
(AGENPARL) – gio 28 dicembre 2023 Report della Cgil Sicilia
Governo Meloni
quanto ci costi
Dal governo nazionale politiche che
renderanno più poveri la Sicilia e i siciliani
E il governo della Regione tace e acconsente
I NDICE
DEI CONTENUTI
Il contesto economico e sociale della Sicilia
è tra i più disastrati d’Europa.
Pagina 1
Il Pnrr opportunità di sviluppo?
Pagina 2
Il PNRR in Italia a seguito della
revisione approvata dal Consiglio Europeo
I tagli per la Sicilia: Mentre le risorse
per il Paese crescono, la Sicilia subisce i seguenti tagli
Pagina 3
Pagina 6
La ricaduta in Sicilia dell’insieme dei tagli
Pagina 9
La Sicilia e il Reddito di Cittadinanza
Pagina 10
La Sicilia e l’insularità
Pagina 10
E se non bastasse…
Pagina 11
a cura della CGIL SICILIA
Il contesto economico e sociale della Sicilia
è tra i più disastrati d’Europa
Il contesto economico e sociale della Sicilia è tra i più disastrati d’Europa.
Ad evidenziarlo sono i dati che ci consegnano il permanere, se non l’acuirsi, delle differenze tra la Sicilia e il
resto d’Italia. Il report, che oggi presentiamo, riporta una serie di dati economici inconfutabili sull’ammontare
delle risorse economiche che il governo nazionale, in funzione delle politiche assunte, ha sottratto alla Sicilia.
Alcuni di essi, soprattutto in particolar modo quelli relativi al PNRR, rischiano di essere parziali.
Non esiste (volutamente), infatti, ancora un quadro chiaro e definito della rimodulazione approvata lo scorso 8
dicembre dal Consiglio Europeo, ciò ci spinge ad essere cauti, rischiando di operare per difetto.
In Sicilia si contano oltre 4,8 milioni di abitanti, l’8,2% del totale nazionale. La regione mostra un calo della
popolazione nell’ultimo triennio (2020-2023) più accentuato rispetto alla dinamica nazionale (-1,3%) che si
attesta al -1,5%. Nel 2022 il saldo migratorio si attesta a meno 17.355 persone.
La Sicilia è al primo posto per rischio di povertà, al secondo per disuguaglianza del reddito. Profonde differenze
territoriali emergono in Italia dove il fenomeno povertà interessa circa il 38 per cento della popolazione siciliana.
Nelle regioni del Mezzogiorno il rischio di povertà più elevato si associa anche a valori più alti dell’indice di
disuguaglianza che supera il valore medio dell’Italia. Il rischio di andare incontro a una situazione di povertà è
condizionato da vari fattori, tra i quali il reddito disponibile lordo pro capite, che in Sicilia resta tra i più bassi
d’Italia: raggiunge 14.764 euro e la Regione è la terza d’Italia. La media nazionale è di 19.753 euro e sul fronte
opposto si trovano la Provincia autonoma di Bolzano con 26.296 euro, seguita dal Trentino-Alto Adige con
24.324 euro e dalla Lombardia con 23.862 euro. Come se non bastasse, la Sicilia è poi la seconda regione per
bassa intensità di lavoro nel 2021: questo parametro si basa sulla percentuale di persone che vivono in famiglie
con un basso rapporto fra il numero totale di mesi lavorati dai componenti della famiglia durante l’anno di
riferimento dei redditi e il numero totale di mesi teoricamente disponibili per attività lavorative. Arriva a 22,9 la
percentuale siciliana, contro la media nazionale di 11,9.
Nel 2022 in Sicilia il tasso di occupazione nella fascia 20-64 anni è al 46,2%, più basso di quello che si registra nel Sud
(51,1%), e di quello italiano (64,8%). Il gap è molto più accentuato se si considera la componente femminile: in Sicilia lavora
1 donna ogni 3 nella fascia 20-64 anni. Anche per il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni, in Italia al 33,8%,
il valore osservato in Sicilia (20,7%) è tra i più bassi d’Italia. Il contrasto all’abbandono scolastico e alla fuoriuscita dei giovani
dal mondo del lavoro e della formazione rappresenta un’emergenza, dove le persone di 18-24 anni fuoriuscite
precocemente dal sistema di istruzione e formazione sono il 18,8% nel 2022, il valore più alto d’Italia. Nello stesso anno,
divari ancora maggiori si rilevano per la quota di giovani di 15-29 anni che non lavorano e non studiano (NEET), che in
Sicilia è la più alta d’Europa: oltre 32 giovani siciliani su 100 sono in questa condizione (19,0% in Italia e 26,9% al Sud).
