
(AGENPARL) – gio 01 febbraio 2024 Buongiorno,
di seguito una nota sul tema del consumo di suolo. L’assessora Adriana
Fantini commenta l’esito del monitoraggio della Regione Emilia-Romagna
riferito al territorio piacentino.
In allegato, un grafico pubblicato dalla stessa Regione.
Resto a disposizione per approfondimenti o chiarimenti.
Saluti
Consumo di suolo, Piacenza provincia più virtuosa
Esito del monitoraggio della Regione Emilia Romagna a 5 anni dall’entrata
in vigore della Legge 24/2017
Sono stati pubblicati sul sito della Regione Emilia Romagna i dati relativi
al consumo di suolo. L’esito di questa attività di osservazione, a cinque
anni dall’entrata in vigore della Legge Regionale numero 24 del 2017, mette
la Provincia di Piacenza sul gradino più alto del Podio: è la provincia più
virtuosa*. *
I dati sono il frutto* d*el monitoraggio regionale previsto dalla stessa
legge urbanistica e realizzato in collaborazione con l’Istituto sui
trasporti e la logistica, l’Università di Bologna e l’Università di
Parma. All’articolo
5 intitolato *“Contenimento del consumo di suolo”*, la legge ha introdotto
una verifica a cadenza semestrale con la quale i Comuni inviano alla
Regione gli esiti del monitoraggio delle trasformazioni realizzate sul
territorio*. *Il grafico indica i cinque interventi realizzati nella nostra
provincia: due sono a Fiorenzuola, poi a Carpaneto, Besenzone e Travo per
un totale di 12,2 ettari. Nessun intervento è stato realizzato nel
territorio comunale di Piacenza.
*“*Sono dati più che positivi” commenta l’assessora all’Urbanistica Adriana
Fantini ricordando il convegno dello scorso 28 novembre durante il quale
gli stessi dati erano stati anticipati da Paolo Ferrecchi della Regione.
“In questi mesi – prosegue – il dibattito pubblico sul tema in questione ha
tenuto spesso banco in città e la speranza da parte di molti era ed è che a
Piacenza non si consumi suolo nel periodo di transizione tra il precedente
strumento urbanistico, il Psc, e il nuovo strumento di pianificazione,
ovvero il PUG che è in corso di redazione. Ebbene è proprio così*: il
Comune di Piacenza non ha attivato interventi che erodano il limite
previsto per il territorio urbanizzato*”. Anzi, stando al monitoraggio
regionale la provincia di Piacenza nel suo complesso è in assoluto la più
virtuosa in questo senso*. *“C’è inoltre da considerare – precisa Fantini –
che l’Emilia-Romagna è una delle poche Regioni italiane che si è data una
legge per disciplinare il consumo di suolo, e non è cosa da poco. Ora siamo
nelle condizioni di poter fare un primo bilancio oggettivo mettendo da
parte ogni posizione pregiudiziale ma, al contrario, considerando ogni
opzione che rispetti i criteri stabiliti. Anche perché la sostenibilità
economica va di pari passo con quella ambientale e sociale, come ha
ricordato recentemente anche la sindaca Katia Tarasconi al convegno ‘Verso
il Pug: la città che crea lavoro’ al quale era presente l’assessore
regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla”.
Ma se questo è il quadro offerto dal monitoraggio della Regione
Emilia-Romagna, differenti però sono i dati divulgati da ISPRA, Istituto
superiore per la protezione e la ricerca ambientale del Ministero. Si
tratta di dati che registrano il consumo di suolo effettivo e non hanno
premiato Piacenza. “Inizialmente non mi era chiara questa differente
lettura – spiega l’assessora Fantini – poi mi sono documentata. Nel
monitoraggio restituito da Ispra, oltre al consumo di suolo permanente dato
da edifici, fabbricati, strade pavimentate, sedi ferroviarie eccetera, si
includono anche gli usi temporanei che producono consumo di suolo
reversibile come ad esempio strade non pavimentate, cantieri e altre aree
in terra battuta, piazzali, cortili, campi sportivi, cave in falda,
impianti fotovoltaici a terra. E’ una definizione che si differenzia di
molto da quella delle previsioni insediative espansive a cui la legge
regionale cerca di porre un freno”. “Il monitoraggio del consumo di suolo
operato da ISPRA – prosegue l’assessora – avviene attraverso l’analisi
della cartografia prodotta in seguito alla classificazione di immagini
satellitari. I dati del consumo del suolo rilevati da ISPRA sono valori
assoluti di “suolo consumato” che comprendono, ad esempio, le aree di
cantiere funzionali alle trasformazioni. Questi dati, più volte
evidenziati, assegnavano alla provincia di Piacenza il primato per
incremento netto nell’anno 2021-2022 pari a 54,92 ettari. Ma lo stesso
Michele Munafò, (dirigente ISPRA, responsabile del Rapporto SNPA sul
consumo di suolo) nel suo intervento al convegno dello scorso 28 novembre,
ha chiarito che i dati annuali hanno una rilevanza parziale perché i
processi di consumo di suolo hanno una certa inerzia e vanno letti in
periodi medio-lunghi. I processi pianificatori, aggiungo, hanno iter
complessi e si attuano in determinati anni piuttosto che in altri anche per
ragioni burocratiche, quindi una lettura corretta dei dati ISPRA dovrebbe
quanto meno prendere in considerazione un quinquennio, se vogliamo
confrontarli alla tabella regionale da cui siamo partiti”.
L’assessora all’Urbanistica porta due esempi per chiarire quali interventi
ha fotografato ISPRA in quei 54 ettari che corrispondono a ciò che vediamo
realizzato dal 2021 al 2022: “Si tratta di convenzioni quali l’AP12
Mandelli variante PUA 2018 convenzione 2020, o l’ambito di cava Polo 43 Ca’
Morta che prevederà la rinaturalizzazione a fine attività. Sono esempi
particolarmente indicativi di quanto fuorviante possa essere la
“fotografia” fornita da ISPRA: il primo, Mandelli, è esemplificativo della
lunghezza dei processi, visto che si tratta di una pratica aperta anni fa;
il secondo, Cà Morta, è un esempio di reversibilità: dove c’è la cava, in
futuro la stessa area tornerà ad essere ambiente naturale a tutti gli
effetti”.
“Questi 17 mesi di lavoro della giunta Tarasconi – conclude Fantini – ci
hanno visti impegnati in attività di studio, nell’ascolto e nella creazione
di una visione di una città attrattiva e sostenibile. Lo dimostrano, su
tutte, due azioni concrete: il progetto dell’ex Manifattura tabacchi e
l’approvazione in sede di Cuav dell’Accordo operativo Ex Camuzzi. È evidente
che si sta lavorando nella direzione di privilegiare la rigenerazione
urbana, il recupero e la riqualificazione del patrimonio esistente sia in
ambito abitativo sia per le aree produttive dismesse. Questi i due assi
portanti su cui ci muoviamo nella costruzione del PUG. E’ all’interno di
questi principi e di questa visione di città che verranno valutati di volta
in volta nuovi possibili insediamenti. L’obiettivo è ed è sempre stato per
noi quello di disegnare la Piacenza del futuro tenendo in equilibrio la
tutela dell’ambiente che passa anche attraverso il non consumo di suolo e
lo sviluppo della città e del suo territorio”.
Andrea Pasquali
Portavoce del Sindaco
Comune di Piacenza