
(AGENPARL) – ven 16 giugno 2023 Alto Mugello e Romagna Toscana:
l’Ordine dei Geologi della Toscana a lavoro per mappare le frane
Il presidente Martelli: «È necessario un corpo tecnico che possa intervenire in caso di
eventi regionali»
Firenze, 16 giugno 2023 – «In queste settimane, con il coordinamento di Regione Toscana e Città
Metropolitana, abbiamo mappato le frane che si sono manifestate dal 16 maggio in poi a seguito del
maltempo. Questo modo di procedere può essere la prova generale di una struttura tecnica regionale
che a oggi non esiste ma si rende sempre più necessaria per affrontare eventi avversi come quelli a
cui stiamo assistendo negli ultimi tempi». Queste le parole di Riccardo Martelli, presidente
dell’Ordine dei Geologi della Toscana. «Il lavoro di rilevamento – spiega – è stato fatto con squadre
miste composte, oltre che da geologi, da ingegneri e geometri, operando sulla viabilità comunale e
della Città Metropolitana oltre che su vari attraversamenti dei corsi d’acqua. Una struttura tecnica
regionale che operi in questa direzione non esiste ancora, ma dovrà essere creata, anche a seguito
dell’accordo che è stato firmato fra Rete Toscana delle Professioni Tecniche e Regione Toscana per
attività di protezione civile».
Quindi una mappa dei primi dati raccolti che la Regione tradurrà in interventi di consolidamento per
il ripristino delle condizioni di sicurezza. «Nei tre Comuni più coinvolti dell’Alto Mugello, i dissesti
hanno coinvolto principalmente il reticolo stradale e la stragrande maggioranza delle instabilità dei
versanti è stata generata da problemi di regimazione delle acque superficiali – spiega Martelli -. Oggi
la manutenzione di infrastrutture e territorio ha costi altissimi, che gli enti gestori non riescono a
sostenere, ma è su questo aspetto che bisogna concentrare sforzi progettuali e investimenti. Ma è
necessario anche pensare a una nuova pianificazione e gestione del territorio aperto, interpretandolo
come la casa di tutti e applicando a questo i criteri che applichiamo nell’edilizia ordinaria: dobbiamo
iniziare pensare agli interventi che vengono attuati nel territorio aperto in termini di manutenzione
idrogeologica ordinaria e straordinaria e di ristrutturazione idrogeologica: interventi che necessitano
in primis di una definizione normativa precisa e successivamente di una rigorosa programmazione.
Occorre considerare la progettazione delle aree urbane come conseguenza della programmazione del
territorio aperto, al quale dobbiamo attribuire il ruolo di presidio, se vogliamo almeno mitigare gli
effetti di eventi meteo estremi come quelli che si sono verificati un mese fa. E in tal senso risulta
strategico un potenziamento della fase previsionale e di monitoraggio dei fenomeni atmosferici.
Questi sono sforzi preventivi che abbiamo il dovere di porre in atto per la sicurezza del territorio e
dei cittadini».