(AGENPARL) - Roma, 9 Novembre 2023(AGENPARL) – gio 09 novembre 2023 *Comunicato stampa*
*09/11/2023*
*Fina: “Scelte del governo sono contro il Mezzogiorno, Abruzzo
particolarmente danneggiato”*
“Il decreto legge denominato Sud, che potremmo tranquillamente chiamare
decreto legge contro il Sud, è una foglia di fico, è un modo per lavarsi la
coscienza, ma la condizione materiale delle cittadine e dei cittadini del
Sud Italia è quella che vivono loro sulla loro pelle e che possono
testimoniare probabilmente molto meglio di me. Tra l’altro è una pura
propaganda, che racconta di una Zes unica per compensare quei territori di
quanto tolto dal PNRR e di quanto si vuole togliere con l’autonomia
differenziata. Ma così facendo ne approfitta per centralizzare e mettere
all’angolo i territori”: lo ha detto il senatore Michele Fina, tesoriere
nazionale del Partito Democratico, intervenendo in Aula nell’ambito della
discussione sul provvedimento.
Fina ha detto che le scelte del governo penalizzano in generale il
Mezzogiorno: “Gli stessi tagli agli enti locali colpiscono di più il Sud,
perché è chiaro che tagliare i servizi sociali a un Comune che fa più
fatica al Sud, a un Comune che spesso ha più problemi, è più grave che
farlo al Centro o al Nord del Paese. Tutte le ingiustizie, le iniquità e le
ineguaglianze che sono dentro i provvedimenti di questo Governo sono più
gravi al Sud di questo Paese. I cittadini lo percepiscono e ve lo stanno
urlando; basta vedere quante centinaia di ordini del giorno sono stati
approvati nei consigli comunali e provinciali contro l’autonomia
differenziata, votati da consiglieri comunali dei partiti di maggioranza.
Noi ve lo ricorderemo emendamento per emendamento”.
Il senatore del Pd ha in un passaggio messo in evidenza che molto
danneggiata dal decreto Sud è la sua regione di origine, l’Abruzzo, “ad
esempio quando pone il limite dei 200.000 euro di investimento. Noi abbiamo
verificato che negli ultimi anni, in un territorio che ha molte piccole e
piccolissime imprese, la media degli investimenti è di 90.000 euro; un
intero comparto economico rischia pertanto di essere escluso; si tratta,
quindi, di un’ulteriore ingiustizia nell’ingiustizia”.
Ufficio stampa
Andrea Scarchilli