
(AGENPARL) – mar 20 giugno 2023 *Fabrizio Vettosi*, economista e giornalista, è intervenuto a* Radio Marte *nel
corso di *Forza Napoli Sempre *condotto da Gianluca Gifuni: *“**Se fossi un
manager tenderei a non perdere Osimhen quest'anno per poter fare quanto
fatto con Cavani, cioè presenza di un calciatore che ha un'età piuttosto
bassa, che ha ancora due anni di ammortamento e ci sono chances che il
calciatore performi ancora molto bene. Gli rinnoverei il contratto, di
lungo interesse, con **l'obiettivo** di venderlo ed accontentarlo e con
retribuzioni più alte. Io penso che il Napoli possa perseguire questa
strategia. Dall'altra parte abbiamo l'imminente possibilità di realizzare
delle plusvalenze concrete attendibili con due calciatori. Uno, totalmente
ammortizzato, Zelinski, con i suoi 21 mln ammortizzati, appunto. Dall'altro
lato Lozano, anche lui ampiamente ammortizzato, perché dai miei calcoli con
quest'anno siamo a circa 5 mln di euro di valore residuale e con un ottimo
anno alle spalle. Queste potrebbero essere due plusvalenze importanti per
il Napoli, non meno – credo – di ulteriori 35 mln di euro che oltre ad
impattare economicamente lo fanno anche finanziariamente. Su quello che è
già stato un anno dal punto di vista economico importantissimo per il
Napoli in termini positivi. Quindi penso che anche se dovesse arrivare
un'offerta per Osimhen di 120 mln sarebbe opportuno non
venderlo. Considerato che Kim andrà via mi auguro che tutto questo possa
favorire l'arrivo di Scalvini, straordinariamente moderno, tecnicamente uno
dei più moderni d'Europa"*
*Enrico Fedele*, dirigente e opinionista, è intervenuto a* Radio Marte *nel
corso di *Forza Napoli Sempre *condotto da Gianluca Gifuni: *“Nel calcio di
oggi non esistono allenatori che possono imporre giocatori. I risultati
decidono se l'allenatore rimane o no. Se deve andare via si porta anche i
giocatori. Allora è una scelta concordata ma sempre nei parametri e nella
disponibilità della società. È finito il coach inglese. De Laurentiis credo
che abbia chiesto a Garcia di giocare col 4-3-3 e di creare un'armonia. Poi
gli avrà detto che se avrà offerte scandalose per Osimhen lui cederà e che
sostituirà Kim che è andato via. Nel suo primo giorno qui io darei il
benvenuto a Garcia e gli augurerei di dare al Napoli quell'impronta di
squadra d'attacco che tanto ha fatto gioire i tifosi romani con Gervinho,
Salah e Dzeko o Totti. Ho parlato di Mancini, che sta in un momento di
onnipotenza e presunzione perché vogliono dimostrare che essendo stati
grandi giocatori hanno del talento che altri non hanno. Garcia mi piace ma
avrei preferito Enrique. Se dovessi dare un voto a Garcia gli darei 7. Per
me il nuovo tecnico del Napoli non farà assolutamente giocare insieme
Osimhen, Kvara e Raspadori. Se fossi chiamato dalla società al ruolo di
direttore sportivo risponderei no e sconsiglierei di vendere Osimhen. Non
accetterei perché abbiamo caratteri troppo diversi col presidente. Se
Giuntoli è durato 8 anni io durerei 8 ore. Garcia in questo momento non in
una fase ascendente e quindi non poteva non accettare la proposta del
Napoli. Raspadori è una punta; è un calciatore veloce, rapido, furbo, si
adatta ma il suo ruolo è stare vicino alla porta. Gervinho attaccava la
profondità con la palla. Kvara, invece, non è giocatore di velocità e non
sempre attacca la profondità. Spesso, invece, si accentra. I giocatori del
Napoli sono bravi tecnicamente ed hanno due facoltà: non solo di andare a
barriera ma anche di venire dentro e quindi devono aspettare la
sovrapposizione dell'esterno che sta sulla sua catena per potergli dare la
palla oppure, se non ci dovesse essere, finalizzare. Per me gli allenatori
dopo due anni devono andar via. Se non fai risultati dopo due anni te ne
devi andare ma se vinci, e non c'è la sintonia – come non c'è mai stata né
con Spalletti né con altri, allora vai via lo stesso. I rapporti non si
conoscono ma io so che con Spalletti non erano idilliaci. Ora De Laurentiis
ha una grande opportunità perché l'anno scorso ha fatto una rivoluzione e
gli è andata bene. Noi ci auguriamo che gli vada ancora meglio quest'anno
ma sarà ancora più difficile perché nel calcio ci sono gli anni alterni,
vedete il Milan, oggi tutti diavoli. Osimhen non lo venderei mai ma se ti
arriva l'offerta alla quale non puoi dire di no, la devi prendere. Certo
