
(AGENPARL) – gio 01 febbraio 2024 I tirocini di Fondazione Lavoro
e l’inserimento occupazionale
FEBBRAIO 2024
UFFICIO STUDI
Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Sommario
PREMESSA………………………………………………………………………………………………………………………………….. 2
INQUADRAMENTO NORMATIVO …………………………………………………………………………………………….. 5
I TIROCINI DI FONDAZIONE LAVORO E LO SCENARIO NAZIONALE ………………………………………………….. 8
L’INSERIMENTO OCCUPAZIONALE A 3 E 6 MESI DALLA FINE DEL TIROCINIO ………………………………….. 13
IL DETTAGLIO SETTORIALE E TERRITORIALE ……………………………………………………………………………… 16
CARATTERISTICHE DEL RAPPORTO DI LAVORO …………………………………………………………………………. 19
L’ETÀ DEI TIROCINANTI………………………………………………………………………………………………………… 23
Il presente rapporto nasce dalla collaborazione fra il Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali e il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro nell’ambito del
Protocollo tecnico di collaborazione per attività di ricerca e sperimentazione sulle
dinamiche occupazionali dei tirocini promossi da Fondazione Lavoro.
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Premessa
I giovani rappresentano il nostro futuro ed è compito di ogni società attuare le misure
necessarie per garantire la loro crescita culturale, sociale e professionale.
Ma i giovani sono stati anche i più colpiti dalla crisi e la metà dei giovani europei si
sente esclusa ed emarginata dalla partecipazione significativa alla vita sociale ed
economica.
La fase storica più recente si caratterizza soprattutto per il progressivo
impoverimento demografico, tanto che giovani e adolescenti rischiano di divenire
sempre più “merce rara”. Non a caso, i giovani costituiscono un ambito di interesse
specifico nelle policy nazionali e comunitarie.
L’Unione europea ha predisposto una strategia ad hoc, per far sì che essi “si
impegnino e diventino cittadini che partecipano attivamente alla democrazia e alla
società” (“Strategia Ue per la gioventù, 2019-27”). I giovani sono anche un target
prioritario del PNRR (priorità trasversale 1), unitamente alla parità di genere e al
Mezzogiorno. Il Piano sottolinea come “la questione giovanile in Italia emerge nel
confronto con gli altri Paesi europei […]. La mancanza di prospettive certe e di
opportunità di sviluppo si manifesta sia nell’elevato tasso di emigrazione giovanile sia
nei […] ritardi nelle competenze […]. Le azioni del Piano sono volte a recuperare il
potenziale delle nuove generazioni e a […] favorire il loro protagonismo all’interno
della società”.
La condizione dei giovani italiani appare ancora più fragile, a partire da una riduzione
ormai strutturale della loro consistenza demografica. Nel 2023 in Italia si contano circa
10 milioni 200mila giovani in età 18-34 anni; dal 2002 la perdita è di oltre 3 milioni di
unità (-23,2%). L’Italia è il Paese Ue con la più bassa incidenza di 18-34enni sulla
popolazione (nel 2021 17,5%; media Ue 19,6%) (Istat 12/10/23).
Com’è noto uno degli strumenti più potenti nel nostro mercato del lavoro per
l’inserimento occupazionale dei giovani è il tirocinio extracurriculare e la Fondazione
Consulenti per il Lavoro ne è testimone diretto, considerata l’enorme esperienza sul
campo fatta proprio grazie ai Consulenti delegati.
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Aspettavamo con trepidazione, pertanto, i dati contenuti in questo rapporto, dopo
l’intervento della legge di Bilancio 2002 che aveva confinato i tirocini solo all’inclusione
sociale. La norma è stata dichiarata incostituzionale a seguito del ricorso della Regione
Veneto, ma rimangono ancora in piedi gli altri requisiti che la legge aveva previsto
come riforma della disciplina, e che dovevano essere trasferiti in un accordo tra
Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e di Bolzano, in sede di Conferenza
Permanente:
riconoscere una congrua indennità di partecipazione;
fissare una durata massima e limiti numerici in relazione alle dimensioni
d’impresa;
definire al meglio il piano formativo prevedendo un bilancio delle competenze
all’inizio del tirocinio e una attestazione/certificazione delle competenze alla
sua conclusione;
vincolare – soprattutto per le imprese medio-grandi – l’attivazione di nuovi
tirocini all’assunzione di una quota minima di tirocinanti al termine del periodo
di tirocinio.
