
(AGENPARL) – dom 26 novembre 2023 PREMIAZIONE 2023 VICENZA, 26/11/ 2023
RELAZIONE DEL PRESIDENTE GIANLUCA CAVION
Autorità, signore e signori, care colleghe e cari colleghi artigiani,
benvenuti a questo incontro che, come da tradizione, dedichiamo ai nuovi Maestri Artigiani.
È un appuntamento ricco di risvolti umani, oltre che professionali, e al quale teniamo particolarmente, perché quello di Maestro Artigiano è un titolo che la nostra associazione vicentina aveva istituito ancora sessant’anni fa, ma che ora ha acquisito un valore e un prestigio a livello veneto: grazie alla legge regionale del 2018, infatti, tale riconoscimento è diventato una vera e propria qualifica pubblica, accompagnata da alcuni vantaggi pratici.
Anno dopo anno, l’albo d’oro dei vicentini che vengono nominati Maestri Artigiani si arricchisce numericamente, testimoniando come tutta la nostra provincia rimanga un luogo in cui la piccola impresa esprime in pieno i suoi talenti di laboriosità, impegno, responsabilità.
Non è certo un caso che questo territorio rimanga ai vertici della produzione e dell’export nazionali: non è un caso perché qui il rapporto fra impresa e tessuto sociale resta un cardine fondamentale, perché spesso la parola “azienda” e la parola “famiglia” si saldano strettamente, consentendoci di reggere agli scossoni esterni e di guardare al futuro con una legittima dose di speranza.
Fare impresa non è mai stato facile. Non lo è stato in passato, non lo è oggi: per questo vanno ringraziati e fatti conoscere i protagonisti di tante storie positive, persone che hanno creduto in sé stesse dando vita ad aziende dove altre persone, e soprattutto tanti giovani, hanno trovato un ambiente di lavoro in cui crescere.
Sono storie di successo, quelle che anche oggi racconteremo. Ma non di quel successo superficiale, appariscente ma spesso effimero, che oggi abbaglia gli occhi di chi è disposto a crederci. No: quello che noi vogliamo celebrare è il percorso di imprenditori che ce l’hanno fatta a costo di sacrifici, che hanno costruito passo dopo passo la loro attività, che hanno saputo resistere agli inevitabili momenti di difficoltà e di dubbio, che hanno avuto brillanti intuizioni, che hanno progredito avendo l’umiltà di formarsi continuamente, la pazienza di migliorarsi, la volontà di mettersi accanto tanti collaboratori e di farli crescere, spesso giungendo a considerarli quasi dei “familiari aggiunti”, dei compartecipi di un destino che andava creato giorno dopo giorno.
Ecco perché il loro cammino ha potuto poggiare su solide basi. Ecco perché la loro attività ha saputo espandersi. Ecco perché, soprattutto, hanno saputo conquistarsi la fiducia della loro clientela. Se dovessimo usare per loro una sola parola, potremmo dire che i Maestri sono, semplicemente, un esempio di “dignità”, sia come cittadini che come imprenditori.
Ma c’è anche un altro elemento che, oggi più che mai, va sottolineato in questa nostra cerimonia.
E cioè che le colleghe e i colleghi che stiamo festeggiando sono stati chiamati a diventare protagonisti di un passaggio storico decisivo: da un lato, cioè, essere i continuatori di una tradizione storica e culturale, dall’altro confrontarsi con l’era dell’innovazione, l’era in cui le cose hanno cominciato a evolvere a una velocità mai conosciuta prima, sia sul versante tecnologico che nel progressivo aprirsi dei mercati.
Quindi, ogni imprenditrice e ogni imprenditore si sono trovati nella necessità di rimettere in discussione loro stessi e la loro sfera operativa. Magari non avranno dovuto ripartire da zero ma quasi, perché certe richieste ed esigenze, interne come esterne, si sono fatte sempre più pressanti, per non dire ineludibili, pena il rischio di chiudere bottega.
Ma la sfida è stata raccolta, accettata e affrontata con volontà e intelligenza: sono progressivamente cambiati macchinari, strumenti, apparecchiature e relative mansioni, richiedendo capacità di aggiornamento, di applicazione, e spesso impegnativi investimenti. La digitalizzazione si è introdotta persino nelle lavorazioni e nelle produzioni più tradizionali; sono entrati in essere i sistemi di qualità, si sono aperte le sconfinate frontiere del commercio elettronico, sono cresciute le attenzioni e le esigenze in tema di tutela dell’ambiente, di sicurezza sui luoghi di lavoro, di welfare aziendale. In tale contesto, si sono aperti orizzonti impensabili, ma sono aumentate anche la complessità e l’imprevedibilità di molte procedure.