bisognerà dire che il Napoli non è più la favorita per la Champions o per
il campionato ma in un pool di squadre che possono lottare. Per me il
Napoli è una delle squadre più ambite dai calciatori, anche quelli
importanti in giro per l'Europa. E poi la società è puntualissima nei
pagamenti e questa è una medaglia d'oro. Il direttore sportivo sarà De
Laurentiis che ha detto che abbiamo un pool di consiglieri e lui decide. Ha
detto che non abbiamo bisogno. Per me ci sarebbero due nomi. Micheli e
Mantovani sono bravi nello scegliere, individuare, i calciatori. Poi li
vede il direttore e poi economicamente decide il presidente. Dal momento
che sono stati con Garcia e Sabatini per me potrebbero venire a Napoli
Massara o Tare”.*
*Gigi Cagni*, allenatore, è intervenuto a* Radio Marte *nel corso di *Forza
Napoli Sempre *condotto da Gianluca Gifuni:*“**Ho letto alcune delle
dichiarazioni di Garcia che ha rilasciato ieri in sede di presentazione e
mi ha colpito il fatto che abbia usato due volte un termine che a me non
piace: “speriamo”. È una parola che non ho mai usato, non uso perché non mi
piace come termine, non mi dà soddisfazione. Lui l'ha usato quando ha detto
speriamo di fare risultati come l'anno scorso. La cosa che, invece, mi è
piaciuta molto è quando ha detto che la squadra gli è piaciuta perché
difendeva tutta insieme. Quindi vuol dire che ha capito e già sa cosa deve
fare per vincere. Io lo dico sempre che la prima cosa da fare è non prender
gol, poi siccome hai giocatori di grandissima qualità offensiva prima o poi
il gol arriva. Secondo me Garcia, sempre ieri in conferenza stampa, ha
centrato l'obiettivo quando ha detto che a partire dal ritiro la squadra
dovrà essere consapevole della vittoria ma dovrà anche ricominciare da zero
per trovare nuovi stimoli. Che poi è la difficoltà più grossa. E l'esempio
è stato il Milan di quest'anno, in molti momenti inguardabile, dopo le
vittorie dello scorso anno. A dir la verità, questo pericolo non lo vedo
nel Napoli perché ci sono giocatori che sanno quello che vogliono, sanno
come ottenerlo e questa è una cosa che gli ha anche insegnato Spalletti.
L'immagine è quella di Di Lorenzo che sembra inespressivo ma non ha mai
timore di niente. Sono tutti giocatori che hanno una personalità forte.
Quindi Garcia dovrà mettere del suo proprio per mantenere tutto quello che
la squadra ha. Se riesce a fare questo il Napoli potrà rivincere. Il 4-3-3
di Garcia in certe situazioni è uguale a quello di Spalletti. In altre, con
le due ali ed il centrocampista che diventa mezza punta, allora ti diverti
parecchio se hai i giocatori adatti. L'ho fatto anche io ad Empoli e mi son
divertito molto. Nel Napoli potrebbero farlo Raspadori o Zelinski. Io avevo
Vannucchi che faceva questa cosa e ti diverti anche perché sono giocatori
che hanno intelligenza tattica, bravi. Anche se io ribadisco ciò che ieri
ha detto Garcia, e che ha fatto anche Luciano, di fare la fase difensiva al
meglio. Spero solo che se Kim andrà via riescano a prendere un centrale
dello stesso livello come Scalvini, per esempio. *
*Pietro Lomonaco*, dirigente, è intervenuto a* Radio Marte *nel corso di *Forza
Napoli Sempre *condotto da Gianluca Gifuni: *“La garanzia per il Napoli,
secondo me, è l'organico qualora non dovesse essere toccato. Un organico
importante e suscettibile di ulteriori miglioramenti. Da Garcia mi aspetto
che faccia lievitare ancora di più le qualità di questo gruppo. Lui è un
buon tecnico e credo che le critiche siano state per la maniera pirotecnica
della proprietà di aver preparato la presentazione di Garcia. Io ricordo
che la Roma con lui ha espresso un ottimo calcio. Credo che non si debba
confrontare gli esterni della Roma di Garcia con quelli del Napoli che,
oltretutto hanno fatto bene e vinto il titolo. Dovrà essere Garcia, quindi,
ad adeguarsi ai suoi calciatori. Da sempre, infatti, l'allenatore è bravo
se riesce a sfruttare il capitale umano che ha a disposizione. Da sempre è
l'allenatore che si adatta, non viceversa. Ritengo che non si possa
paragonare Garcia a Spalletti. Noi riduciamo la tattica ad un discorso di
numeri. Il problema, però, non sono i numeri o i sistemi di gioco.
Tantissimi anni fa un grande precursore di tattica disse che i sistemi di
gioco sono tutti uguali. Quello che cambiano sono le mille sfaccettature
all'interno di uno di essi che lo fanno diventare diverso dagli altri.