I servizi sanitari sono caratterizzati da differenze territoriali rilevanti. La Sicilia presenta un saldo negativo tra crediti
di posti letto e personale medico e infermieristico emerge una condizione non omogenea rispetto al resto d’Italia.
Nel 2021 in Sicilia sono disponibili 31,2 posti letto ogni 10 mila abitanti, un livello inferiore rispetto alla media
Italiana (32,6). La Sicilia è meno dotata di infermieri e ostetriche rispetto al resto del paese: nel 2021 il numero in
rapporto alla popolazione si attesta su 5,9 ogni 1.000 abitanti a fronte di valori di 6,5 per 1.000 in Italia e nel Sud,
il tasso di emigrazione ospedaliera in altra regione è pari al 6,2%. La quota di persone che rinunciano alle cure
sanitarie è elevata: nel 2022, l’indicatore relativo alle rinunce per diversi motivi (per problemi economici o legati
alle difficoltà di accesso al servizio, incluse le liste di attesa) raggiunge il 7,2%, superando la media nazionale del
6,2%. Scomponendo il dato nelle diverse motivazioni e limitando l’osservazione solo alla platea di quanti hanno
rinunciato a curarsi emerge fra coloro che rinunciano il motivo economico, e sono più frequenti le rinunce legate
alle liste di attesa ed alla scomodità che incorpora la distanza dalle strutture sanitarie o la mancanza di trasporti
per raggiungerle. Anche la qualità dei servizi in Sicilia è scadente. Il tema dell’efficienza delle reti idriche è di
particolare rilevanza per l’isola, in ragione della loro maggiore esposizione al rischio di siccità e desertificazione
legato ai cambiamenti climatici. Nel 2020 la dispersione di acqua potabile dalle reti di distribuzione dei comuni
isolani è pari al 52,5% dell’acqua immessa, superiore alla media nazionale (42,2%) e del Sud (48,4%). Nel 2022
in Sicilia il 32,6% delle famiglie ha denunciato, inoltre, irregolarità nella distribuzione dell’acqua, oltre il triplo del
valore medio nazionale (9,7%). La Sicilia mostra uno svantaggio anche per la minore produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili, molto evidente rispetto al Sud: nel 2021 l’indicatore si ferma al 28,0% dell’energia
elettrica consumata, in Italia al 35,1% e nel Sud sale al 53,5%. Il 20,4% delle famiglie siciliane ha difficoltà a
raggiungere le farmacie del territorio (14% la media nazionale). Hanno difficoltà a raggiungere il Pronto Soccorso
il 55,3% delle famiglie (circa il 50% la media italiana). Nel 2022, poco più del 30% delle famiglie italiane
lamenta difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici nella zona di residenza, in Sicilia questo dato si attesta al
37,5%. Secondo i più recenti dati Istat la percentuale di binari non ancora elettrificati supera il 40 per cento. Una
percentuale che è diminuita a ritmi lentissimi: solo dello 0,6 per cento in 14 anni. Nel 2006 i chilometri non
elettrificati erano 594, nel 2020 se ne sono contati 578, appena 16 in meno.
Questi sono solo alcuni dati forniti dall’Istat che tracciano la condizione socio economica della nostra
regione rispetto ai quale emerge in modo plastico come le risorse per colmare i vari gap tra la Sicilia
ed il resto del paese piuttosto che essere ridotte andrebbero invece implementate ed utilizzate in modo
proficuo.
Il Pnrr opportunità di sviluppo?
L’ 8 dicembre il Consiglio Europeo ha dato il via libera alla revisione del PNRR voluta dal Governo Italiano.
In occasione della presentazione della proposta, avvenuta nel luglio 2023, denunciammo che la revisione avrebbe
penalizzato il Mezzogiorno ed in particolare la Sicilia.
Provammo a quantificare in un miliardo e mezzo il taglio che avrebbero subito i comuni isolani. Va sottolineata anche la
difficoltà di messa a terra dei progetti in merito ai quali emerge che solo nel 31% dei casi siamo stati in grado di mettere
a bando i progetti. A causarla i limiti della pubblica amministrazione siciliana nel suo complesso.
Oggi pur non disponendo di dati ufficiali, il Governo, se li tiene ben stretti, desideriamo fare il punto della situazione
utilizzando ciò di cui possiamo disporre.
