
(AGENPARL) – sab 28 ottobre 2023 **Nidi Gratis, Giani: “Toscana dalla parte delle donne, dei bambini e delle
famiglie”**
/Scritto da Marco Ceccarini, sabato 28 ottobre 2023 alle 16:37/
Si è chiuso il secondo bando Nidi Gratis a sostegno delle famiglie. Le
domande pervenute sono 1819. Lo sconto totale che verrà operato a
beneficio delle famiglie in base ai contributi regionali ammonta ad oltre 2
La Regione Toscana sostiene l’accoglienza delle bambine e dei bambini nei
nidi d’infanzia e negli altri servizi per la prima infanzia nell’ambito del
progetto Giovanisì, il piano regionale per l’autonomia delle giovani
generazioni.
“Si tratta di numeri importanti. Gli uffici regionali, adesso,
provvederanno ad appurare se tutti coloro che hanno presentato domanda
hanno effettivamente diritto all’agevolazione”, afferma il presidente
della Regione Toscana, Eugenio Giani. “La Regione, con questo bando,
intende garantire un contributo a favore delle famiglie per la gratuità
dei servizi educativi per la prima infanzia dei bambini e delle bambine,
dai nidi d’infanzia agli spazi gioco e ai servizi educativi nei contesti
domiciliari”.
“Si tratta di una misura altamente positiva che va in controtendenza
rispetto alle scelte annunciate dal Governo nazionale”, aggiunge il
presidente. “Il governo Meloni intende restringere i servizi gratuiti. In
Toscana, invece, noi li rafforziamo e cerchiamo di allargare la platea
degli aventi diritto perché riconosciamo il valore educativo e sociale del
nido e del sistema a supporto delle famiglie e della prima infanzia. Il
gran numero di domande pervenute dimostra la bontà della misura messa in
campo dalla Toscana. Le famiglie e in particolare le donne che mettono al
mondo figli devono poter contare tutte, naturalmente in modo vincolato agli
Isee e ai redditi percepiti, su misure e contribuzioni tese a permettere
alle famiglie stesse di affrontare con serenità il delicato momento
dell’inserimento delle figlie e dei figli al nido, struttura educativa
essenziale per la crescita del bambino o della bambina ed imprescindibile
per garantire alle famiglie quell’autonomia che sola può permettere a
tutti i suoi membri e in particolare alle donne, la possibilità di non
essere svantaggiate nel percorso lavorativo o professionale e nella vita
sociale, cosa che purtroppo sarebbe quasi certa in mancanza di politiche
come la nostra”.
Il numero di domande che sono arrivate anche con questo secondo bando e che
adesso devono essere valutate, secondo l’assessora regionale all’Istruzione
e alle Azioni positive, Alessandra Nardini, conferma la bontà della misura
Nidi Gratis.
“Sono orgogliosa della scelta che come Regione abbiamo fatto: un
investimento significativo per far sì che il nido sia veramente un diritto
per tutte le bambine e per tutti i bambini toscani. Il compito delle
istituzioni, infatti, è quello di garantire ad ogni bambina ed ogni
bambino pari opportunità, garantire che i percorsi di educazione e
istruzione siano un diritto di tutte e tutti perché rappresentano una leva
di emancipazione sociale”, dichiara l’assessora Nardini. “Per questo
reputo la misura sui nidi annunciata da Giorgia Meloni ingiusta e
insufficiente, visto che la gratuità è prevista solo a partire dalla
seconda figlia o figlio. Noi in Toscana abbiamo reso i nidi gratis per
tutte le bambine ed i bambini provenienti da famiglie con Isee fino a 35
mila euro. Quest’anno in oltre 12 mila stanno frequentando i nidi
gratuitamente e altre/i se ne aggiungeranno adesso con questo secondo
bando. Abbiamo fatto questa scelta, quindi, prima di tutto riconoscendo la
valenza educativa del nido, la presidente Meloni invece lo trasforma in un
premio per il contributo delle donne alla Patria, quindi per meritarlo una
donna deve mettere al mondo almeno due figlie o figli”.
L’assessora continua: “La misura per la gratuità dei nidi è una misura
per le bambine ed i bambini, prima ancora che per i genitori. Dovrebbe
essere concepita principalmente per garantire il diritto all’educazione a
tutte le bambine ed a tutti i bambini, non solo a chi nasce in una famiglia
che può permetterselo, affinché nessun destino sia già scritto in base
alle condizioni socio-economiche della famiglia di provenienza. Investire
sui nidi significa prevenire abbandono e dispersione scolastica, favorire
il successo formativo. In secondo luogo c’è poi l’aspetto della
conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro dei genitori, non solo
delle donne, anche se in una società purtroppo ancora patriarcale come la
nostra, dove il tempo di cura non è equamente distribuito all’interno
della coppia, il nido rappresenta quindi anche uno strumento a sostegno
principalmente dell’occupazione femminile. Vogliamo infatti che le donne
non siano costrette a scegliere tra diventare madri, se lo desiderano, e
tornare a lavoro, né debbano rinunciare alla propria carriera lavorativa
magari dovendo necessariamente ricorrere ad un part-time”.