
(AGENPARL) – sab 02 marzo 2024 *COMUNICATO STAMPA*
“La presa di Cristo”
Il capolavoro di Caravaggio
In mostra nella sede della Fondazione Banco di Napoli
a cura di Francesco Petrucci e don Gianni Citro
*Dal 2 marzo al 16 giugno 2024*
Dopo un intervento di accurato restauro e un’intensa attività di studio,
effettuata anche attraverso indagini diagnostiche, viene esposto in mostra
un grande capolavoro di *Caravaggio*: la prima versione della famosa
composizione raffigurante *“La presa di Cristo”*. L’esposizione, a
cura di *Francesco
Petrucci* e *don Gianni Citro*, presidente della Fondazione Meeting del
Mare C. R. E. A., sarà ospitata nelle sale di *Palazzo Ricca*, storica sede
della* Fondazione Banco di Napoli*, in Via dei Tribunali 213, *dal 2 marzo
al 16 giugno *2024. L’opera arriva a Napoli dopo l’esposizione negli spazi
di Palazzo Chigi ad Ariccia (Roma), dove ha avuto grande successo di
pubblico e critica, con oltre 25.000 visitatori. Alla preview stampa,
insieme ai curatori, hanno partecipato il sovrintendente archivistico e
bibliografico della Campania *Gabriele Capone*, il presidente della
Fondazione Banco di Napoli *Orazio Abbamonte* e il presidente del Museo
dell’Archivio storico del Banco di Napoli *Marcello D’Aponte*.
*«La presa di Cristo esposta nelle sale di Palazzo Ricca è il più
importante ritrovamento dell’opera di Caravaggio degli ultimi decenni per
la complessità della composizione e per i contenuti spirituali che esprime
– spiega Francesco Petrucci –. Caravaggio è un pittore concettuale e quello
che gli interessa sono soprattutto i contenuti espressivi. Il quadro, che
ritorna a Napoli, dove, nella collezione Colonna di Stigliano, era
presumibilmente rimasto fino al 1830 circa, è la prima versione della Presa
di Cristo, seguita, poi, dalla replica di Dublino, che non ha la stessa
potenza espressiva, è molto più piccola e non ha la cornice nera rabescata
d’oro, che aveva il prototipo. Cornice, peraltro, comune ad altre opere
romane del Merisi. L’opera esposta a Napoli compare nei corposi inventari
Mattei con tale cornice, presenta inoltre numerosi pentimenti tipici di una
prima versione, assenti nella replica irlandese».*
*«Restituire al mondo dell’Arte e alla Civiltà questo capolavoro di
Caravaggio è diventata una specie di missione umanitaria, oltre che
culturale, alla quale ho preso parte con grande entusiasmo, dando luogo a
una efficace collaborazione tra la Fondazione Meeting del Mare C. R. E. A.
e la Fondazione Banco di Napoli che ospita l’evento – *dichiara *don Gianni
Citro ** –. L’esposizione della Presa di Cristo nella città di Napoli che
accolse Caravaggio fuggitivo e spaventato e che lo ha indotto alla ricerca
della Misericordia e della Redenzione, è indizio di un tragitto culturale
che si va caricando di provocazioni sempre nuove, a partire dalla affannosa
corsa verso la libertà di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, fino
alla ricerca silenziosa e ai traguardi invisibili di ogni quotidiano
fruitore di questo evento, racchiuso in un segmento d’arte e di spirito».*
*«Con la Mostra che si inaugura, la Fondazione Banco di Napoli ha inteso
rafforzare la propria presenza nel mondo dell’arte, dove è in vario modo
attiva, conformemente ai propri compiti di sostegno di questa alta forma
della creatività umana – *dichiara *Orazio Abbamonte* *–. Con la presenza a
Palazzo Ricca del dipinto attribuito al grande pittore lombardo, esposto al
pubblico negli ultimi settanta anni una sola altra volta, la Fondazione ha
inteso non solo tributare ulteriore riconoscimento a un autore che in Città
ha lavorato e vissuto lasciando a testimonianza importantissime tele, ma ha
anche voluto porre a disposizione dei napoletani e di quanti desiderano
osservare la tela, un’opera di finissima fattura, capace di suscitare
sensazioni intensissime e pensieri sulla natura umana al cospetto di quella
divina che poche altre pagine artistiche sono riuscite a descrivere».*
*«L’esposizione del capolavoro di Caravaggio rappresenta una formidabile
occasione di apertura della Fondazione Banco di Napoli e del Museo
dell’Archivio Storico alla città, e a un pubblico sempre più vasto, che ne
testimoniano ancora una volta la straordinaria funzione di nuovo centro
propulsore e luogo di riferimento della storia della cultura
napoletana – *dichiara
*Marcello D’Aponte**. L’iniziativa si inserisce perfettamente nel solco di
una serie di attività crescenti e sempre più significative, che hanno
l’obiettivo di combattere il degrado e favorire l’integrazione sociale,
rispettando e valorizzando ulteriormente e anche in tal modo, la mission
della Fondazione Banco di Napoli».*
La mostra è allestita nel piano nobile di Palazzo Ricca, nelle eleganti
sale barocche con volte affrescate da Giacinto Diana. L’accesso principale
alla mostra è quello dello scalone monumentale del Palazzo, notevole
architettura rinascimentale in pietra lavica scolpita, con accesso per
diversamente abili attraverso ascensore. L’allestimento impegna cinque sale
dell’appartamento nobile di Palazzo Ricca e prevede un percorso di entrata
e di uscita, includendo la possibilità di visitare il Museo del Cartastorie
e le installazioni narranti. Il visitatore avrà l’opportunità, non solo di
ammirare un’opera meravigliosa e di grande valore, ma anche di conoscere e
ripercorrere la vicenda napoletana del primo soggiorno del pittore lombardo
presente nella documentazione degli antichi banchi pubblici napoletani, che
viene proposta attraverso un’immersione in uno spazio dedicato del museo
ilCartastorie, dove sono custoditi tre importanti documenti: la committenza
del mercante Nicolò Radolovich al maestro per una pala d’altare, datato 6
ottobre 1606, prima testimonianza certa della presenza a Napoli del
Caravaggio in fuga da Roma; il pagamento per la realizzazione dell’opera
più rappresentativa del soggiorno napoletano, *Sette opere di Misericordia*,
datato 9 gennaio 1607; un documento dell’11 maggio 1607 riferito alla
*Flagellazione*, un tempo nella chiesa napoletana di San Domenico Maggiore,
oggi al Museo Diocesano – Complesso Monumentale Donnaregina.
