
(AGENPARL) – gio 22 giugno 2023 *COMUNICATO STAMPA*
Mancano pochi giorni alla scadenza della Call per artisti "In-Ruins".
L’edizione 2023 della residenza toccherà la Provincia di Cosenza per la
prima volta per esplorare le ricchezze del Parco Archeologico di Sibari e
del Museo di Amendolara. Quest’area del territorio calabro, nota
topograficamente come Sibaritide, vide il sorgere, lo sviluppo,
l’espansione e il declino della grande polis di Sibari; qui furono
impiantati, in epoche successive alla distruzione della città greca,
sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro di età classica
di Thurii e poi quello romano di Copia. Questa eccezionale stratificazione
fa di Sibari uno dei siti più estesi e importanti del Mediterraneo fino
alla piena età romana. Diretto da Filippo Demma, il Parco comprende il
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, l’Area Archeologica di Parco
del Cavallo e il Museo Archeologico Nazionale di Amendolara. La residenza è
realizzata in collaborazione con Fondazione Elpis, Milano, e ospiterà 5
artisti italiani e internazionali selezionati via open call da una giuria
di professionisti del settore composta da: Bruno Barsanti, Direttore
Fondazione Elpis, Alessandra Franetovich, Storica dell’Arte e Curatrice,
Ellen Pavey & Nastassja Simensky, Coordinatrici AHA Network UCL, Gianmarco
Porru, Artista e Residente 2022.
Open call: Scadenza il 30 giugno
Annuncio artisti selezionati entro il 20 luglio
Date residenza: 1 settembre – 1 ottobre
CONTESTO STORICO DEL SITO
Alla fine dell’VIII secolo a.C., un gruppo di Achei occupò la fertile
pianura tra i fiumi Kratos e Sybaris (odierni Crati e Coscile) e fondò una
città cui fu dato il nome di Sybaris. I coloni trovarono un ambiente
cosmopolita, da sempre in contatto con svariate popolazioni mediterranee,
nel quale seppero inserirsi tanto bene da creare sistemi produttivi e
commerciali che ne ampliarono la ricchezza e la capacità di espansione. La
nuova città prosperò, occupò la piana intera e divenne centro di vie
commerciali e culturali che univano luoghi lontani del Mediterraneo e
d’Italia. Fitte e consolidate alleanze collegavano la nuova colonia a
venticinque popoli e quattro città diverse, lungo i versanti ionico e
tirrenico d’Italia passando per le vie appenniniche interne. In questo, che
fu considerato l’impero di Sibari, e nei territori limitrofi si muovevano
mercanzie, interessi e idee. I due estremi dell’impero erano segnati dalle
città di Poseidonia (poi Paestum) sul Tirreno e di Metaponto sullo Ionio,
entrambe fondate da Sibari. In breve tempo divenne una delle città più
ricche e potenti della Magna Grecia e, dopo aver sconfitto e conquistato la
rivale Siris (nella zona dell’odierna Policoro), alla metà del VI secolo
a.C., poteva vantare un circuito murario della lunghezza di 9 chilometri e
più di 300.000 abitanti. L’eccessiva opulenza accrebbe però la debolezza
morale e militare dei Sibariti, sconfitti definitivamente nel 510 a.C. dai
Crotoniati che, si racconta, deviarono persino le sponde del fiume Crati
per sommergere la città. Qui, nel 444 a.C. le forze di Pericle fondarono la
colonia panellenica di Thurii il cui impianto urbano è attribuito a
Ippodamo di Mileto conosciuto come il primo architetto ad aver utilizzato
schemi planimetrici regolari nella pianificazione delle città. In età
romana la città ellenica venne parzialmente inglobata dalla colonia di
Copiae fino al definitivo abbandono nel VII secolo d.C. a causa
dell’innalzamento delle falde acquifere.
ASSI DI RICERCA
Con l’intento di connettere passato e il presente del sito e dei suoi
scavi, il team curatoriale di In-ruins – di concerto con la Direzione del
Parco Archeologico di Sibari – propone di esplorare l’attualità
contemporanea delle storie che questo conserva invitando artisti
internazionali a presentare progetti di ricerca o di produzione di opere
originali ispirati dai seguenti assi di ricerca:
1. ZONA DI CONTATTO: Prova della costante antropologica del continuo
riciclo di luoghi medesimi tramite popoli diversi, Sibari invita a
ripercorrere le tracce di un Mediterraneo condiviso e cosmopolita, per
decentrare ed erodere narrazioni egemoniche, universaliste e univoche.
2. LA DOLCE VITA: Pensando anche al default di città come Detroit, all’aria
irrespirabile di megalopoli iperproduttive come Nuova Delhi, ai costi
esorbitanti di città come Milano e New York, la storia di Sibari sprona a
interpretare la fine di un impero come opportunità creativa, morale e
politica.
3. LIBERARE IL PAESAGGIO: L’approccio urbanistico di Ippodamo sembra di
particolare rilevanza speculativa se rapportato allo stato presente del
paesaggio calabrese, vittima di investimenti edilizi scellerati, non
pianificati e spesso non completati, suggerendo, in chiave attuale, di
mettere in discussione il rapporto architettonico e urbanistico che lega un
sito archeologico alla topografia urbana e conformazione naturale
circostanti.
