
(AGENPARL) – ven 16 giugno 2023 CGIL SICILIA
UFFICIO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Sanità: domani ad Agrigento manifestazione organizzata dal “Cartello
sociale” per chiedere il rilancio del servizio sanitario pubblico “ormai
prossimo al collasso”
Agrigento, 16 giu- Una manifestazione si terrà domani, sabato 17 giugno,
ad Agrigento per chiedere il rilancio della sanità pubblica, con
adeguati investimenti, e fermare la “strisciante privatizzazione” del
servizio. A organizzarla è il “Cartello sociale” della provincia di
Agrigento, composto da Cgil, Cisl, Uil e dall’ufficio pastorale sociale
del lavoro. Prevista la partecipazione di sindaci e associazioni di
categoria oltre che di operatori della sanità e di cittadini .
L’appuntamento è alle 9.30 in piazza Cavour. Parteciperà, tra gli altri,
il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino. Alla fine
della manifestazione è in programma un incontro col Prefetto. In una
nota degli organizzatori si parla di “servizio sanitario prossimo al
collasso”, a causa di “un decennio di definanziamento, di chiusure di
ospedali e reparti, di tagli indiscriminati al personale, ai posti
letto, ai servizi”. Ma anche di “condizioni di lavoro negli ospedali
insostenibili che incentivano una fuga oramai inarrestabile del
personale sanitario verso le strutture private”. “Le conseguenze dei
vuoti di organico ricadono sui pazienti- prosegue la nota- costretti ad
attese infinite per qualsiasi prestazione”. Da qui l’appello alla
partecipazione per accendere i riflettori su un problema che riguarda
tutti. Le richieste sono
“l ’ aumento degli investimenti in sanità e l’eliminazione
dell’anacronistico tetto di spesa per il personale che, fermo al 2004,
impedisce le assunzioni”. Ed anche “ un contratto collettivo nazionale
che migliori radicalmente le condizioni di lavoro dei medici e dei
dirigenti sanitari”. La trattativa per il rinnovo del ccnl del triennio
2019-2021 è in corso e i sindacati giudicano “inaccettabili” le proposte
che stanno emergendo: dai servizi e la pronta disponibilità da prestare
in più presidi, spesso distanti decine di chilometri, ai direttori di
reparto sostituiti da medici con una specializzazione diversa. “Non è
così- sostengono gli organizzatori- che si rende il Servizio sanitario
nazionale attrattivo per i giovani, e non è così che si frena la fuga
dei medici dagli ospedali pubblici”. “Così proseguendo- sottolineano- i
cittadini saranno costretti a pagare per essere curati e assistiti e
sorge il dubbio che il progetto sia proprio questo:far fallire la sanità
pubblica ed incentivare quella privata”.
2023 dac