Abbiamo certezza che il lavoro svolto non è esaustivo ma ci fornisce un quadro molto preoccupante di quanto sta
accadendo dietro le spalle dei siciliani che sono chiamati a pagare sia le scelte del governo nazionale sia l’insipienza di
quello regionale.
Il Governo Schifani, in questi mesi, ha brillato per il suo silenzio e la sua accondiscendenza alla Meloni e al ministro Fitto.
La Cgil Siciliana non mancherà di far sentire la propria voce e di levare forte la propria denuncia nella consapevolezza che
oggi più che nel passato occorra che il movimento sindacale, il mondo dell’associazionismo, del terzo settore, delle
professioni scendano in campo.
La Sicilia non è cosa loro, ci appartiene, appartiene alle Siciliane ai Siciliani e a quanti hanno deciso di viverci,che credono
ancora che un futuro diverso sia ancora possibile.
Il PNRR in Italia a seguito della
revisione approvata dal Consiglio Europeo
PROSPETTO ITALIA RIEPILOGATIVO MISSIONI
E COMPONENTI PNNR RIPROGRAMMATO
MISSIONE
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M1. Digitalizzazione, innovazione,
competitività cultura e turismo
– 0,08 %
M1C1 – DIGITALIZZAZIONE INNOVAZIONE E
SICUREZZA E NELLA
MODIFICATO
+ 2,8 %
M1C2 – DIGITALIZZAZIONE INNOVAZIONE E
COMPETITIVITÀ NEL SISTEMA PRODUTTIVO
– 1,12 %
M1C3 – TURISMO E CULTURA 4.0
MODIFICATO
€ 9.750,00
€ 9.741,93
€ 24.300,00 € 24.989,86
MODIFICATO
€ 6.680,00
DIFFERENZA
– € 8,07
€ 689,86
€ 6.605,00
– € 75,00
Il PNRR in Italia a seguito della
revisione approvata dal Consiglio Europeo
PROSPETTO ITALIA RIEPILOGATIVO MISSIONI
E COMPONENTI PNNR RIPROGRAMMATO
MISSIONE
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M2. Rivoluzione Verde e
Transizione Ecologica
+53,98 %
M2C1 – AGRICOLTURA SOSTENIBILE ED
ECONOMIA CIRCOLARE
MODIFICATO
– 3,5 %
M1C2 – DIGITALIZZAZIONE INNOVAZIONE E
COMPETITIVITÀ NEL SISTEMA PRODUTTIVO
– 2,28 %
M1C3 – EFFICIENZA ENERGETICA E
RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI
MODIFICATO
– 34,45 %
M2C4 – TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA RISORSA
IDRICA
€ 5.270,00
€ 8.115,00
€ 22.971,28
MODIFICATO
€ 15.060,00 € 9.871,00 – € 5.189,00
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M3. Infrastrutture per una mobilità
sostenibile
– 7,98 %
MODIFICATO
+ 62,10 %
M3C2 – INTERMODALITÀ
LOGISTICA INTEGRATA
– € 347,74
MISSIONE
M3C1 – RETE FERROVIARIA AD ALTA
VELOCITÀ/CAPACITÀ E STRADE SICURE
€ 2.845,00
€ 23.780,00 – € 808,72
€ 15.220,00 € 15.567,74
MODIFICATO
DIFFERENZA
MODIFICATO
DIFFERENZA
€ 24.770,00 € 22.791,43 – € 1.978,57
€ 0,95
€ 0,36
€ 0,59
Il PNRR in Italia a seguito della
revisione approvata dal Consiglio Europeo
PROSPETTO ITALIA RIEPILOGATIVO MISSIONI
E COMPONENTI PNNR RIPROGRAMMATO
MISSIONE
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M4. Istruzione e ricerca
– 1,8 %
M4C1 – POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA DEI SERVIZI DI
ISTRUZIONE, DAGLI ASILI NIDO ALLE UNIVERSITÀ
MODIFICATO
– 3,8 %
M4C2 – DALLA RICERCA ALL’IMPRESA
€ 19.440,00 € 19.084,75 – € 355,25
MODIFICATO
€ 11.440,00 € 11.000,87
MISSIONE
15,82 %
MODIFICATO
– 25,50 %
M5C2 – INFRASTRUTTURE SOCIALI, FAMIGLIE,
COMUNITÀ E TERZO SETTORE
MODIFICATO
COESIONE TERRITORIALE
MODIFICATO
€ 6.660,00 € 7.714,00
– 55,35 %
M5C3 – INTERVENTI SPECIALI PER LA
– € 439,13
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M5. Inclusione e coesione
M5C1 – POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO E
DELLA FORMAZIONE
DIFFERENZA
€ 11.170,00
DIFFERENZA
€ 1.054,00
€ 8.322,10 – € 2.847,90
€ 1.980,00
€ 884,00
– € 1.096,00
Il PNRR in Italia a seguito della
revisione approvata dal Consiglio Europeo
PROSPETTO ITALIA RIEPILOGATIVO MISSIONI
E COMPONENTI PNNR RIPROGRAMMATO
MISSIONE
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M6. Sanità
+ 10,71 %
M6C1 – RETI DI PROSSIMITÀ, STRUTTURE E
TELEMEDICINA PER L’ASSISTENZA SANITARIA TERRITORIALE
MODIFICATO
– 8,74 %
M6C2 – INNNOVAZIONE, RICERCA EDIGITALIZZAZIONE
DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
MODIFICATO
DIFFERENZA
€ 7.000,00
€ 7.750,00
€ 8.630,00
€ 7.875,54
MISSIONE
€ 750,00
– € 754,46
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M7. (REPowerEU chapter)
