettore”.
Ma la controversia non si ferma qui. La questione della conformità legale del Grande Oriente d’Italia alla legge italiana è stata sollevata, sollevando dubbi sulla sua legittimità come organizzazione non riconosciuta. E mentre il destino della leadership massonica italiana è in bilico, il nervosismo cresce e le epurazioni dei sostenitori di Taroni si susseguono.
I vertici del Grande Oriente d’Italia stanno cercando di arginare la situazione, ma le loro azioni sembrano essere un tentativo disperato di salvare la faccia. La lista di Leo Taroni ha presentato ricorso alla Corte centrale, chiedendo il riconoscimento della sua vittoria e l’invalidazione delle manovre volte a screditarla. Eppure, i tentativi di retrocedere la validità della lista concorrente sollevano interrogativi sulla maturità e l’integrità dell’Istituzione massonica italiana.
Ma cosa succederà ora? La comunità massonica internazionale tiene il fiato sospeso, aspettando di vedere se gli attori coinvolti nella “lunga notte” della Massoneria italiana sceglieranno la via della ragione o quella dell’ostinazione. Con la reputazione del Grande Oriente d’Italia in pericolo e l’ombra della giustizia ordinaria che si avvicina, il futuro dell’Istituzione rimane incerto.
Una cosa è chiara: questa è una prova cruciale per la Massoneria italiana, e le decisioni prese ora avranno conseguenze durature sulla sua reputazione e il suo ruolo nella società italiana e internazionale. La “lunga notte” continua, e solo il tempo dirà quale sarà l’alba che la seguirà.
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