Sono criteri tutto sommato accettabili e che non spaventano certo Fondazione Lavoro
che da tempo è promotrice di tirocini di “qualità”. Non dimentichiamo che siamo
l’unico Ente promotore di tirocini ad offrire al tutor il servizio di tutoraggio dei tirocini
di formazione e orientamento, con l’intento di supportare i delegati nella gestione
degli adempimenti normativi legati a questo istituto. Un servizio che garantisce il
corretto svolgimento dell’esperienza di tirocinio, monitorandone il percorso e
verificando la coerenza con quanto indicato nel Progetto Formativo. Attraverso
l’informatizzazione delle diverse fasi del tutoraggio, infatti, è possibile garantire una
costante interazione con il tutor del soggetto ospitante e il tirocinante, prevedendo
inoltre un tracciamento di tutte le attività attraverso strumenti di registrazione
automatica e la possibilità di rilevare e gestire eventuali criticità emerse durante il
percorso di tirocinio.
I dati, quindi, che emergono dal rapporto in commento hanno abbondantemente
confermato l’importanza del tirocinio nello sviluppo del capitale umano e il ruolo
giocato dalla nostra Fondazione Lavoro: dal 2014 sono quasi tre milioni i “tirocinanti”
e di questi oltre 200.000 sono stati attivati per il tramite dalla Fondazione Lavoro. I più
fortunati direi, visto che di questi oltre il 60% a sei mesi dalla conclusione del tirocinio
risulta inserita in contesti aziendali.
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
L’ultimo dato completo, quello relativo al 2021, poi, è veramente strabiliante: il 68,1%
dei tirocinanti avviati risulta “lavorare” a sei mesi dalla conclusione del percorso. È un
dato che ci rende orgogliosi, un dato che dimostra ancora una volta come affidarsi ad
un Consulente del Lavoro possa essere un’opportunità importante da cogliere, tanto
per i disoccupati, quanto per le aziende. Questo tasso di trasformazione è possibile
solo grazie ad un lavoro qualificato di tutta la filiera che interviene nell’attivazione, dai
Colleghi sul territorio alla struttura della Fondazione Lavoro; pur attivandone oltre
20.000 per anno, infatti, ogni singolo tirocinio è trattato come se fosse il solo: con
attenzione, cura e professionalità, con lo spirito e la consapevolezza di avere in mano
il futuro di una risorsa umana e di un’azienda.
Vincenzo Silvestri
Presidente Fondazione Consulenti per il Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
1. Inquadramento normativo
I tirocini extracurriculari rappresentano un canale importante per l’accesso dei giovani
al mercato del lavoro. Il crescente apprezzamento per lo strumento, testimoniato
dall’aumento del numero dei tirocini avviati nell’ultimo decennio, incontra l’interesse
delle aziende che mirano ad effettuare assunzioni sempre più indirizzate a soggetti
già in possesso di esperienza sul campo e dei giovani, per i quali la possibilità di un
periodo di formazione realizzato presso un’azienda costituisce una preziosa
occasione di conoscenza del mondo del lavoro, di formazione e di possibile sbocco
occupazionale.
Il periodo di tirocinio ha infatti l’obiettivo di adeguare il percorso formativo individuale
ai mutamenti in atto nel mercato grazie all’esperienza nell’impresa. Da questo punto
di vista, esso rappresenta un importante strumento di reinserimento lavorativo anche
per coloro che hanno perso l’occupazione.
Sotto il profilo normativo, il tirocinio extracurriculare nasce per facilitare l’ingresso o
il reinserimento nel mondo del lavoro di talune categorie di soggetti, come giovani,
disoccupati, disabili o extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia.
Diversamente dai tirocini curriculari, rivolti agli studenti inseriti negli ultimi anni dei
percorsi universitari e valevoli un certo numero di crediti formativi necessari al
conseguimento del diploma di laurea, i tirocini extracurriculari sono rivolti a persone
che hanno completato il percorso di studi, e in particolare giovani, disabili, disoccupati
ed altre categorie.
