
(AGENPARL) – gio 08 giugno 2023 COMUNICATO STAMPA
Convegno Cisl Fp “Lavoro, disoccupazione e Centri per l’impiego
in Piemonte:
Calano i disoccupati negli ultimi 4 anni ma resta ampia la fetta
degli “inattivi”
Calano i disoccupati in Piemonte, dal 2019 al 2022, ma resta ampia la
fascia dei cosiddetti inattivi, ovvero delle persone che da circa
cinque anni risultano ancora disoccupate nonostante risultino
iscritte ai Centri per l’Impiego. E se il mercato del lavoro, dopo
lo stop del Covid, pare in rialzo, resta difficile per alcune persone
inserirsi velocemente nel mondo del lavoro: ad essere svantaggiate,
in particolare, sono coloro che hanno un grado di istruzione basso, e
le donne, che paradossalmente sono ancora più “penalizzate” se
hanno un titolo di studio medio alto.
Sono alcuni dei temi dei quali si è discusso oggi, alla Fabbrica
delle E, al convegno promosso da Cisl Fp Piemonte “>Opportunità in
movimento – Quali politiche attive per il futuro?”.
La Cisl Fp Piemonte ha organizzato l’incontro per mettere a
confronto tutti gli attori del sistema lavoro piemontese con
l’obiettivo di sollevare una discussione sulle politiche del
lavoro, che sembra ad oggi limitata al ristretto circuito degli
esperti. Una visione nuova, quella della Cisl Funzione pubblica, che
mira a creare la necessaria partecipazione dei vari soggetti (anche
sociali) presenti sui territori, affinché vi siano le precise
condizioni e sinergie per rendere ancora più efficaci le politiche
del lavoro, soprattutto quelle attive.
Durante l’incontro, al quale hanno partecipato anche, tra gli
altri, l’assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino, la
direttrice Apl Federica Deyme, il professore di sociologia
dell’Università di Torino Roberto Di Monaco, il presidente Forma
Piemonte Matteo Faggioni, il senior consultant in Ranstad HR
Solutions-Risesmart Roberto Visetti, sono emersi alcuni dati sulla
disoccupazione in Piemonte e sui servizi forniti dai Centri per
l’impiego.
In particolare, dai dati illustrati dal settore Monitoraggio, studi e
ricerche dell’Agenzia Piemonte Lavoro tra il 2018 e il 2022, emerge
che, analizzando il flusso in entrata dei disoccupati amministrativi
(sono coloro che firmano la Did, ovvero la Dichiarazione di immediata
disponibilità e che quindi sono alla ricerca attiva del lavoro, ndr)
su base annua, dal 2019 – ultimo anno di riferimento considerato
utile, visto che il 2020 e il 2021 non sarebbero rappresentativi a
causa del Covid – al 2022, c’è stato un calo dei disoccupati in
Piemonte del 14,8 percento.
Nel 2018 i disoccupati amministrativi erano 182.737. Nel 2019
salivano a 223.379. Nel 2020 c’è stato un calo (dovuto anche al
Covid) e sono scesi a 176.822, per risalire nel 2021 (a 185.755) e
nel 2022 (a 190.389), in concomitanza con la ripresa del mercato del
lavoro. Il calo del flusso in entrata dei disoccupati amministrativi
è stato dunque, nel 2021 rispetto al 2019 di – 37.624 (-16.8 %).
Mentre il calo 2022 rispetto al 2019 è di -32.990 (- 14,8 %).
Se si analizzano le classi di età per genere, nel flusso dei
disoccupati amministrativi negli anni tra il 2018 e il 2022, emerge
che rispetto al 2019, nel 2022 i disoccupati amministrativi sono in
calo: – 24,4 % i maschi, e – 9,4 % le femmine. Nel 2022 sono
prevalentemente giovani. Rispetto al 2019, è inoltre in aumento il
numero delle donne immigrate che cercano lavoro.
Il carico dei Centri per l’impiego in questi ultimi cinque anni è
progressivamente aumentato.I centri piemontesi hanno erogato servizi,
nel 2022, per 223.529 persone, erogando complessivamente 943.148
attività. I Centri per l’impiego hanno offerto 67.961 attività a
17.789 aziende. Tra i servizi svolti: informazione, accoglienza o
presa in carico della persona, orientamento professionale, consulenza
orientativa, accompagnamento al lavoro, incontro domanda offerta e
progetti specifici.
Al 31 dicembre 2022, su 48.518 persone “profilate” con Patti di
attivazione, il 45,8 percento è stato orientato verso la formazione.
Mentre il 51,5 percento è risultato occupabile. Le caratteristiche
delle persone che seguono percorsi di formazione e che sono state
inserite nella misura Gol fino al 31 dicembre 2022 sono: il 58,5
percento donne e il 41,5 percento maschi. Il 28,7 percento ha meno di
29 anni. Il 18,4 percento ne ha più di 55. Il 77 percento delle
persone è di nazionalità italiana, il 7,3 percento è di un paese
dell’Unione europea, il 15,7 percento arriva da un paese extra Ue.
Il 48,9 percento ha la licenza media. Il 41 percento il diploma e il
10,1 percento un titolo di studio che va oltre il diploma.
C’è poi il tema della discontinuità lavorativa, che pone alcuni
temi di riflessione.
Tra il 2018 e il 2002 sono state 592.247 le persone che hanno
registrato almeno un giorno di disoccupazione con un patto di
servizio firmato. Di queste, 338.552 (57,2 %) hanno perso lo stato di
disoccupazione entro il 31 dicembre 2022.
Mentre le restanti 253.695 persone (il 42,8 % del totale) al 31
dicembre 2022 risultano ancora disoccupate. Si può ipotizzare che
una parte di queste siano studenti, e che quindi figurino in questa
categoria pur non cercando attivamente lavoro. Altre persone invece
– si stima 53mila circa – hanno vissuto (o vivono?) con il
reddito di cittadinanza. Una percentuale, quest’ultima, che si
attesterebbe oltre il 20 percento circa, secondo i dati Apl più
recenti (al 31 dicembre 2022).
Sergio Melis, segretario generale Cisl Fp Piemonte, dichiara:
“Abbiamo promosso questo convegno per mettere a confronto tutti gli
attori del territorio sul tema fondamentale del lavoro e della
disoccupazione. Vogliamo far sì che i Centri per l’impiego siano
ancora più valorizzati, ampliando le sinergie con le aziende
presenti nei singoli territori, coinvolgendo tutti gli enti e le
parti sociali. Questo per inaugurare una nuova politica attiva”.
Luca Caretti, segretario generale aggiunto Cisl Piemonte, commenta:
“Il nostro obiettivo è facilitare l’incontro tra la domanda e
l’offerta di lavoro, in modo particolare nelle politiche attive per
i giovani, cercando di non fare gli stessi errori del passato e
sfruttando al meglio le opportunità offerte dal Pnrr con il
programma Gol. I giovani vanno pagati di più. Confidiamo nel ruolo
delle nuove academy della Regione Piemonte per quanto riguarda la
formazione e la riqualificazione”.
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