
(AGENPARL) – mar 20 giugno 2023 L'ufficio stampa della Fondazione Federico II.
*COMUNICATO STAMPA#1 DEL 20 GIUGNO 2023*
*DAL TIRAZ DELLA SICILIA NORMANNA ALL’ARTE TESSILE DEL CAFTAN*
*“DIVINE TRAME” È IL NUOVO LAVORO EDITORIALE DELLA FONDAZIONE FEDERICO II*
*DOMANI, MERCOLEDÍ 21 GIUGNO, AI GIARDINID DI PALAZZO REALE ALLE 19 *
*LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME*
La storia emblematica ed affascinante della tessitura rivive attraverso
l’arte dello stilista Elio Ferraro. “*Divine Trame”*, 174 pagine con
dettagli in lamina d’oro sulla copertina e particolari in tessuto pregiati
al suo interno, è il nuovo lavoro editoriale della Fondazione Federico II
che racconta un’arte tessile delle civiltà mediorentali e bizantine e la
storia di quello che fu il più antico e florido opificio, il *Tiraz* del
Palazzo Reale di Palermo.
Ferraro, designer e creativo, figlio della poliedrica cultura siciliana
arricchita da influenze internazionali, ricostruisce la magia del periodo
normanno, nel tentativo di acquisire quel *know-how* che un tempo era
prerogativa del Regno di Sicilia.
I suoi caftani sono delle vere opere d’arte, per la ricerca tessile storica
e geografica arricchita da preziosi ricami manuali, lontani dalle logiche
industriali e “seriali” dell’industria di moda dei giorni nostri, da cui
Ferraro ha preso le distanze e ha scelto la sua Sicilia dopo alcune
esperienze con prestigiose aziende tra New York, Parigi, Londra e Dubai.
*La presentazione del volume si terrà, domani, mercoledì 21 giugno, alle 19
ai Giardini Reali di Palazzo Reale.*
Il volume presenta alcune inedite immagini in cui i caftani di Ferraro si
integrano perfettamente con gli ambienti di Palazzo Reale e di altri luoghi
della Sicilia.
Lo stilista, forte di un bagaglio culturale che proviene da varie aree
geografiche del mondo soprattutto in Medio Oriente, ha perfezionato e
adeguato ai nostri giorni la realizzazione di capi unici, senza tempo.
Una narrazione stilistica e sartoriale che rievoca i fasti ruggeriani e la
sfarzosa corte cosmopolita cui approdarono i più importanti personaggi del
tempo, una Gerusalemme in Sicilia, un luogo dove furono realizzate le più
avveniristiche sperimentazioni nei più disparati ambiti.
Come scrive e racconta *Cristina Giorgetti, storica del Costume
all’Accademia di Belle Arti di Firenze* *“La Sicilia normanna apprese
l’arte del ricamo dalle civiltà mediorientali e bizantine, attirando
artisti dei fregi in fili preziosi, persone che riunite poi da Ruggero II,
esaltarono queste abilità nel Tiràz o Ergasterium imperiale palermitano,
come ricorda Paolo Peri”*.
Elio Ferraro auspica con la sua arte tessile la rinascita delle antiche
tradizioni presenti in Sicilia attestatasi nella sua piena maturità in fase
normanna e riprese con grande interesse nell’ottocento, ma che oggi
rischiano di essere dimenticate. Quell’arte decorativa che possiede un
preciso senso dell’ordine evidente nella ripetitività modulare di motivi
che rimandano a una catena di simboli e ideografie risalenti a ritroso
persino ad ataviche forme di percezione del mondo, in un equilibrio ritmico
che tutti noi percepiamo come bellezza.
Interpreti dell’arte del caftan nel volume, i ritratti di artisti,
creativi, personaggi, uomini e donne che amano la Sicilia.
“Il Palazzo Reale di Palermo – *afferma Gaetano Galvagno, Presidente
dell’Ars e della Fondazione Federico II* – fu laboratorio di ricerca
scientifico e letterario ma ha, soprattutto, vissuto un autentico momento