(AGENPARL) - Roma, 7 Marzo 2024(AGENPARL) – gio 07 marzo 2024 By Martina Servidio
Il *8 marzo* si avvicina e con esso la tradizionale e, spesse volte
stereotipata, celebrazione della *Festa della Donna*. Tuttavia, malgrado i
*femminicidi* troppo spesso commessi con modalità brutali e che continuano
ad insanguinare la nostra società, un sempre più crescente movimento di
donne sollecitano un reale cambiamento nel modo in cui viene commemorata
questa giornata.
L’idea di ricevere mimose e altri doni convenzionali è diventata sempre più
obsoleta e fuori luogo. Le donne di oggi vogliono ben più di un semplice
omaggio floreale: vogliono essere riconosciute per le loro conquiste
sociali faticosamente e dolorosamente raggiunte, vogliono che sia
rispettata la propria persona e continuano a lottare per l’uguaglianza e il
rispetto di genere in tutti gli aspetti della società.
La tradizione delle *mimose* risale al lontano 1946 quando fu scelta come
simbolo della *Festa della Donna* in Italia. Nonostante ciò, nel corso
degli anni, questa pratica è spesso criticata per essere diventata un gesto
vuoto e superficiale, privo di significato reale. Le mimose sono senz’altro
magnifici fiori, allegri, gioiosi, sbarazzini e donarli è un gesto carico
di significati se – *questo gesto* – si accompagna ad un reale
apprezzamento del valore della donna a cui si donano.
*Non può essere sostitutivo*.
Ci sono molte ragioni per cui le donne stanno rifiutando le mimose. In
primo luogo questo gesto non tiene conto delle diverse realtà vissute dalle
donne in tutto il mondo. Mentre alcune donne possono apprezzare un mazzo di
fiori, molte altre si trovano ancora a lottare contro discriminazioni
sistemiche e disuguaglianze di genere. Dare loro solo una *mimosa*
rappresenta un’offesa al loro impegno e alla loro lotta quotidiana.
In secondo luogo, le donne non vogliono essere ridotte a stereotipi. La
società sta cambiando e le donne stanno dimostrando di essere capaci di
molto di più che di semplici ruoli tradizionali. Vogliono essere viste come
individui pienamente realizzati, con interessi, talenti e ambizioni
diversi. Regalare loro *mimose* suggerisce che il loro unico ruolo nella
vita sia quello di essere decorazioni o figure ornamentali.
Un recente rapporto *EURISPES* di luglio 2023 che ha analizzato un campione
intergenerazionale di 1048 donne dai 18 ai 60 anni evidenzia che malgrado
le campagne stampa, i saggi richiami espressi dalle Istituzioni tesi a
valorizzare il ruolo della donna, aleggia sempre l’immaginario collettivo
che relega la donna in una gabbia mentale solidificata nel tempo.
Il *72,8%* delle intervistate ha dichiarato di aver ricevuto pesanti
apprezzamenti sul proprio corpo;
Il *64,6%* delle intervistate ha dichiarato di essere stata vittima di
*Catcalling* (violenza sessuale verbale con incisive frasi sessiste);
Il *45,9%* delle intervistate ha dichiarato di aver ricevuto molestie
sessuali verbali sul WEB e sui Social.
Sono poi rimasta interdetta nel leggere che, alla domanda *“esiste il
patriarcato inteso come sistema sociale in cui gli uomini detengono in via
primaria il potere predominando in termini di potere politico, autorità
morale, privilegio sociale e controllo?”*
Il *49,5%* delle intervistate ha risposto *SI* (fascia di età 18 – 24 anni
e 35 – 60 anni)
Il *50,5%* delle intervistate ha risposto *NO* (fascia di età 25 – 34 anni)
E’ ancora lungo il cammino che porta ad una riconsiderazione diffusa in
tutti gli strati sociali, di qualunque età, del ruolo e dei valori che la
donna racchiude.
È tempo di riconsiderare il significato della *Festa della Donna*. Invece
di concentrarsi su gesti superficiali, dovremmo utilizzare questa giornata
per riflettere sui progressi compiuti dalle donne nel corso degli anni *e
sugli ostacoli che ancora devono affrontare.* Dovremmo celebrare le donne
per le loro conquiste nei campi dell’arte, della scienza, della politica,
dell’economia e di molti altri settori. Dovremmo impegnarci a combattere le
disuguaglianze di genere e a creare un mondo più equo e inclusivo per tutti.
Quest’anno, non abbandoniamo le *mimose* ma accompagniamole con gesti ed
atteggiamenti più significativi e profondi.
Operiamo tutti per combattere le disuguaglianze di genere nella nostra vita
quotidiana e così facendo la *Festa della Donna* diventerà davvero
un’occasione per celebrare il progresso e per rinnovare il nostro impegno
per un futuro più giusto e equo per tutte le donne.
Concludo riportando la splendida poesia, un inno, che *Alda Merini* ha
dedicato a tutte le donne:
“A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.”
*Immagini create con l’ausilio di IA Image Creator al solo scopo
divulgativo non commerciale*
