
(AGENPARL) – mer 21 febbraio 2024 *COMUNICATO STAMPA*
*ALLA SCOPERTA DELLA BALENOTTERA AZZURRA PER COMPRENDERE LO SVILUPPO DELLE
POPOLAZIONI MARINE*
*Una ricerca in collaborazione con l’Università di Torino indaga
sull’origine del più grande animale vivente, il cui ruolo è fondamentale
per la salvaguardia degli ecosistemi oceanici*
L’origine della *balenottera azzurra*, il più grande animale vivente sul
nostro pianeta, rappresenta un problema ancora irrisolto. Questa
particolare specie, che *può superare i 30 m di lunghezza e le 70
tonnellate di peso*, ha la capacità di organizzare e strutturare le catene
alimentari oceaniche. Grazie ai fanoni, una sorta di filtro con cui questi
animali estraggono grandi quantità di invertebrati dall’enorme mole d’acqua
che entra nella loro bocca, migliaia di prede vengono catturate e
ingurgitate. I prodotti della digestione vengono poi immessi nell’acqua
sotto forma di feci ricche di minerali in grado di stimolare la crescita
del plancton marino. In questo modo riescono a coordinare, sia pure
involontariamente, lo sviluppo delle popolazioni marine, da cui dipende
gran parte della vita negli oceani.
Per comprendere l’origine della balenottera azzurra il *Dott. Michelangelo
Bisconti* e il *Prof. Giorgio Carnevale* del *Dipartimento di Scienze della
Terra dell’Università degli Studi di Torino*, insieme a un team
internazionale di ricercatori, hanno concentrato i propri sforzi sullo
studio di un particolare distretto scheletrico di questo animale: *le ossa
uditive*. Nei cetacei infatti le ossa uditive comprendono due grandi
elementi chiamati periotico e bulla timpanica, nei quali si trovano gli
organi dell’udito e un certo numero di nervi che possono fornire
informazioni circa i rapporti evolutivi che intercorrono tra specie
diverse.
L’anatomia e le caratteristiche dello scheletro pongono questa specie tra *le
più primitive balenottere viventi*. Le ossa uditive di uno scheletro di
balenottera azzurra conservata a Bruxelles dalla seconda metà del XIX
secolo sono state sottoposte a scansione 3D e a TAC rivelando dettagli mai
osservati prima, permettendo la ricostruzione della morfologia degli organi
dell’udito che si trovano all’interno del periotico. La modellizzazione 3D
ha consentito la determinazione delle frequenze che questo animale può
udire. I risultati sono stati confrontati con dati simili provenienti da
altri studi e basati su specie differenti contribuendo così ad una analisi
dei rapporti evolutivi della balenottera azzurra.
Con questo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale *The
Anatomical Record*, si conferma lo status di primitività della balenottera
azzurra e si suggerisce una particolare affinità con la balenottera comune
che abita anche il Mediterraneo. Inoltre, lo studio dettagliato del
periotico ha rivelato che in questa specie esistono caratteristiche
peculiari mai osservate prima, che permettono l’identificazione di specie
strettamente imparentate con essa nella documentazione fossile.
*“Capire l’origine della balenottera azzurra* – dichiara il Dott. *Bisconti*
– *significa comprendere in che modo il meccanismo di gestione della
colonna alimentare oceanica si sia posto in essere nel corso degli ultimi
milioni di anni. A partire da questi risultati è forte la speranza di poter
ricostruire il percorso evolutivo che ha condotto all’origine del più
gigante degli animali e alla strutturazione delle catene alimentari
oceaniche, rimaste in auge fino a quando la caccia ai grandi cetacei non le
ha radicalmente alterate”.*
—-
Area Relazioni Esterne e con i Media
Università degli Studi di Torino
Settore Relazioni con i Media
Area Relazioni Esterne e con i Media
Università degli Studi di Torino
Settore Relazioni con i Media
—