
(AGENPARL) – ven 24 novembre 2023 *COMUNICATO STAMPA*
*GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE; BORZÌ (ACLI ROMA): “NECESSARIA
RIVOLUZIONE CULTURALE PER ESTIRPARE FENOMENO ALLA RADICE. UOMINI SIANO IN
PRIMA LINEA”*
*Per l’occasione dalle ACLI della Capitale una cartolina: “Se ti aspira la
libertà, ti spezza. Stop violenza!”*
In occasione della *Giornata internazionale per l’eliminazione della
violenza contro le donne*, che verrà celebrata *domani, sabato 25 novembre*,
le *ACLI di Roma* hanno realizzato, come ogni anno, una cartolina di
sensibilizzazione che ha come slogan: *“Se ti aspira la libertà, ti spezza.
Stop violenza!”.*
Un messaggio che tutte le donne e gli uomini delle ACLI di Roma hanno
sentito l’esigenza di sottolineare, per rimarcare come la violenza di
genere, soprattutto in un contesto che si pensa essere protetto, sia
un’ombra dai mille volti che ti spezza dall’interno, che colpisce
nell’inaspettato, nell’intimo, nel cuore di relazioni che dovrebbero essere
soltanto sinonimo di affetto e rispetto, e che invece un giorno cambiano
aspetto.
“La cronaca degli ultimi giorni, purtroppo – *dichiara Lidia Borzì,
presidente delle ACLI di Roma e provincia* – ha rimesso fortemente al
centro del dibattito il tema della violenza contro le donne e dei
femminicidi. Da inizio 2023 in Italia sono state uccise 103 donne, di
queste 83 in ambito familiare o affettivo. Ma questa cifra sconcertante
rappresenta solo la violenza che arriva alla sua più drammatica estremità.
Infatti, sotto la superficie ufficiale delle statistiche, c’è quella
violenza più subdola, fatta di tantissime sfumature meno eclatanti, ma
altrettanto devastanti, che si insinuano come fa la polvere sotto un
tappeto. È un tipo di violenza che si nasconde nelle parole che umiliano,
nei gesti di potere e controllo che aspirano via la libertà, la dignità e
la fiducia in sé stessi, imprigionando tantissime donne in quelle sabbie
mobili, che non trovare loro la forza di superare il silenzio e denunciare”.
“Siamo dentro – *aggiunge Borzì* – una voragine culturale e sociale. Per
risalire è fondamentale comprendere che la violenza di genere non è frutto
di casi isolati, ma un fenomeno di matrice culturale ben radicato. Questa
voragine, infatti, è stata scavata con tutti quegli stereotipi, schemi
comportamentali ed educativi, figli della cultura del patriarcato. Quella
cultura che giustifica uno schiaffo, colpevolizza la vittima di violenza, e
tende ancora oggi a discriminare le donne nel mondo del lavoro. Per
risalire è fondamentale innescare una rivoluzione culturale di cui proprio
gli uomini devono essere i primi protagonisti”.
“Le parole chiave – *conclude Borzì* – sono consapevolezza, prevenzione e
educazione. La lotta contro la violenza di genere richiede un impegno
diffuso e continuo, un’alleanza che deve partire dalla scuola, fin da
quella dell’infanzia, e dalla famiglia e coinvolgere tutti i soggetti della
comunità educante per piantare e iniziare a coltivare semi di rispetto,
empatia, uguaglianza e cura”.
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*UFFICIO STAMPA ACLI ROMA*
Agenzia Comunicatio