
(AGENPARL) – gio 30 novembre 2023 COMUNICATO STAMPA
UE. DI GIORGIO (API) SULLA STESSA LINEA DI CAMISA (CONFAPI):
RIVEDERE MISURA CBAM PER EVITARE DANNI A PMI
“È necessario ricalibrare il CBAM, il Carbon Border Adjustment Mechanism, per proteggere il più
possibile le industrie italiane ed europee che si occupano di acciaio e generazione elettronica”. Lo
dichiara il Presidente API Novara VCO e Vercelli Mario Di Giorgio, unendosi a quanto
dichiarato dal Presidente di Confapi, Cristian Camisa nella giornata di ieri.
Questo meccanismo nato con l’obiettivo di individuare i prodotti ad alta intensità di emissioni di
carbonio in ingresso nell’area UE e pensato per correggere i vantaggi sfruttati da quei produttori
che sceglievano di spostare le proprie attività in aree extra UE, con leggi meno rigorose in termini
di controllo e misurazione delle emissioni.
“Si tratta di una misura – spiega Camisa – che presenta alcune criticità. In primo luogo, la mole di
informazioni da raccogliere per la quantificazione delle emissioni è significativa. Per ogni merce
importata, le nostre imprese devono fornire dati sul sito in cui la merce è stata prodotta, il tipo di
processo produttivo impiegato, le fonti emissive e le emissioni dirette e indirette di ciascun
processo produttivo. La quasi totalità di questi dati deve essere fornita dai produttori delle merci
importate dislocati nei Paesi terzi di importazione che si rivelano spesso poco edotti sul
meccanismo e poco inclini a collaborare. Le imprese europee importatrici sono così esposte a
costi di transazione e a potenziali rischi di sanzioni. In secondo luogo, la Commissione sembra non
aver considerato il fatto che, se si aumenta il protezionismo ambientale sulle materie prime,
lasciando però liberi i prodotti finiti extra Ue di entrare nel mercato comunitario, si produce un
danno al settore della trasformazione e si accelera il processo di de-industrializzazione in corso”.
“Riteniamo sia necessario lavorare immediatamente con le istituzioni – conclude Di Giorgio – per
evitare che il CBAM abbia ricadute molto negative sui trasformatori: il rischio vero che i Paesi
esportatori decidano di fare all’interno più processi per bypassare la tassa creando danni in
particolare alle nostre piccole e medie industrie”.
Con la preghiera di darne diffusione sulle Vostre testate giornalistiche, ringraziamo e porgiamo i