
(AGENPARL) – ven 16 giugno 2023 *Antonio Giordano*, giornalista del Corriere dello Sport, *è intervenuto
a Radio Marte **nel corso di Forza Napoli Sempre **condotto da Gianluca
Gifuni*: *“Quando arrivò Spalletti non c'era il consenso che c'è oggi ma la
gente ha fatto in tempo a rendersi conto che si era di fronte ad un grande
allenatore. Spalletti era un grandissimo allenatore già prima che arrivasse
a Napoli ma si diceva: “non ha vinto nulla, solo a S. Pietroburgo”. Adesso
ha fatto qualcosa che va al di là della storia del calcio. Il sentimento di
pancia ti può portare ad analizzare anche la carriera di Garcia. Per me
all'inizio in Italia è stata molto buona perché le prime 10 vittorie hanno
rappresentato uno spartiacque niente male dal punto di vista
tecnico. Intanto Garcia eredita una grande squadra, educata al calcio da
Spalletti, di enorme qualità, che ha giocato a memoria per due anni e che
se custodita nel suo scheletro sarà ancora protagonista dell'anno prossimo
insieme ad altre. La genesi di questo incontro, di questa scelta la può
conoscere solo De Laurentiis. Credo che appartenga molto al suo senso
intuitivo e gli va riconosciuto. De Laurentiis sa fare calcio, sa essere
manager di calcio, sa metterci qualcosa di suo. Poi ci sono anche i
difetti. Io non so cosa lo abbia spinto o ispirato alla scelta di Garcia e
quali siano stati gli elementi decisivi. Io credo che sia stato annunciato
il 15 perché prima non era possibile. Non credo che esistessero delle
priorità. Forse c'erano degli allenatori di riferimento come Conte, che
però gioca a tre in difesa, ha un ingaggio troppo alto e forse non ha
voglia di rimettersi in gioco. De Zerbi non era avvicinabile perché è con
il Brighton a bordo della Premier, dentro un progetto nuovo, un'atmosfera
magica. Luis Enrique libero ma con altre intenzioni che potevano essere la
Premier, un grande club inglese oppure altro.Per quanto mi riguarda io non
vedo altre figure vicine al calcio di Spalletti. Posso pensare a Mancini,
quello degli Europei e quello di ieri sera del dopo partita, quando ha
ammesso di averci messo del suo nella sconfitta. Poi faccio fatica ad
individuare un allenatore che potesse fare da collante tra il passato e il
futuro attraverso il calcio di Spalletti, cioè il 4-3-3 vero. Neanche
Italiano. Luis Enrique sugli altri, forse De Zerbi che, avendo
un'autorevolezza fuori dal comune, avrebbe potuto aiutare la squadra a
calarsi nel suo calcio. Ma parliamo di un predestinato con una grande
personalità. Altrimenti la differenza tra un allenatore e l'altro è minima.
Ma non mi citate Guardiola e Klopp”*
*Massimo Brambati*, opinionista, è intervenuto nel corso della
trasmissione *Marte
Sport Live*, condotta da Dario Sarnataro, in onda su *Radio Marte*: *“De
Laurentiis in genere non sbaglia mai le persone, c’azzecca spesso nella
scelta di allenatori e dirigenti. C’è da dire che Spalletti ha lasciato un
gruppo granitico e compatto, il vero segreto di questa grandissima
vittoria, al di là degli enormi meriti che ha avuto dal punto di vista del
gioco. Oggi dovrebbe insediarsi un altro leader con caratteristiche
empatiche simili, e non so se Rudi Garcia riuscirà a farcela, ma non mi
espongo perchè non lo conosco personalmente. Dal punto di vista
tecnico-tattico ha in mano un grandissimo gruppo e deve essere attento a
non mettere olio e benzina sbagliati per non mandare un fumo il motore. Il
suo profilo potrebbe abbassare le luci sul Napoli? Può darsi, è chiaro che
le aspettative di tutti con lui sono meno importanti di un Napoli in mano a
Luis Enrique, per esempio. Se De Laurentiis ha scavallato diversi nomi
prima di scegliere Rudi Garcia, perché non penso sia la sua prima scelta, è
perché penso sia stato conquistato da Garcia nel dialogo che ha avuto
direttamente con lui. Confido insomma che abbia scelto bene. Il mio
principale punto di domanda, ripeto, è la capacità di inserirsi in un
gruppo in cui Spalletti era un tassello fondamentale, perché Luciano aveva
il gruppo saldamente in mano, in cui nessuno ha mai remato contro. In
questo senso Conte e Luis Enrique avrebbero dato maggiori garanzie**”*
*Nando Orsi*, allenatore e opinionista Sky, è intervenuto nel corso della
trasmissione *Marte Sport Live*, condotta da Dario Sarnataro, in onda su *Radio
Marte*: *“Garcia ha sorpreso un po’ tutti, giornalisti compresi. Per
rapporto qualità-prezzo è una scelta ottima, è un allenatore capace, ha
anche un pedigree europeo per il cammino delle sue squadre nelle coppe, è
in definitiva una buona scelta. In due anni con la Roma ha fatto bene, al
di là delle aspettative si tratta di una decisione oculata e adatta al
Napoli. Il pessimismo che sento non mi piace, l’ambiente deve dare supporto
al nuovo allenatore, soprattutto nella fase iniziale della stagione Rudi
Garcia deve avere la possibilità di poter sbagliare e in questo la società
dovrà stargli accanto. Tra Galtier e Italiano si tratta di un buon
compromesso, perché Galtier magari aveva troppe pretese e di certo rispetto
a Italiano Garcia ha maggiore esperienza. E’ ovvio che raccoglie un’eredità
pesante, ma lasciamolo lavorare in pace. Sarà intelligente, ripeto, dargli
fiducia e tempo all’inizio”*.
*Augusto Ciardi*, giornalista di Tele-Radio Stereo, è intervenuto nel corso
della trasmissione *Marte Sport Live* condotta da Dario Sarnataro su Radio
Marte: *“Rudi Garcia ha la capacità di sapersi muovere bene nel contesto
che trova, capendo subito l'aria che tira. **Non è uno stratega di cui si
parlerà post-mortem, però ha la grande abilità di capire subito dove si
trova. A Roma arrivò dopo lo sfacelo della sconfitta in finale di Coppa