Lo strumento è normato a livello regionale, lasciando a ciascuna Regione l’autonomia
di definire i diversi aspetti, nell’ambito di Linee Guida comuni, volte a stabilire
standard minimi e evitare utilizzi impropri dello strumento1.
La legge di Bilancio 2022 ha introdotto alcune importanti novità, chiarendo in particolare, che il tirocinio è
un percorso formativo di alternanza tra studio e lavoro, finalizzato all’orientamento, alla formazione
professionale e a migliorare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. La legge prevede l’adozione da parte
del Governo, delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, in sede di Conferenza
Permanente, di un accordo per la definizione di Linee guida, sulla base dei seguenti criteri: a) revisione della
disciplina, secondo parametri che ne circoscrivano l’applicazione in favore di soggetti con difficoltà di
inclusione sociale; b) individuazione degli elementi qualificanti, quali il riconoscimento di una congrua
indennità di partecipazione, la fissazione di una durata massima comprensiva di eventuali rinnovi e limiti
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
La Fondazione Consulenti per il Lavoro è tra i soggetti autorizzati dal Ministero del
Lavoro, alla promozione di tirocini extracurriculari.
Il presente rapporto, realizzato grazie alla collaborazione tra Consiglio Nazionale
dell’Ordine e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali analizza, attraverso le
informazioni fornite dalle comunicazioni obbligatorie sui tirocini promossi da
Fondazione Lavoro, sia gli andamenti dei tirocini che i risultati in termini
occupazionali.
Il report evidenzia la centralità che Fondazione Consulenti per il Lavoro ha nel
promuovere l’inserimento occupazionale dei giovani tramite i tirocini. Dal 2014 al
2022, infatti, i delegati della Fondazione hanno promosso 200.824 tirocini su un totale
Dopo la flessione registrata nel 2020 (sono stati promossi 18.863 tirocini) a causa
dell’emergenza Covid, il numero dei tirocini è ripreso a salire sia nel 2021 (23.687) che
nel 2022 (21.008), sebbene i numeri non siano ancora ritornati a quelli del 2019,
quando erano stati 29.457. Un dato questo che si conferma in linea con l’andamento
generale dello strumento.
Crescono invece, e di molto, le chance di inserimento occupazionale.
numerici di tirocini attivabili in relazione alle dimensioni d’impresa; c) definizione di livelli essenziali della
formazione che prevedano un bilancio delle competenze all’inizio del tirocinio e una certificazione delle
competenze alla sua conclusione; d) definizione di forme e modalità di contingentamento per vincolare
l’attivazione di nuovi tirocini all’assunzione di una quota minima di tirocinanti al termine del periodo di
tirocinio; e) previsione di azioni e interventi volti a prevenire e contrastare un uso distorto dell’istituto, anche
attraverso la puntuale individuazione delle modalità con cui il tirocinante presta la propria attività.
La Regione Veneto ha impugnato davanti alla Corte costituzionale proprio l’art. 1, comma 721, lettera a), della
legge n. 234 del 2021, il quale, come visto, stabilisce che la revisione della disciplina debba avvenire «secondo
criteri che ne circoscrivano l’applicazione in favore di soggetti con difficoltà di inclusione sociale».
La disposizione è impugnata in riferimento agli artt. 3, 117, quarto comma, e 120 Cost., assumendo che
sarebbe invasiva della competenza legislativa regionale residuale nella materia «formazione professionale»,
e, congiuntamente, lesiva dei principi di ragionevolezza e di leale collaborazione, in quanto predetermina
rigidamente i criteri per la definizione delle linee guida, così “blindando” i contenuti dell’accordo fra i diversi
livelli di governo. La Corte costituzionale, con sentenza 14/04/2023 n. 70, ha statuito che “tale limitazione
determina anche in questo caso, analogamente a quanto affermato nel richiamato precedente, «un’indebita
invasione» (sentenza n. 287 del 2012) della competenza legislativa regionale residuale in materia di
«formazione professionale». La disposizione impugnata, pertanto, deve essere dichiarata costituzionalmente
illegittima per violazione dell’art. 117, quarto comma, Cost.
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
A sei mesi dalla conclusione del tirocinio promosso da Fondazione Lavoro, aumenta
la quota di tirocinanti che risulta titolare di un contratto di lavoro, passando dal 59,8%
del 2019 al 68,1% del 2021.