12 NUOVI INVESTIMENTI.
NON CONOSCIAMO QUANTE COMPONENTI
NUOVA MISSIONE
€ 11.177,95
IMPORTI IN MILIONI DI EURO
TOTALE
€ 191.150,36
€ 194.463,40
+1,73%
I tagli per la Sicilia: Mentre le risorse
per il Paese crescono, la Sicilia subisce i seguenti tagli
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M3. Infrastrutture per una mobilità
sostenibile
CALTANISSETTA XIRBI-LERCARA
ENNA-CALTANISSETTA XIRBI
BICOCCA-CATENANUOVA
ELETTRIFICAZIONE PALERMO – TRAPANI
VIA MILO
RIPRISTINO LINEA
CALTAGIRONE – GELA
NUOVA FERMATA DI CATANIA
AEROPORTO FONTANAROSSA, PRIMA FASE
RIPRISTINO LINEA
PALERMO-TRAPANI VIA MILO
NODO DI CATANIA
IMPORTI IN MILIONI DI EURO
TOTALE DEI TAGLI
– € 1.166,00
I tagli per la Sicilia: Mentre le risorse
per il Paese crescono, la Sicilia subisce i seguenti tagli
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M5. Inclusione e coesione
R ISULTANO
R ISULTANO
DEFINANZIATI
INTEGRALMENTE
V ALORIZZAZIONE
DEFINANZIATI
PARZIALMENTE
DEI BENI CONFISCATI ALLE
P IANI
MAFIE
I NTERVENTI
PER LA RESILIENZA, LA
VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO E L ‘ EFFICIENZA
ENERGETICA DEI C OMUNI
URBANI INTEGRATI
PROGETTI GENERALI
A REE
INTERNE – P OTENZIAMENTO SERVIZI E
INFRASTRUTTURE SOCIALI DI COMUNITÀ
I NVESTIMENTI IN PROGETTI
URBANA, VOLTI A RIDURRE
DI RIGENERAZIONE
SITUAZIONI DI
EMARGINAZIONE E DEGRADO SOCIALE
Aree interne
Potenziamento servizi e
infrastrutture sociali di comunità
REVISIONE
D EFINANZIATA
M5C3 – 1.2
REVISIONE
DEFINANZIATA INTEGRALMENTE
M2C4 – 3.1
REVISIONE
S CONOSCIUTA
M5C2 – 2.2.C
REVISIONE
DEFINANZIATA
F INANZIAMENTO
PARZIALMENTE
PARZIALMENTE
POST REVISIONE
F INANZIAMENTO
PRE REVISIONE
Valorizzazione dei beni
confiscati alle mafie
F INANZIAMENTO
POST REVISIONE
F INANZIAMENTO
POST REVISIONE
PRE REVISIONE
F INANZIAMENTO
POST REVISIONE
€ 74.666,00
PRE REVISIONE
F INANZIAMENTO
S CONOSCIUTA
REVISIONE
DEFINANZIATA INTEGRALMENTE
M5C2 – 2.1
Piani urbani integrati
progetti generali
F INANZIAMENTO
REVISIONE
M2C4 – 2.2
Tutela e valorizzazione
del verde urbano
ed extraurbano
F INANZIAMENTO
M2C4 – 2.1.A
PRE REVISIONE
REVISIONE
DEFINANZIATA INTEGRALMENTE
Misure per la gestione del
rischio di alluvione e per la
riduzione del rischio idrogeologico
F INANZIAMENTO
POST REVISIONE
F INANZIAMENTO
PRE REVISIONE
Interventi per la resilienza,
la valorizzazione del territorio
e l’efficienza energetica dei Comuni
F INANZIAMENTO
POST REVISIONE
F INANZIAMENTO
PRE REVISIONE
Misure per la gestione del
rischio di alluvione e per la
riduzione del rischio idrogeologico
F INANZIAMENTO
POST REVISIONE
F INANZIAMENTO
PRE REVISIONE
I tagli per la Sicilia: Mentre le risorse
per il Paese crescono, la Sicilia subisce i seguenti tagli
IMPORTI IN
MILIONI DI EURO
M5. Inclusione e coesione
La proposta approvata dalla Commissione europea è riepilogata nella tabella che segue:
Investimento
Obiettivo iniziale PNRR
Revisione PNRR
Differenza
1.350
1.038
– 312
– 23,11 %
– 120
– 20,00 %
– 19,42 %
Over 65 in assistenza domiciliare
800.000
842.000
+ 42.000
+ 5,25 %
Pazienti assistiti in telemedicina
200.000
300.000
+ 100.000
+ 50,00 %
Posti terapia intensiva
3.500
2.692
– 808
– 23,08 %
Posti terapia sub-intensiva
4.225
3.230
– 995
– 23,55 %
– 22,93 %
Case della Comunità
Centrali Operative Territoriali
Ospedali di comunità
Interventi antisismica
Fonte: Fondazione Gimbe
La tabella di sopra ci interroga sulla ricaduta in Sicilia della riduzione degli interventi strutturali.
Considerando che vi è stato un taglio di circa il 10% delle strutture sanitarie nel Paese per la
medicina territoriale immaginiamo che tale taglio si possa traslare anche sulle strutture siciliane.
Quali e quanti ospedali di comunità, Centrali operative territoriali e case delle comunità
non saranno più realizzate?
Quali ospedali non vedranno più gli interventi per la mitigazione del rischio sismico a suo
tempo proposti?
Dove non saranno realizzati i posti letto di terapia sub-intensiva?
Chi usufuirà delle risorse della nuova Missione 7?
Siamo ben lontani dalla narrazione che il Governo Nazionale ha imbastito sulla revisione
proposta e accettata dalla Commissione Europea, che è bene ricordare predispone un
giudizio tecnico e non politico.
La ricaduta in Sicilia dell’insieme dei tagli
M6C1-3
Investimento
della Comunità
Differenza
target nazionali
Target
originale Sicilia
Nuovo
target Sicilia
Nuovo
target
1.350
1.038
– 312
– 120
Target originale
M6C1-7
Centrali Operative
Territoriali
M6C1-11
Ospedali di
comunità
M6C1-6
Over 65 in
assistenza
domiciliare
800.000
842.000
+ 42.000
M6C1-9
Pazienti assistiti
in telemedicina
200.000
300.000
+100.000
M6C2-9
Posti terapia
intensiva
3.500
2.692
– 808
M6C2-9
Posti terapia
sub-intensiva
4.225
3.230
– 995
M6C2-10
Interventi
antisismica
La Sicilia e il Reddito di Cittadinanza
Che il Governo Meloni odiasse il sud e i poveri più che la povertà era cosa nota
ma a dimostrare ulteriormente tale assunto sono i numeri.
L’abrogazione del Reddito di Cittadinanza e la conseguente introduzione di un
nuovo strumento di contrasto alla povertà, l’A ssegno di Inclusione, a partire dal 1
gennaio 2024 provocherà per la Sicilia un perdita economica di circa 614 milioni
di euro.
In considerazione che il portale per la presentazione delle istanze è attivo solo dal
18 dicembre, non siamo nelle condizioni di conoscere con esattezza quale sarà
l’impatto della nuova misura.
Possiamo preventivare sulla base dei dati ufficiali dell’Osservatorio INPS che la
Sicilia sarà chiamata a pagare un prezzo altissimo alla “guerra santa” che questa
maggioranza ha voluto muovere alla Sicilia.
