
(AGENPARL) – gio 26 ottobre 2023 PESARO, 26/10/2023
DRAFT DISCORSO COMANDANTE 28° Reggimento Comunicazioni Operative ‘Pavia’
Col. Antonio Di Leonardo
Gentile Direttore, gentili giornalisti e addetti stampa,
è con estremo piacere che vi do il benvenuto nell’ambito di questa conferenza stampa presso la sede del 28° “Pavia” ed in particolare in questo angolo storico della caserma “Del Monte” che è il “Salone Regina”.
Riprendendo il titolo dell’invito che avete ricevuto vorrei parlare più approfonditamente di sinergie per il territorio, di dialogo e cooperazione nel territorio, che rappresentano non solo un obiettivo locale del “Pavia” ma una delle direzioni che l’Esercito italiano stesso persegue in tutto il territorio nazionale. Oggi, nello specifico, si parlerà del “nostro territorio” nel quale gli uomini e le donne del 28° reggimento “Pavia” garantiscono la loro presenza da decenni, dapprima con il personale di leva e, più recentemente, con professionisti specialisti della comunicazione che operano in un’unità di eccellenza dell’Esercito Italiano.
Lo stretto legame del 28° “Pavia” in particolare alla città di Pesaro, ma direi a tutto il territorio circostante, risale, come origini, al dopoguerra, quando il complesso di caserme “Del Monte e Cialdini”, dove siamo oggi riuniti e la caserma “Paolini” di Fano ospitavano un Centro deputato all’Addestramento delle Reclute, chiamate alla coscrizione obbligatoria fino all’anno 2005.
A partire da tale data, tuttavia, la sospensione della coscrizione obbligatoria e la formazione dei volontari con periodi di servizio di durata variabile tra i 3 e gli 8 anni ha visto una sostanziale modifica delle abitudini di vita della “comunità con le stellette” in ogni regione o città ospitante una struttura dell’Esercito italiano, da sempre (e sempre maggiormente) fattore coesivo e indicatore di identità nazionale. Pesaro non ha fatto eccezione. I nuovi professionisti della forza armata infatti, hanno iniziato a vivere la nuova realtà sociale non più limitatamente a un periodo obbligato di servizio in città, ma nell’ottica di un differente periodo di ambientamento, coesistenza, condivisione, partecipazione alla vita pubblica della città e della sua provincia, pur tenendo in considerazione che la differente tipologia e intensità lavorativa del servizio prestato riescono a tenere “viva” la caserma in ogni momento della giornata. Inoltre, complice anche la mutata situazione economica dei nuovi professionisti, il militare ha iniziato a studiare il mercato degli affitti, intrecciato rapporti con istituti di credito, concessionarie d’auto e moto, agenzie di viaggio, studi medici, palestre e quant’altro sia legato ai bisogni legati a una stanzialità di medio o lungo termine. Il passo successivo, ovvero la creazione (o importazione dalle regioni di provenienza) dei vari nuclei familiari, ha allargato la base dei “bisogni” connessi al nuovo status, portando all’acquisto immobiliare, coinvolgendo i campi dell’istruzione, dell’assistenza sanitaria specializzata, degli articoli per svago e tempo libero e quant’altro.
Pertanto, la comunità militare dimorante o residente in Pesaro, seppur non numerosa come quella di altre realtà produttive della provincia, è entrata a pieno titolo nel contesto economico cittadino e provinciale.