Complessivamente, dal 2014, la rete di Fondazione Consulenti per il Lavoro ha
promosso l’accesso all’occupazione tramite tirocinio extracurriculare a oltre 120 mila
persone.
Un risultato frutto di scelte orientate alla qualità che, grazie alla profonda conoscenza
che i Consulenti hanno del mondo delle imprese, hanno permesso di conseguire esiti
occupazionali migliori rispetto alla media dei tirocini avviati.
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
2. I tirocini di Fondazione Lavoro e lo
scenario nazionale
Dal 2014 al 2022 in Italia sono stati attivati 2 milioni 768 mila tirocini extracurriculari
di cui 200.824 da parte di Fondazione Lavoro, per un’incidenza complessiva del 7,3%
(tab. 1)2.
Il numero di tirocini extracurriculari è risultato fino all’emergenza Covid in costante
crescita. Dal 2014, infatti, questo è progressivamente aumentato, passando da
217.557 a 345.871 del 2019. Con la pandemia (2020) si è registrato un calo importante,
a 228.788, ma già a partire dal 2021, il numero dei tirocini ha ripreso
progressivamente a crescere arrivando a 321.983 nel 2021 e 306.678 nel 2022.
Tab. 1 – Tirocini extracurriculari attivati, di cui promossi da Fondazione Lavoro, 2014-2022
(val. ass. e val. %) (*)
Totale
Fondazione Lavoro
Val. %
217.557
13.811
339.531
16.994
308.126
22.074
358.987
27.400
340.572
27.530
345.871
29.457
228.788
18.863
321.983
23.687
306.678
21.008
Totale
200.824
(*) Sono esclusi i tirocini attivati in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e nelle province autonome
di Trento e Bolzano
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
Il dato non considera i tirocini attivati in Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e province autonome di
Trento e Bolzano, in quanto in tali Regioni non è prevista l’operatività dei delegati di Fondazione
Lavoro.
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Simile andamento si registra anche con riferimento ai tirocini il cui ente promotore è
stato Fondazione Lavoro. A fronte di una crescita costante prima della pandemia (da
13.811 del 2014 a 29.457 del 2019), si è avuto un calo a 18.863 nel 2020. Ma dall’anno
successivo il numero è rapidamente risalito arrivando a 23.687 nel 2021 e 21.008 nel
2022.
Raffrontando il numero di tirocini extracurriculari complessivi e quelli promossi da
Fondazione Lavoro, l’incidenza di questi ultimi si mantiene abbastanza costante, con
una leggera crescita nel periodo pre-pandemia (nel 2019, l’8,5% dei tirocini
extracurriculari sono stati promossi da Fondazione Lavoro) e un decremento negli
anni più recenti (7,4% nel 2021 e 6,9% nel 2022) (fig. 1).
Fig. 1 – Tirocini extracurriculari attivati da Fondazione Lavoro, 2014-2022 (val. ass. e val.
%) (*)
35.000
30.000
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
Incidenza su totale
Numero tirocini
(*) Sono esclusi i tirocini attivati in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e nelle province autonome
di Trento e Bolzano
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
L’azione di promozione del tirocinio come strumento di inserimento lavorativo vede i
Consulenti del Lavoro delegati impegnati maggiormente nelle Regioni del
Mezzogiorno, dove la quota di tirocini gestiti da Fondazione Lavoro nel 2022 arriva al
10,4% (tab. 2). Al Centro e al Nord, l’incidenza dei tirocini promossi dalla Fondazione
sul totale appare invece più bassa, pari al 5,6% al Nord e al 5,3% al Centro.
Tab. 2 – Incidenza dei tirocini extracurriculari attivati da Fondazione Lavoro sul totale,
per area geografica, 2014-2022 (val. ass. e val. %) (*)
Centro
Sud e isole
Totale
Sono esclusi i tirocini attivati in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e nelle province autonome di
Trento e Bolzano
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
Analizzando il dettaglio territoriale, la Sardegna è la Regione che vede la maggiore
presenza di Consulenti del Lavoro nell’attivazione di tirocini extracurriculari: su 100,
più di 20 sono stati promossi da Fondazione Lavoro nel 2022 (fig. 2).