Gli amanti di Michelangelo Merisi avranno l’opportunità di ammirare
un’opera che, prima di arrivare negli spazi di Palazzo Chigi ad Ariccia
(Roma) lo scorso anno e ora a Palazzo Ricca, era stata esposta soltanto nel
1951 alla storica “Mostra del Caravaggio e dei caravaggeschi”, a cura di
Roberto Longhi, negli spazi di Palazzo Reale di Milano, quando si
presentava sporca e con varie ridipinture, rimosse dopo il recente
restauro.
Le indagini hanno evidenziato radicali cambiamenti ed estesi pentimenti,
che ne avvalorano l’assoluta autografia, confermata per la sua qualità
molto alta da autorevoli studiosi sin dalla sua ricomparsa nel 2003. In
ragione della sua eccezionalità, il quadro è stato notificato dallo Stato
Italiano con Decreto del 2 dicembre 2004 del Ministro dei Beni Culturali
come opera di particolare interesse per la Nazione.
Ne vengono documentate per la prima volta in mostra le prestigiose
provenienze: la collezione Mattei, la collezione Colonna di Stigliano e la
collezione Ruffo di Calabria, per il cui tramite è pervenuta presso
all’attuale proprietario. La mostra evento sarà, infatti, corredata
dall’esposizione di pannelli didattici che narrano la storia della
composizione, attraverso una ricerca delle varie copie e una meticolosa
documentazione di tutti i risultati diagnostici effettuati nell’ultimo
ventennio.
*La Presa di Cristo* della collezione Mattei, nota attraverso numerose
copie e presunti originali, è una delle composizioni spiritualmente più
intense e ricche di pathos dell’attività romana di Michelangelo Merisi da
Caravaggio (Milano 1571 – Porto Ercole 1610). Essa costituisce un vero
corrispettivo a destinazione privata delle stupefacenti tele della cappella
Contarelli in San Luigi dei Francesi (1599-1600) e della cappella Cerasi in
Santa Maria del Popolo (1600), che segnano una radicale svolta in termini
espressivi nella produzione dell’artista lombardo, dopo la prevalenza di
soggetti di genere e a tema mitologico degli anni precedenti.
In questa sede si ripercorre la controversa storia della potente invenzione
caravaggesca e delle sue testimonianze pittoriche, che hanno un vertice
nelle due redazioni della raccolta Ruffo di Calabria, ritrovata da Roberto
Longhi nel 1943, e della Compagnia dei Gesuiti di Dublino, in deposito
presso la National Gallery of Ireland dal 1993. Le due versioni sono
entrambe autografe, ma dotate di autonomia formale ed espressiva, con una
precedenza della versione Ruffo, di cui quella irlandese è una replica con
varianti rivisitata nelle caratteristiche pittoriche e d’impianto,
migliorandone il classico decoro in senso iconografico ed estetico rispetto
al carattere “espressionista” e fortemente drammatico del prototipo.
Nessuna opera di Caravaggio ha conosciuto nelle sue redazioni principali
vicende collezionistiche così travagliate, con la pubblicazione di un
romanzo thriller, un rocambolesco furto e una paradossale vicenda
giudiziaria, che da sola meriterebbe una trattazione specifica.
La complessità d’impianto, i contenuti iconografici, iconologici e
concettuali della composizione caravaggesca, che non ha corrispettivi nelle
opere del Merisi a destinazione privata, paragonabile per le problematiche
sottese a quelle delle pale d’altare, merita una trattazione monografica,
oggetto di questo evento.
L’evento è realizzato in stretta collaborazione dalla Fondazione Meeting
del Mare C.R.E.A. (Cultura, religioni e arte) – istituto di cultura che ha
sede nel Cilento a Camerota, e che realizza importanti progetti d’arte e
mostre in tutta Italia, in particolar modo nelle regioni del Sud, con lo
scopo di fare, della bellezza, un potente veicolo di promozione umana e
sociale – e la Fondazione Banco di Napoli, autorevole istituzione
socio-culturale della città di Napoli e autentico riferimento programmatico
per tante realtà economiche e sociali che orbitano nel Meridione d’Italia.
*La presa di Cristo*
*Caravaggio*
*2 marzo – 16 giugno *
*Palazzo Ricca – Via Tribunali 263*
*Dal martedì alla domenica – dalle 10.00 alle 18.00*
*Biglietti: 1**0 euro – intero; 5 euro – ridotto 12-17 anni; gratis – da 0
a 11 anni e persone con disabilità e accompagnatore*
*Informazioni*
*Ilcartastorie.it – fondazionebancodinapoli.it
– fondazionemdmcrea.it
*
*Biglietti in vendita nella sede della mostra e sui circuiti GO2 e
TicketOne*
*Ufficio stampa Mostra “La presa di Cristo”*
*Ufficio stampa Fondazione Banco di Napoli*