
(AGENPARL) – mer 24 gennaio 2024 Cari colleghi,
buon martedì e buon lavoro.
Vi invio un importante comunicato su un intervento innovativo dal punto
di vista tecnologico effettuato nella Struttura Dipartimentale di
Emodinamica dell’ospedale San Martino di Oristano per ridurre il rischio
di ictus e infarto in un anziano di 85 anni iperteso, per il quale la
terapia farmacologica non funzionava.
Vi invio anche, in allegato, una foto dell’intervento e dei due
dirigenti medici, il dottor Dettori (da sinistra) e il dottor Mameli
Vi ringrazio dell’attenzione e della collaborazione
Antonio Pintori ufficio stampa e comunicazione Asl 5
___________________________________________________________________
La terapia farmacologica non aveva effetti sull’ottantacinquenne
Anziano iperteso. Rischio infarto e ictus ridotti con un intervento al
San Martino
L’operazione nella Struttura Dipartimentale di Emodimanica dell’ospedale
oristanese
ORISTANO, 24 GENNAIO 2024 – Ridotto significativamente il rischio di
ictus e infarto in un paziente ottantacinquenne iperteso, per il quale
la terapia farmacologica non funzionava. Un risultato raggiunto grazie a
un intervento innovativo dal punto di vista tecnologico, effettuato
nella Struttura Dipartimentale di Emodinamica dell’ospedale San Martino
di Oristano, diretta dal dottor Stefano Mameli, che ha precisato:
“Abbiamo effettuato un intervento di denervazione dell’arteria renale,
resosi necessario per mitigare il rischio elevato di ictus e infarto
nell’anziano. Un’operazione riservata a una categoria particolare di
pazienti, che non rispondono alla terapia farmacologica e che nel tempo
ha dato ottimi risultati in termini di efficacia e di sicurezza”.
“La procedura effettuata è tollerabile anche per un anziano”, ha
aggiunto il dottor Francesco Dettori, nuovo primario della Struttura
Complessa di Cardiologia del San Martino, “l’intervento è pienamente
riuscito con il paziente già dimesso dal nosocomio. Prima
dell’operazione l’ottantacinquenne, nonostante la terapia farmacologica,
aveva una pressione massima con valori intorno ai 180, dunque il
candidato ideale per questo genere di operazione, visto che il rischio
di ictus e infarto aumenta con l’aumentare dell’età”.
I due dirigenti medici hanno concluso: “Una tecnica-intervento già in