Seguono il Veneto (12,6% del totale), il Molise (12,2%), la Campania (11,8%) e la
Calabria (11,6%). In termini assoluti, il Veneto è la Regione dove sono stati promossi il
maggior numero di tirocini (3.674 nel 2022), seguita dalla Campania (3.138), dalla
Lombardia (2.481), dal Lazio (1.840), dal Piemonte (1.560) e dalla Sardegna (1.462)
(tab. 3).
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Fig. 2 – Incidenza dei tirocini extracurriculari attivati da Fondazione Lavoro sul totale, per
regione, 2022 (val. ass. e val. %) (*)
12,6 12,2
11,8 11,6
Sono esclusi i tirocini attivati in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e nelle province autonome di
Trento e Bolzano
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Tab. 3 – Tirocini extracurriculari attivati, di cui promossi da Fondazione Lavoro, per
regione, 2022 (val. ass. e val. %) (*)
Totale
Fondazione Lavoro
Val. %
PIEMONTE
29.589
1.560
LOMBARDIA
66.533
2.481
VENETO
29.050
3.674
LIGURIA
10.375
EMILIA ROMAGNA
25.735
TOSCANA
13.765
UMBRIA
4.278
MARCHE
8.618
LAZIO
32.865
1.840
ABRUZZO
6.675
MOLISE
1.282
CAMPANIA
26.496
3.138
PUGLIA
16.747
1.438
BASILICATA
3.724
CALABRIA
7.540
SICILIA
16.243
1.087
SARDEGNA
7.163
1.462
306.678
21.008
TOTALE
Sono esclusi i tirocini attivati in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e nelle province autonome di
Trento e Bolzano
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
3. L’inserimento occupazionale a 3 e 6
mesi dalla fine del tirocinio
Il tirocinio è un’esperienza di tipo formativo-professionale, in larghissima parte
destinato a giovani o altre categorie di soggetti senza esperienze pregresse.
L’analisi sull’inserimento occupazionale è stata condotta utilizzando gli esiti dei tirocini
conclusi (quindi avviati e terminati) e prendendo come periodo di riferimento i sei
mesi seguenti alla chiusura del tirocinio. Va precisato che vengono considerati i
contratti comunicati con il modulo UNILAV non essendo disponibili, al momento
dell’elaborazione, i dati dei rapporti in somministrazione contenuti nel modulo
UNISOMM.
Dai risultati dell’analisi condotta, emerge come su un totale di 195.284 mila tirocini
attivati da Fondazione Lavoro tra 2014 e 2022 e terminati, a tre mesi dalla conclusione
il 52,6% risulta avere un contratto di lavoro; a sei mesi, la percentuale sale al 61,8%.
Dopo tale periodo, poco più di un terzo dei tirocinanti (38,2%) non ha invece in essere
alcun contratto (fig. 3).
Nel corso degli anni, la capacità di inserimento lavorativo dei tirocini extracurriculari
promossi da Fondazione Lavoro cresce sensibilmente. Se nel 2014 la percentuale di
quanti dopo tre mesi avevano un lavoro era del 50%, nel 2021 questa è salita a 58,1%,
con un incremento particolarmente sensibile nell’ultimo anno, quando l’effetto
ripresa del mercato del lavoro ha contribuito a determinare maggiori prospettive
occupazionali dello strumento (fig. 4 e tab. 4).
Anche considerando gli esiti a sei mesi, il dato risulta in sensibile miglioramento. La
percentuale di occupati passa, infatti, dal 58,7% del 2014 al 68,1% del 2021.
I dati disponibili al momento dell’analisi sono aggiornati al primo trimestre 2023.
Pertanto, con riferimento ai tirocini avviati nel 2022, il dato rilevato risulta ancora
provvisorio non essendo possibile valutare gli esiti occupazionali dei tirocini avviati
nella seconda parte dell’anno.
