[lid] Il 18 ottobre, a partire dalle 21:10 e per circa 15 minuti, il Sig. KISHIDA Fumio, Primo Ministro del Giappone, ha avuto un colloquio telefonico con Sua Maestà il Re Abdullah II Ibn Al Hussein, Re del Regno Hascemita di Giordania, per discutere la questione situazione relativa a Palestina e Israele. La panoramica è la seguente:
- Il Primo Ministro Kishida ha dichiarato di prestare molta attenzione alla situazione nella Striscia di Gaza, in Palestina, con grande preoccupazione. Egli ha affermato che il Giappone ha condannato inequivocabilmente i recenti attacchi terroristici di Hamas e di altri militanti palestinesi, in particolare gli attacchi e il rapimento di civili innocenti, che non possono essere giustificati per nessun motivo.
- Il primo ministro Kishida ha dichiarato di provare forte indignazione per gli enormi danni subiti da civili innocenti nell’attacco contro l’ospedale Al Ahli a Gaza City e che vorrebbe coordinarsi per garantire la sicurezza dei civili e calmare la situazione il prima possibile.
- Il primo ministro Kishida ha espresso apprezzamento per gli sforzi diplomatici della Giordania volti a calmare la situazione e ha dichiarato che il Giappone intende fornire aiuti umanitari di emergenza per un totale di 10 milioni di dollari ai civili nella Striscia di Gaza attraverso le organizzazioni internazionali e che continuerà a collaborare con la Giordania per calmare la situazione e migliorare la situazione umanitaria a Gaza. Inoltre, il Primo Ministro Kishida ha apprezzato profondamente la cooperazione della Giordania riguardo agli aerei della Forza di autodifesa giapponese presenti in Giordania per la partenza dei cittadini giapponesi da Israele.
- Il re Abdullah II ha dichiarato di condividere grande preoccupazione per la situazione sul terreno e ha spiegato gli sforzi diplomatici della Giordania in seguito all’attacco. Ha inoltre affermato che continuerà a collaborare alla partenza dei cittadini giapponesi da Israele e ha molto apprezzato gli sforzi diplomatici e l’assistenza umanitaria del Giappone.
- Hanno condiviso il riconoscimento che la violenza non produce nulla di buono e sono stati d’accordo nel mantenere una stretta collaborazione per evitare un ulteriore inasprimento della situazione.