A settembre 2023 i percettori complessivi del RDC erano circa 236.000, di questi
hanno perso il sussidio tra agosto e dicembre 2023 circa 48.000 mila nuclei
familiari in quanto occupabili. Considerando che i rimanenti 188.000 non
percepiranno più 615 euro medie al mese, importo medio del RDC in Sicilia, ma
percepiranno attraverso ADI circa 500 euro al mese, la perdita netta annua di
trasferimenti statali da Roma alla Sicilia si quantifica in 614 milioni di euro l’anno.
La Sicilia e l’insularità
La Cgil Siciliana nel giudicare positivamente l’istituzione di una Commissione parlamentare
per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità esprime la preoccupazione che ai
lavori di studio e di approfondimento che la Commissione svolgerà non seguano gli atti
legislativi e normativi che si rendano necessari per il superamento dei gap che l’essere
isola comporta.
È anche per questo che abbiamo espresso un giudizio negativo sull’operazione “biglietti
aerei” varata dal Governo Schifani.
Non è regalando soldi ai vettori aerei che riusciremo a ridurre il costo dei biglietti da e per
la Sicilia.
Non ci può essere un approccio episodico e temporaneo, ma quello che richiesto è una
politica che riesca ad affrontare le criticità e le diseconomie che l’insularità produce.
Del resto non si parte da zero, già del 2020 l’allora assessore al bilancio On.le Gaetano
Armao produsse uno studio sui costi dell’insularità stimati in circa 6 miliardi di euro.
Non ci si può accontentare di 20 milioni di euro a fronte di un danno estremamente più
consistente. Inoltre va specificato che nel DEF di aprile 2023 erano previsti 50 milioni di
euro ogni anno per i prossimi tre anni che nell’attuale finanziaria sono scomparsi. Anche
su questi 150 milioni il Presidente Schifani non ha detto nulla.
Il voto dell’Aula del Senato sulla Legge di stabilità 2024,
avvenuto il 21 dicembre scorso, ha confermato il
trasferimento di 1.480 milioni di euro dal Fondo di
Sviluppo e Coesione destinato alla Sicilia al
finanziamento della costruzione del Ponte sullo Stretto.
È bene chiarire che le risorse del FSC sono di esclusiva competenza della Regione e che
gran parte di esse sono già state destinate per investimenti infrastrutturali, per la messa
in sicurezza del territorio, per interventi per la coesione sociale. Mancheranno, quindi,
oltre il 20% delle somme di cui la nostra Regione avrebbe potuto disporre per migliorare
le condizioni dell’Isola.
E se non bastasse…
A ciò bisogna aggiungere il mancato trasferimento di ulteriori 150 milioni di euro a causa
della riduzione del gettito fiscale che lo stato avrebbe dovuto coprire attraverso
compensazione alla Sicilia in base a quanto previsto dall’art. 119 della Costituzione.
Anche su questo il presidente piuttosto che impugnare, in base alle sue competenze, la
finanziaria nazionale, in base alle sue competenze, è stato a guardare.
In più, vogliamo rappresentare che se dovesse passare il disegno di legge sull’Autonomia
differenziata, così come proposta dal Governo, le Regioni del Nord (più ricche)
tratterebbero sul loro territorio gran parte del residuo fiscale con la conseguente riduzione
dei trasferimenti statali alle regioni economicamente in difficoltà. Le sole regioni Veneto,
Lombardia ed Emilia Romagna producono un gettito fiscale per le casse dello stato di
circa il 30% dell’ammontare complessivo.
La Sicilia se consideriamo il 2021, è destinataria di poco meno di 4,5 miliardi su un
totale di 26,2 miliardi di euro di trasferimenti statali. Nell’ipotesi di una riduzione dei
trasferimenti allo stato dalle regione del Nord pari al 30%, come ipotizzato da
impor tanti istituti di ricerca, la Sicilia perderà quasi 1. 500 milioni di euro di
trasferimenti l’anno, il tutto senza ancora aver definito i LEP.
A ggiungiamo che l’attuale riforma fiscale produrrà un risparmio medio a contribuente
rispetto alla tassazione sull’IRPEF su base nazionale di circa 180 euro in un anno, ed
invece in Sicilia tale risparmio ammonterà ad una media di 60 euro.
TOTALE RISORSE SOTTRATTE
€ 2.412,274
€ 1.480,00
€ 614,00
Mancato
gettito fiscale
€ 150,00
Insularità
€ 150,00
Milioni di euro
€ 4.806,274
Inoltre
se va in porto l’Autonomia differenziata la
Sicilia perderà 1.500 milioni di euro l’anno