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Fig. 3 – Esiti occupazionali a sei mesi dalla fine del tirocinio promosso da Fondazione
Lavoro, 2014-2022 (val. ass. e val. %)
Tirocini terminati
(2014-2022)
195.284 (100%)
Nessun contratto di
lavoro dopo 6 mesi
Contratto di lavoro
entro 6 mesi
74.501 (38,2%)
120.783 (61,8%)
Entro 3 mesi
Dopo 3 – 6 mesi
(52,6%)
(9,2%)
Fig. 4 – % di tirocinanti occupata a 6 mesi dal termine del tirocinio promosso da
Fondazione Lavoro, 2014-2022 (val. %)
(*) Il dato riferito al 2022 non è comparabile con anni precedenti in quanto non è possibile
valutare l’esito occupazione dei tirocini avviati negli ultimi mesi del 2022
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Tab. 4 – Esiti occupazionali a 3 e 6 mesi dei tirocini promossi da Fondazione Lavoro per
anno di attivazione del tirocinio, 2014-2022 (val. ass. e val. %)
Occupato
Non occupato dopo 6
Totale
Entro 3 mesi
Entro 6 mesi
6.876
8.068
5.686
13.754
8.321
9.794
7.104
16.898
11.163
13.240
8.701
21.941
14.307
17.057
10.223
27.280
15.014
17.632
9.765
27.397
14.723
17.542
11.795
29.337
10.106
11.953
6.827
18.780
13.722
16.074
7.538
23.612
8.445
9.423
6.862
16.285
102.677
120.783
74.501
195.284
2022 (*)
2014-2022
Val. %
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
2022 (*)
100,0
2014-2022
100,0
(*) Il dato riferito al 2022 non è comparabile con anni precedenti in quanto non è possibile
valutare l’esito occupazione dei tirocini avviati negli ultimi mesi del 2022
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
4. Il dettaglio settoriale e territoriale
Il tasso di inserimento occupazionale dei tirocini promossi da Fondazione Lavoro
risulta abbastanza omogeneo a livello settoriale, ma non mancano differenze.
Particolare efficacia hanno i tirocini in ambito industriale, dove il 65,4% si traduce in
un contratto di lavoro entro 6 mesi. Anche in ambito sanità, istruzione e PA, il tasso di
inserimento è elevato, pari al 64,1%, così come i servizi di comunicazione, credito e
finanza, servizi alle imprese (63,1%) e il commercio (62%).
Si registrano invece chances occupazionali leggermente più basse nel settore turistico,
dove “solo” il 56,4% dei tirocini si traduce, dopo sei mesi, in un contratto di lavoro, in
agricoltura (57,3%) e nei servizi alla persona, pubblici e sociali (56,1%).
Tab. 5 – Esiti occupazionali a 6 mesi dei tirocini avviati e terminati, promossi da
Fondazione Lavoro per settore economico, 2014-2022 (val. ass. e val.%)
Occupati a 6
Agricoltura
Totale
Tasso di
inserimento
Alberghi e ristoranti
14.476
25.673
Altri servizi pubblici, sociali e personali
6.182
11.012
Commercio e riparazioni
38.378
61.924
Costruzioni
5.788
9.301
Industria in senso stretto
22.605
34.539
P.A., Istruzione e Sanità
5.058
7.893
27.702
43.901
120.783
195.284
Trasporti, Comunicazioni, Attività finanziarie ed altri
servizi alle imprese
Totale
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
È, invece, soprattutto a livello territoriale che le differenze risultano più marcate. La
diversa dinamica della domanda di lavoro tra aree del Paese determina tassi di
inserimento differenti.
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Nelle Regioni del Mezzogiorno, le percentuali di inserimento post tirocinio sono
inferiori alla media nazionale, ma i risultati sono comunque molto buoni: risulta avere
un contratto di lavoro dopo sei mesi, il 58% dei tirocinanti al Sud, contro il 62,6% del
Centro e il 64,7% del Nord (tab. 6).
Tab. 6 – Esiti occupazionali a 6 mesi dei tirocini avviati e terminati, promossi da
Fondazione Lavoro per regione, 2014-2022 (val. ass. e val.%)
Occupati a 6
Totale
Tasso di
inserimento
PIEMONTE
8.635
13.687
LOMBARDIA
19.713
31.384
VENETO
21.612
32.327
LIGURIA
2.020
3.171
EMILIA ROMAGNA
6.650
10.061
TOSCANA
2.321
3.447
UMBRIA
2.425
3.667
MARCHE
2.258
3.403
LAZIO
12.629
20.870
ABRUZZO
2.015
3.331
1.049
CAMPANIA
15.297
26.701
PUGLIA
7.616
12.491
BASILICATA
1.737
2.782
CALABRIA
4.193
7.572
SICILIA
5.719
10.138
SARDEGNA
5.359
9.203
58.630
90.630
CENTRO
19.633
31.387
SUD E ISOLE
42.520
73.267
TOTALE
120.783
195.284
MOLISE
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Le Regioni che presentano il tasso più elevato di inserimento al lavoro sono Toscana
(il 67,3% dei tirocinanti ha un contratto entro 6 mesi), Veneto (66,9%), Marche (66,4%),
Umbria e Emilia Romagna (66,1%). Al Sud, si distinguono Basilicata e Puglia con tassi
di inserimento occupazionali superiori alla media dell’area, rispettivamente del 62,4%
e 61% (fig. 5).
