
(AGENPARL) – sab 04 novembre 2023 Rsa: Cisl Puglia, Cisl Fp, Cisl Pensionati. Attivare confronto su
accordo con Regione Puglia del 2 maggio
Nota di Antonio Castellucci (Cisl), Aldo Gemma (Funzione Pubblica
Cisl) e Filippo Turi (Pensionati Puglia)
Il provvedimento del Tar Puglia che ha bocciato l’aumento dal 30 al
50% della quota di compartecipazione a carico delle famiglie dei
ricoveri nelle RSA, con effetto retroattivo, ha riaperto, di fatto,
la discussione su un tema scottante che non può essere trattato in
modo parziale e frammentato. La riforma della normativa che regola
l’attività delle RSA e dei centri diurni, dopo il Covid, deve
partire dalle maggiori garanzie da offrire agli utenti sotto il
profilo della sicurezza e della qualità delle cure. Occorrono
investimenti che riguardano le strutture e la qualificazione.
Quantificazione del personale da parte dei gestori, delle cooperative
e degli enti del terzo settore che denunciano, invece, rischi di
chiusura dovuti in gran parte all’attuale stato di incertezza e
alla carenza di programmazione. Serve una definizione chiara dei
procedimenti di autorizzazione, di accreditamento, di monitoraggio e
verifica, con la relativa tempistica vincolante, relativa a ciascuna
fase. È necessario precisare le modalità di riconoscimento degli
accordi contrattuali e della loro applicazione, da cui dipende una
parte significativa della retta e quindi della tariffa secondo il
criterio di un’equa remunerazione. Per tutte queste ragioni
riteniamo urgente attivare un tavolo di lavoro come previsto
dall’accordo “sanità e welfare” del 2 maggio scorso tra
Regione Puglia e sindacati confederali che purtroppo, per
responsabilità non certo del sindacato, al momento è disatteso nel
confronto.
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