Eppure, di fronte a tutto ciò, i nostri artigiani hanno saputo adeguarsi, reinventarsi, organizzarsi, senza abbandonare la loro preziosa presenza in ambito territoriale, il loro ruolo di bacino occupazionale. E sono diventati protagonisti di quel fenomeno che oggi è sempre più evidente, e va sotto il nome di “innovazione continua”. Quell’innovazione che ora spetta e spetterà ai loro eredi portare avanti, guardando a ciò che hanno saputo insegnare coloro che li hanno preceduti, con tenacia e dedizione, con impegno e passione.
E qui tocchiamo un punto delicato, quello di un futuro che non è “domani”, ma è già “oggi”.
Cioè, la questione del ricambio generazionale, della successione d’impresa, in un contesto sociale in cui i giovani appaiono diversi dal passato, hanno esigenze e aspettative per molti versi inedite.
Non è questa la sede, ovviamente, per tornare al dibattito in corso sulla necessità di un maggiore raccordo tra la scuola e il mondo del lavoro, ma una cosa è certa: se tante ragazze e tanti ragazzi entrassero nelle aziende artigiane odierne, scoprirebbero un mondo che mai avrebbero immaginato. E cioè un mondo pienamente al passo con i tempi, tecnologicamente attrezzato; e un mondo ricco di settori produttivi – sia nel campo manifatturiero che in quello dei servizi – dove la creatività individuale ha ancora e comunque un peso, dove la professionalità può sempre crescere.
In tal senso, anche il ruolo dei Maestri Artigiani è fondamentale: lo ha capito bene la Regione del Veneto introducendo delle misure di sostegno alla loro attività, sia per quanto riguarda la possibilità di organizzare degli “stage”, dei tirocini formativi nelle loro aziende, e sia attraverso alcuni bandi riguardanti la competitività e l’accesso al credito.
A questo punto, l’auspicio è che tali misure di supporto possano essere ulteriormente allargate: siamo convinti, infatti, che l’antico modello della “bottega scuola” vada sostenuto e diffuso ancora oggi, ovviamente con tutte le attualizzazioni del caso, a partire dal cosiddetto Apprendistato Duale.
E anche in questo campo la nostra Confartigianato è parte attiva non solo nel dibattito, ma in tante iniziative concrete, da quelle con la scuola e le famiglie fino ai contratti di lavoro, perché non vada disperso il bene di un tessuto produttivo che resta strettamente legato al nostro modello di società.
Al tempo stesso, ricordiamo che, come associazione, siamo ben lieti di accompagnare quanti vogliano candidarsi a ricevere il titolo di Maestro Artigiano secondo i requisiti previsti dal regolamento regionale: finora, ben 46 nostri soci lo sono diventati, e siamo certi che tanti altri meritano di far parte di quella schiera.
Cari colleghi artigiani, già altre volte ci è capitato di dire che il futuro, ogni futuro, va costruito. Ebbene: la costruzione di questo futuro, che spesso appare tanto incerto quanto tumultuoso, ci intimorisce meno se pensiamo a ciò che hanno affrontato gli artefici di uno sviluppo che ha trovato in loro stessi la concreta capacità di rinnovarsi e di guardare avanti, facendo leva sulle doti del coraggio, della lungimiranza, assieme alle capacità del saper fare e del saper insegnare.
Perciò, ogni volta che parliamo di “valori”, intendiamo proprio tutto questo. Cioè il valore della persona che diventa il valore dell’azienda; di un mondo fatto di tante piccole imprese dove il legittimo profitto non è disgiunto dalla coscienza di condividere il proprio destino tutti insieme: titolare, soci e collaboratori. Un mondo dove ci si guarda ancora in faccia tra persone, e si procede fianco a fianco, per il bene comune.
Questo ci hanno insegnato i Maestri Artigiani, i Dirigenti Benemeriti, i Pensionati che ancora oggi sanno mettersi a disposizione degli altri, assieme a quei Dipendenti che hanno legato il loro progetto di vita a quel posto di lavoro che li ha accolti, li ha fatti maturare professionalmente, e al quale essi hanno contribuito con dedizione.
E questo ci insegnano anche gli Imprenditori d’Eccellenza che ogni anno segnaliamo, personaggi che hanno saputo inseguire una “visione” sorprendente per creatività e darle forma, imporla per la sua ingegnosità, come nessun altro era riuscito a fare prima.
Il nostro ringraziamento va a tutti loro; a chi oggi è qui con noi, e a quanti ci hanno preceduto nel tempo, ognuno portando il proprio mattone nella costruzione di ciò che orgogliosamente siamo: l’artigianato e la piccola impresa della provincia di Vicenza.