Fig. 5 – Esiti occupazionali a 6 mesi dei tirocini avviati e terminati, promossi da Fondazione
Lavoro per regione, 2014-2022 (val.%)
TOSCANA
VENETO
MARCHE
UMBRIA
EMILIA ROMAGNA
LIGURIA
PIEMONTE
LOMBARDIA
BASILICATA
PUGLIA
LAZIO
ABRUZZO
SARDEGNA
CAMPANIA
SICILIA
MOLISE
CALABRIA
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
5. Caratteristiche del rapporto di lavoro
La maggior parte dei tirocini che si trasforma in un rapporto di lavoro avviene in
genere entro tre mesi e presso lo stesso datore di lavoro. Ciò conferma come lo
strumento, accompagnato alla conoscenza dei fabbisogni aziendali che i Consulenti
del Lavoro hanno, rappresenti uno strumento efficace ai fini del raccordo tra mondo
della scuola e del lavoro.
Su 120.783 tirocinanti occupati entro sei mesi dalla conclusione del tirocinio tra il 2014
e il 2022, il 63,9% ha stipulato un contratto di lavoro presso la stessa azienda ospitante
il tirocinio (fig. 6). Tale percentuale risulta tendenzialmente stabile nel corso degli anni
(tab. 7).
Fig. 6 – Datore di lavoro e tipologia di contratto dei tirocini promossi da Fondazione Lavoro
con occupazione dopo 6 mesi, 2014-2022 (val. ass. e val. %)
Stessa azienda
(63,9%)
Datore di lavoro
Altra azienda
(36,1%)
Contratto di lavoro
Tempo indeterminato
(17,4%)
120.783 (100%)
Apprendistato
(38,2%)
Tipologia di contratto
Tempo determinato
(39,2%)
Altro
(5,3%)
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Tab. 7 – Caratteristiche del datore di lavoro dei tirocini promossi da Fondazione Lavoro
che risultano occupati entro 6 mesi per anno di attivazione del tirocinio, 2014-2022 (val.
ass. e val. %)
Altro datore
Stesso datore
Totale
2.720
5.348
8.068
3.238
6.556
9.794
4.677
8.563
13.240
6.395
10.662
17.057
6.459
11.173
17.632
6.374
11.168
17.542
4.120
7.833
11.953
5.937
10.137
16.074
3.685
5.738
9.423
2014-2022
43.605
77.178
120.783
Val. %
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
2014-2022
100,0
(*) Il dato riferito al 2022 non è comparabile con anni precedenti in quanto non è possibile
valutare l’esito occupazione dei tirocini avviati negli ultimi mesi del 2022
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Con riferimento alla condizione contrattuale, nel 55,6% dei casi i tirocini si sono
trasformati in un rapporto di lavoro a carattere permanente (il 17,4% a tempo
indeterminato e il 38,2% in apprendistato). Nel 39,2%, invece, il tirocinio ha avuto
come primo esito occupazionale un contratto a termine (tab. 8 e fig. 7). La
trasformazione di un’esperienza di tirocinio in un rapporto di apprendistato risulta
coerente con l’età dei soggetti destinatari della misura di politica attiva e gli strumenti
contrattuali messi a disposizione dal legislatore per promuovere il processo di
inserimento occupazionale.
Rispetto agli anni 2014 e 2015, si registra una flessione dei contratti a tempo
indeterminato, dovuta esclusivamente alla presenza in quegli anni dell’esonero
contributivo, che ha fortemente incentivato il ricorso a tale tipo di contratto. Nel 2017
e nel 2018 il tempo determinato ritorna ad essere la tipologia più utilizzata, mentre a
partire dal 2018 cresce il ricorso all’apprendistato, che diventa la formula più diffusa
di inserimento in azienda.
