
(AGENPARL) – mar 09 gennaio 2024 *ANTONIO GIORDANO A RADIO MARTE:* “Il ritiro aggiunge tensioni. Il Napoli
usa medicine antiche per risolvere i problemi”
“Il ritiro aggiunge tensione, anni addietro era una scelta quasi
terapeutica: ora il calcio è cambiato. Il Napoli usa delle medicine d’urto
anni ‘80 e ‘90, come il silenzio stampa e il ritiro. Si stanno abolendo
anche i ritiri estivi preferendo le tournée. Il ritiro non serve a nulla.
Al netto di questo, il bilancio della gestione De Laurentiis nel suo
ventennio a Napoli è più che positivo: sono poche le stagioni che il patron
azzurro ha ‘fallito’. Un’analisi che voglia essere aderente alla realtà,
però, non può fingere che quest’anno non siano state fatte scelte
sbagliate, forse per vanità De Laurentiis ha accorpato in sé varie
funzioni, cosa sbagliata nel calcio, ed in sei mesi si è tornati un po’
indietro rispetto alla crescita costante del Napoli. Lindstrom? Può
ricoprire vari ruoli: trequartista, mezzala, esterno. Non so perché non
giochi: è uno dei misteri di questo Napoli. Ma sarei curioso anche di
sapere perché non giochi Simeone. Chi sta decidendo il mercato? Credo il
Presidente insieme a Maurizio Micheli e spero anche con Mauro Meluso.
Samardzic? Il Napoli ha bisogno di un centrale difensivo ed uno o due
mediani. Samardzic serve per il futuro, in previsione dell’addio di
Zielinski, al quale il calciatore dell’Udinese pare avvicinarsi. Ma il
Napoli deve fare anche altro. Acquisti tardivi? Ci saremmo aspettati che ci
fosse un intervento immediato, ma il mercato è partito da solo 8 giorni. Il
problema semmai sono le idee poco chiare. Mazzarri a rischio? Non è da
escludere, qualche perplessità può nascere dal campo: se entri in un
vortice di sconfitte dal quale non riesci ad uscire, non ci si potrebbe
meravigliare di nulla. Possibile il ritorno di Garcia? Mi sembra
improbabile pensare che De Laurentiis, dopo quanto detto, possa virare di
nuovo sul francese. È un argomento delicato ma non da scartare. Mazzarri è
consapevole di questo, sta nel calcio da tanti anni: per uscire dagli
equivoci deve far risultato e dare un qualche gioco alla squadra e magari
anche una condizione atletica. Mazzarri è da 57 giorni a Napoli, ora non è
più solo responsabilità di Garcia. Anche nella gestione del tecnico di San
Vincenzo ci sono troppe cose che non stanno andando. Allenatore del futuro
più complicato per la difficile stagione attuale? Non credo, ma si deve
pensare già da adesso all’allenatore della prossima stagione. È un
argomento serio, bisognava avviarlo già dall’addio di Spalletti. Mancano
cinque mesi alla fine del campionato ed è importante stabilire la
direzione nella quale si voglia andare per il futuro prossimo”.
*GIUSEPPE CANNELLA A RADIO MARTE*: “Il mercato non sistemerà la stagione
del Napoli. Bisogna programmare già la prossima annata”
“Crisi Napoli impronosticabile? Per me perdere Spalletti è stata una cosa
sbagliata, si doveva fare di tutto per trattenerlo perché è riuscito a
creare un gruppo e delle alchimie che avrebbero potuto aprire un ciclo
importante. Tutto ciò che è accaduto dopo l’addio di Spalletti, non mi
sorprende. Il ruolo di Giuntoli è stato altrettanto fondamentale: aver
perso entrambi, con un De Laurentiis che si è messo in proprio, poteva
essere un segnale su cui riflettere. Il mercato difficilmente potrà
aggiustare questa situazione. Mazzarri, quante responsabilità nella
situazione attuale? La storia del Napoli di De Laurentiis prevede l’arrivo
di direttori sportivi dalla B, come nel caso di Giuntoli. Non si tratta di
direttori sportivi, non penso possa arrivare un direttore in grado di
cambiare un trend che sta andando così. Le scelte di De Laurentiis ad oggi
si sono rivelate inadeguate. Se io fossi il DS del Napoli, punterei tutto
su un allenatore come Gasperini, per iniziare un ciclo diverso, importante,
con quel tipo di guida tecnico-tattica. Bisogna ricominciare a costruire un
ciclo vincente con dei giocatori in grado di ritrovare quella verve
perduta. Il modulo è importante ma non determinante”.
*GIGI DE CANIO A RADIO MARTE*: “Mazzarri non è responsabile della crisi del
Napoli”
“Mazzarri co-responsabile della crisi del Napoli? Non capisco che genere di
responsabilità possa avere: è entrato in una situazione già definita senza
riuscire a trovare la chiave per risolverla, ma non mi pare responsabile in
alcun modo di quanto sta accadendo. Figura alla Ibrahimovic manca al
Napoli? Questa assenza risponde alla gestione societaria: il proprietario
Aurelio De Laurentiis non ne vede la necessità. Certo, potrebbe aiutare per
competenza umana e spessore professionale ma se non avesse le giuste
capacità potrebbe essere addirittura deleteria. L’unico cui spetti la
scelta è il patron. Attacco a secco, quali i motivi? La questione fisica
non c’entra, siamo a metà campionato e la squadra non può essere in
difficoltà fisica, che può subentrare magari a fine campionato. Ciò che
conta molto è l’aspetto psicologico: a mio avviso, forse questi calciatori
hanno perso dei punti di riferimento molto importanti per loro, chi li ha
sostituiti non è stato in grado di toccare le corde giuste e forse nei
ragazzi ha creato uno scoramento che li ha portati ad avere un andamento
piuttosto negativo in campo. Nuovi acquisti risolutivi? Non credo: prima
di tutto bisogna capire chi decide i nuovi acquisti ed in base a che cosa
li sceglie. Samardzic è un ottimo prospetto ma certo non può risolvere i
problemi del Napoli, che sono ben altri. Se il Napoli non li risolve, anche
Samardzic – o chiunque altro – verrebbe inghiottito dagli stessi, come
successo a Mazzarri. Se, viceversa, li risolve, il calciatore potrà portare
il suo contributo e fare bene. Le motivazioni alla base della crisi
attuale sono molteplici: su di esse la società deve interrogarsi e trovare
la chiave giusta per provare a risolverli”.