Quindi il 4-3-3 di Garcia sarà diverso da quello di Spalletti.Dopo che hai
vinto, anche inconsciamente, subentra un appagamento, uno dei nemici
peggiori, che potrebbe tradursi in un rendimento non attento e quindi
Garcia deve evitare che succeda questo ai suoi calciatori. Naturalmente il
tecnico deve essere aiutato dallo staff e dalla società, in particolare del
direttore sportivo. Al di là delle convinzioni del presidente del Napoli,
quella del direttore sportivo è una figura importante, che ha una sua
valenza. Mi dispiace sentire e pensare che il presidente del Napoli non lo
ritenga tale. È una mancanza di rispetto anche per quello che c'è stato ed
ha lavorato per otto anni a Napoli. Il suo compito non si riduce alla
scelta dei giocatori. È un compito molto variegato soprattutto per i
rapporti: li tiene con la squadra, li tiene tra squadra e tecnico, tra
quest'ultimo e la proprietà, tra squadra e ambiente e con le altre società.
Ha tutta una serie di mansioni che alla fine danno la loro valenza, il loro
apporto”*
*Eugenio Albarella*, ex azzurro e preparatore atletico, è intervenuto nel
corso della trasmissione *Marte Sport Live*, condotta da Dario Sarnataro,
in onda su *Radio Marte*: *“Danso sarebbe un ottimo rinforzo per il Napoli?
Raccogliere l'eredità di Kim non è facile, perché parliamo di un profilo
top, ma Danso ha tutti i numeri che aveva Kim un anno fa: bravo nell'uno
contro uno, ha qualità tecniche e fisiche importanti. Ha disputato un bel
campionato, in Ligue 1. Anche se ha giocato prevalentemente come centrale
di una linea a tre, in Nazionale gioca a quattro. L'ho visto dal vivo
quando era al Southampton, andai lì per trovare il giapponese Maya Yoshida
e, in quell'occasione, Danso mi impressionò: è un marcantonio di un metro e
novanta, eppure piuttosto veloce. In Nazionale è il naturale sostituto di
Alaba, il che la dice lunga. Poi Garcia, avendo Danso giocato nel Lens,
avrà avuto sicuramente notizie di prima mano sull'affidabilità del ragazzo.
Che Napoli sarà? Le linee guida saranno quelle del 4-3-3, ma la
flessibilità del nuovo tecnico potrà portare a variazioni, in relazione
all’avversario o alla partita. Nel calcio di oggi serve essere duttili. Il
Napoli già parte da una cultura e da una conoscenza enorme lasciate da
Spalletti, toccherà a Garcia dare ulteriore cultura per poter intepretare
quelle modifiche work in progress. Senza Spalletti il Napoli avrà meno
possibilità di avere la pancia piena? Non sono d’accordo, le grandi squadre
hanno ottenuto un ciclo di vittorie e hanno scritto la storia partendo
dalla continuità tecnica….Non è dimostrabile che il Napoli, nel prossimo
anno, avrebbe avuto meno motivazioni se fosse rimasto Spalletti, anzi
conoscendo Luciano…Tutto si può dire tranne che le sue squadre non hanno
motivazioni. Però si può dire che il nuovo allenatore darà nuovi imput al
gruppo azzurro” *
*Fabrizio Lucchesi*, dirigente sportivo, è intervenuto nel corso della
trasmissione *Marte Sport Live* condotta da Dario Sarnataro su Radio
Marte: *“Rudi
Garcia è una buona soluzione per il Napoli, è un allenatore dal profilo
alto, da grande squadra europea. Certo, l'eredità di Spalletti è molto
gravosa e il Napoli ha raggiunto un livello molto alto. Non è poi mai
facile ripetersi e continuare a vincere ma l'importante è che sia piaciuto
a De Laurentiis e che il rapporto tra i due vada sempre bene. Scegliere un
nuovo allenatore è difficilissimo e quindi apprezzo molto la capacità di De
Laurentiis di scegliere sempre le persone giuste e avere successo. Non è
mai capitato che abbia sbagliato un colpo, il presidente, c'è da fidarsi di
lui, in quanto a verifica delle giuste risorse umane della sua azienda non
ha rivali. Certo, poi c'è spesso un corto circuito con l'allenatore di
turno ma speriamo non accada. In conferenza mi sono piaciuti sia De
Laurentiis che il tecnico, hanno avuto un profilo giusto secondo me. Garcia
è l'allenatore giusto tatticamente? Per dare continuità al progetto di
Spalletti si poteva forse prendere un tecnico vicino a Luciano, con il
rischio però di fare una fotocopia in bianco e nero della splendida pagina
a colori vissuta. Meglio uno come Garcia che può garantire in linea
generale una certa continuità di gioco. Fondamentale sarà capire che tipo
di giocatori avrà a disposizione e sarà importante anche definire presto il
ruolo del direttore sportivo, chiarendo o sciogliendo il rapporto con
Giuntoli, perchè un ds non è solo quello che acquista e che vende, ma anche
colui che fa da filtro tra staff tecnico e società"*