4. FAVOLE, UOMINI E ANIMALI: Agli abitanti di Sibari sono attribuiti
aneddoti e fatterelli che vennero a costituire il corpo della cosiddetta
favola sibaritica, uno dei tre generi favolistici arcaici (al fianco di
esopico e lidio-frigio) che si distingue per l’uso esclusivo di uomini e
non animali come protagonisti. Questa specificità narrativa dell’antica
metropoli sembra fertile per ricerche animate da interesse per tradizioni
folkloristiche legate a cinismo e ironia; o che si radichino, al contrario,
in approcci postumani, zoo-centrici e zoe-centrici.
5. ECOLOGIA DELLE ROVINE: In età romana Thurii venne per metà inglobata
dalla colonia di Copiae, fino al suo completo abbandono nel VII secolo D.C.
a causa dell’innalzamento delle falde acquifere. Tutt’oggi l’area
archeologica di Parco del Cavallo è interamente attraversata da impianti
drenanti per via della sua conformazione paludosa. Il cambiamento climatico
e l’innalzarsi del livello del mare non possono che compromettere
ulteriormente questo scenario, condiviso da centri tuttora abitati come
Venezia e Taranto. Le città, di fondazione antica o moderna, condividono il
rischio presente della scomparsa, dovendo far fronte a esigenze comuni
d’utilizzo, conversione e protezione ed evocando racconti mitici di città
scomparse, invisibili e, forse, mai esistite.
6. ARCHEOLOGIA COME ESPLORAZIONE INDIVIDUALE: La collezione dei reperti
donati allo Stato italiano da Vincenzo Laviola, medico di Amendolara,
studioso e appassionato di antichità, porta a riflettere sulle qualità
interdisciplinari necessarie e implicite alla ricerca archeologica, intesa
non soltanto come processo di ricostruzione di genealogie e origini, ma
anche come esperienza poetica ed esplorazione individuale.
CONDIZIONI DELLA RESIDENZA
I residenti 2023 saranno ospitati nel Comune di Amendolara, un piccolo
paese situato su una serie di piane a ridosso della Mar Ionio, a circa 30
km dal Parco Archeologico di Sibari. La cittadina conta meno di 3000
abitanti e si trova a 10 minuti in auto dalla costa. L’offerta include:
– Accesso libero al Parco Archeologico di Sibari;
– Vitto e alloggio per 1 mese ad Amendolara;
– Budget di produzione: 700 euro per artista;
– Auto dedicata;
– Incontri con archeologi;
– Supporto curatoriale.
In-ruins
Promosso da Associazione Archeofuturo sin dal 2018, In-ruins è un programma
di residenza dedicato a esplorare le potenzialità dell’incontro tra arte
contemporanea e archeologia attraverso il transitorio insediamento di
artisti, curatori e ricercatori nei pressi di siti monumentali della
Calabria. In-ruins ripensa il territorio attraverso il suo passato, rende
antiche rovine luoghi di incontro e porta nel cuore di territori periferici
la sperimentazione urgente e attuale di creativi internazionali. Affondando
le sue radici in un pensiero meridiano e mediterraneo, il progetto mira a
valorizzare non solo il patrimonio archeologico, ma anche le tradizioni, i
miti e le storie delle comunità stesse che da sempre lo custodiscono.
In-ruins è co-diretto da Maria Luigia Gioffre
di Nicola Nitido e Roberta Garieri.
Parco Archeologico di Sibari
Il Parco archeologico di Sibari è un istituto del Ministero della Cultura
dotato di autonomia speciale. Esercita le sue competenze nell’ambito della
tutela, della valorizzazione e della fruizione pubblica (D.P.C.M. n. 76 del
26 giugno 2019). L’Istituto ha competenza sul Museo Nazionale Archeologico
della Sibaritide, sulle aree archeologiche di Sibari-Thurii-Copia e sul
Museo Archeologico Nazionale di Amendolara (CS).
Fondazione Elpis
Costituita nel 2020 da Marina Nissim, imprenditrice e collezionista,
Fondazione Elpis ha al centro della sua mission il supporto ai giovani
artisti. La Fondazione persegue i suoi scopi attraverso la realizzazione di
mostre, residenze, attività educative e progetti diffusi su tutto il
territorio nazionale. Con l’obiettivo di coinvolgere diverse fasce di
pubblico ed esplorare aree geografiche al di fuori dei circuiti
tradizionali dell’arte, Fondazione Elpis unisce mondi solo apparentemente
distanti intercettando l’evolversi dei linguaggi espressivi. La decisione
di aprire una nuova sede a Milano – a ottobre 2022 – nasce dai progetti e
dalle collaborazioni attivate negli ultimi anni su scala nazionale. La
Fondazione ha così consolidato attorno a sé una rete sempre più ampia
mettendo in atto nuovi modelli di partecipazione e fruizione culturale. Ne
è un esempio Una Boccata d’Arte, il progetto d’arte contemporanea giunto
alla sua quarta edizione nel 2023.
ALTRI DETTAGLI: APPLICATION FORM
<https://docs.google.com/forms/d/1JCMtUlX7ByutUzEOs3wk9k8vkkKIBxbTh4HAvWGswSo/edit>
DOWNLOAD OPEN CALL: ENGLISH |
ITALIAN
CONTATTI E INFORMAZIONI
http://www.parcosibari.it
http://www.inruins.org
*Sibari, 22 giugno 2023**Parco archeologico di Sibari*