(AGENPARL) – gio 12 ottobre 2023 Questi sono i giorni in cui Sanofi, il colosso farmaceutico francese,
festeggia cinquanta anni di attività e si conferma come uno dei principali
gruppi industriali presenti con propri stabilimenti produttivi ed uffici ad
Anagni.
Ieri la Sanofi ha inaugurato proprio nella città dei papi il reparto di
liofilizzazione hi-tech, aggiungendo un ulteriore tassello allo sviluppo di
una produzione d’eccellenza, frutto di investimenti per oltre 37 milioni di
euro nell’ultimo triennio, supportati dal Ministero delle Imprese e del
Made in Italy e dalla Regione Lazio.
Il sindaco di Anagni, Daniele Natalia, presente all’evento assieme, tra gli
altri, al ministro della Salute Schillaci, al vicepresidente della Regione
Angelilli, al consigliere regionale Maura ed all’europarlamentare De Meo,
ha dichiarato: «Anagni rappresenta uno dei poli industriali più importanti
d’Italia e d’Europa. Sul nostro territorio hanno sede realtà importanti,
nazionali e multinazionali, di settori oggi sulla “frontiera tecnologica”
come il chimico-farmaceutico, l’aerospazio e la meccanica di precisione, ma
anche della logistica.
Sanofi è parte integrante della rete industriale e produttive territoriale,
quella stessa rete che consente di dare ad Anagni la dimensione
internazionale di cui una città come la nostra ha bisogno per gli ambiziosi
programmi di sviluppo che abbiamo.
Ricordo quanto sia stata essenziale la presenza ad Anagni di colossi
farmaceutici come la Sanofi durante la pandemia per la produzione di
vaccini destinati a tutto il mondo, ma voglio sottolineare anche come,
nella crisi più generale dell’industria, la Sanofi sia stata una delle
eccezioni positive che hanno scelto non solo di restare in questo
territorio senza delocalizzare, garantendo il lavoro ai suoi oltre 400
dipendenti, ma anche di effettuare investimenti milionari.
Ma a garantire gli investimenti e salvaguardare l’occupazione non può
essere solo la buona volontà delle aziende, ma anche compito della
politica. Ci sono questioni ancora aperte su questo territorio, a
cominciare dalla questione del Sin Valle del Sacco, per la quale abbiamo
chiesto e ci stiamo impegnando per la deperimetrazione, dopo una fase
scellerata di radicalismo prudenziale, ma anche quella del depuratore
consortile, per la quale assieme ad Unindustria, Acea, ASI ed enti pubblici
preposti stiamo lavorando per l’attivazione dopo trent’anni di una
infrastruttura che potrebbe consentire, come da sempre ho evidenziato,
l’unione d’intenti tra sviluppo industriale e tutela ambientale.
Abbiamo il dovere di essere lungimiranti e di recuperare quella visione
strategica della politica territoriale che ci permetterà di continuare a
far sì che nei piani strategici delle grandi industrie Anagni resti un
riferimento sicuro ed un polo d’investimenti ed innovazione».
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