Tab. 8 – Tipologia di contratto dei tirocinanti occupati a 6 mesi, promossi da Fondazione
Lavoro, 2014-2022 (val. ass. e val.%)
Tempo
Indeterminato
Apprendistato
Tempo
Determinato
Altro / contratti di
collaborazione
Totale
2.696
3.386
2.313
2.469
2.350
2.143
1.919
2.539
1.150
20.965
2.428
3.019
4.988
6.421
7.227
7.043
4.797
6.305
3.874
46.102
2.516
3.055
5.370
7.205
7.035
7.244
4.617
6.455
3.868
47.365
1.020
1.112
6.351
8.068
9.794
13.240
17.057
17.632
17.542
11.953
16.074
9.423
120.783
Val. %
Tempo
Indeterminato
Apprendistato
Tempo
Determinato
Altro / contratti di
collaborazione
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Fig. 7 – Tipologia di contratto dei tirocinanti occupati a 6 mesi, promossi da Fondazione
Lavoro, 2014-2022 (val.%)
Tempo Indeterminato
Apprendistato
Tempo Determinato
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
6. L’età dei tirocinanti
La gran parte dei tirocini promossi da Fondazione Lavoro interessa i giovanissimi: su
200.824 tirocini attivati tra il 2014 e il 2022, infatti, 105.347 (52,5%) ha riguardato
ragazzi con meno di 25 anni; poco più di 74 mila (36,9%) giovani tra i 25 e i 34 anni,
mentre 21.440 (10,7%) persone con più di 35 anni (tab. 9).
Tab. 9 – Tirocini extracurriculari attivati da Fondazione Lavoro per età dei tirocinanti,
2014-2022 (val. ass. e val.%)
Fino a 24 anni
Da 25 a 34 anni
35 e oltre
Totale
6.906
5.240
1.665
13.811
8.492
6.718
1.784
16.994
11.062
8.445
2.567
22.074
14.156
10.212
3.032
27.400
14.459
10.152
2.919
27.530
15.483
10.763
3.211
29.457
9.978
6.830
2.055
18.863
12.946
8.532
2.209
23.687
11.865
7.145
1.998
21.008
2014-2022
105.347
74.037
21.440
200.824
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
2014-2022
100,0
Val. %
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro
I tirocini di Fondazione Lavoro e l’inserimento occupazionale
Negli anni, la quota di tirocini che ha riguardato giovanissimi è andata crescendo,
passando dal 50% del 2014 al 51,7% del 2017 fino al 56,5% del 2022. Di contro, si è
leggermente ridotta quella degli over 35 (dal 12,1% del 2014 al 9,5% del 2022) e dei
25-34enni (dal 37,9% al 34%).
È nelle fasce d’età più elevate che si riscontrano le maggiori chances di inserimento
occupazionale. Tra i tirocinanti che hanno concluso il percorso, la quota di coloro che
dopo 6 mesi risultavano occupati è stata, nel 2021, pari al 71,8%. Di poco più basso
(68,1%) risulta il tasso di inserimento occupazionale tra gli over 35, mentre tra i
giovanissimi, questo si colloca al 65,6%: un dato questo che può essere ricondotto
anche alla scelta di proseguimento degli studi (tab. 10).
In tutti i casi, il tasso di inserimento occupazionale risulta in crescita fino al 2021
(ultimo anno per cui è possibile valutare comparativamente tale parametro), in
particolare tra i 25-34enni, dove passa dal 60,6% al 71,8%.
Tab. 10 – % di tirocinanti occupata a 6 mesi dal termine del tirocinio promosso da
Fondazione Lavoro, per classe di età, 2014-2022 (val. %)
Fino a 24 anni
Da 25 a 34
35 anni e
oltre
Totale
2022 (*)
Totale
(*) Il dato riferito al 2022 non è comparabile con anni precedenti in quanto non è possibile
valutare l’esito occupazione dei tirocini avviati negli ultimi mesi del 2022
Fonte: elaborazione Fondazione Studi Consulenti del Lavoro su dati Ministero del Lavoro