
(AGENPARL) – lun 05 giugno 2023 Vicenza 1ª in Veneto e 3ª citta italiana ‘amica dei giovani’.
Facchin: “Importante continuare a sostenere le imprese giovani per il futuro
della nostra economia e della nostra comunità”
Vicenza ‘amica dei giovani’. La città berica è tra le prime tre realtà provinciali che
offrono ai giovani un habitat con le condizioni migliori per lavorare e per fare
impresa. Con 743 punti Vicenza è dietro solo a Cuneo (indice pari a 771 punti) e
Bergamo (756 punti), la seguono invece Lecco e Treviso (entrambe 739 punti). Sono
questi alcuni dei dati che emergono dal report elaborato dall’Ufficio Studi di
Confartigianato in occasione dell’annuale Convention Giovani Imprenditori. L’indice
misura le condizioni dell’habitat sulla base di tredici indicatori tra cui: il tasso di
occupazione under 35, la presenza di giovani imprenditori, la collaborazione scuola –
imprese, la diffusione dell’apprendistato ed il saldo migratorio dei giovani verso
l’estero o altre regioni. Vicenza è 1° in Italia per domanda di lavoro delle imprese di
giovani under 30 (con il 35,6% sulle entrate totali previste, 28,7% il dato nazionale),
2° in Italia con 15,6% di imprese con percorsi per le competenze trasversali e per
l’orientamento (PCTO) (dato nazionale 7,2%) e 3° per minor presenza di giovani che
non studiano e non lavorano cosiddetti Neet (con un 11,9%, media nazionale 23,1%).
“Che Vicenza si piazzi al 3° posto in Italia quale provincia youth-friendly, ovvero ‘amica
delle nuove generazioni’, non può che renderci orgogliosi per tanti motivi. Il primo è
sicuramente quello di constatare che giovani sono pronti ad assumersi la
responsabilità di avviare un’impresa dimostrando attenzione verso la comunità di
riferimento, la valorizzazione territorio e le sue eccellenze. Altra considerazione è che
fare l’artigiano ha ancora molti aspetti di attrazione tra cui l’indipendenza e la
creatività. Il 32,8% delle imprese giovanili attive nella nostra provincia (che sono
5.618) è iscritta all’Albo Imprese Artigiane, quando la media nazionale si ferma invece
al 23,6%, quella regionale al 30,4%”, commenta il presidente di Confartigianato
Vicenza, Gianluca Cavion”.
“C’è anche da considerare poi che i nuovi trend sono tecnologia e sostenibilità, ambiti
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in cui molti giovani si formano e investono. Altro elemento che favorisce ‘l’ambiente
imprenditoriale e lavorativo’ nella nostra Regione, e nel vicentino, sono le scuole come
istituti professionali, tecnici, ITS – Istituti Tecnici Superiori e Università: tutti offrono
percorsi di studi che forniscono competenze e preparano professionalità confermando
l’importanza del rapporto tra scuola e mondo del lavoro perché spesso programmi,
lezioni o laboratori sono studiati e realizzati con esperti imprenditori”, aggiunge
Alberto Facchin, presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Vicenza.
Nonostante i valori assoluti, però l’incidenza di imprese giovanili sul totale in provincia
si ferma al 7%, sotto la media nazionale (8,7%). Seppur di poco, infatti, Vicenza si trova
verso la parte bassa della classifica per quota di imprese gestite da under 35 (90°
posizione con quota pari al 7%, 8,7% dato nazionale) e per peso imprese nate negli
ultimi 5 anni (70° posizione con quota pari a 21,6%, dato nazionale 23,6% ). Dati che
vanno letti tenendo conto degli ostacoli che trova sulla propria strada chi decide di
mettersi in proprio.
“Al di là di un oggettivo calo demografico, non si possono dimenticare le problematiche
legate alle tempistiche per l’avviso di un’impresa, alla difficoltà del passaggio
generazionale, ai costi in lievitazione che riducono i guadagni – continua Facchin-. Ma
soprattutto a frenare la voglia di fare impresa sono una burocrazia e un fisco che non
permettono i giusti margini per il “rischio d’impresa”, di conseguenza molti giovani
virano su un lavoro dipendente che risulta maggiormente sicuro a parità di compenso
(pur con i limiti del caso). Sono tutti aspetti questi sui quali Confartigianato propone
momenti di approfondimento e riflessione, ma anche eventi formativi, servizi di
accompagnamento e supporto, per esempio per accedere a bandi e incentivi dedicati o
per l’accesso al credito, e percorsi di formazione sui diversi aspetti legati al fare
impresa, come quelli manageriali, di gestione del personale, o legati all’aggiornamento
delle diverse normative. Senza dimenticare i nostri Hub: quello dedicato alle nuove
tecnologie e al digitale e quello che ha come focus la sostenibilità”.
Poi ci sono i Neet: “Realtà imprenditoriali come Confartigianato deve agire quindi su
due fronti: sostenere i giovani che fanno impresa, quindi il lavoro e l’occupazione, e
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intercettare quella fetta di loro coetanei che non lavorano e non studiano. In un
contesto in cui, come detto, l’aspetto demografico assumerà sempre più peso, i giovani
inattivi sono una risorsa che va attivata anche attraverso politiche regionali e nazionali
studiare ad hoc”, conclude Facchin.
Comunicato 72 – 05 giugno 2023
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