
(AGENPARL) – mar 30 maggio 2023 http://www.istat.it
30 maggio 2023 Contact Centre
Ufficio Stampa
Aprile 2023
PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA E DELLE COSTRUZIONI
Ad aprile 2023 i prezzi alla produzione dell’industria diminuiscono del 4,8% su base mensile e dell’1,5% su
base annua (era +3,7% a marzo).
Sul mercato interno i prezzi diminuiscono del 6,5% rispetto a marzo e del 3,5% su base annua (da +3,0%
del mese precedente). Al netto del comparto energetico, i prezzi non variano in termini congiunturali e
registrano una crescita tendenziale in rallentamento (+4,4%, da +6,5% di marzo).
Sul mercato estero i prezzi diminuiscono su base mensile dello 0,1% (-0,2% per l’area euro, stabili per
l’area non euro) e crescono su base annua del 3,3% (+2,7% area euro, +3,7% area non euro).
Nel trimestre febbraio-aprile 2023, rispetto al trimestre precedente, i prezzi alla produzione dell’industria
diminuiscono del 7,7% (-10,0% sul mercato interno, variazione nulla sul mercato estero).
Ad
aprile 2023 si rilevano incrementi su base annua per quasi tutti i settori manifatturieri: i più marcati
riguardano industrie alimentari, bevande e tabacco (+9,2% mercato interno, +8,7% area euro, +9,4% area
non euro), articoli in gomma e materie plastiche (+9,6% mercato interno, +7,5% area euro, +4,3% area
non euro), industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+8,7% mercato interno) e computer e prodotti
di elettronica e ottica (+13,0% area non euro). Cali tendenziali su tutti e tre i mercati si registrano per coke
e prodotti petroliferi raffinati (-7,3% mercato interno, -4,1% area euro, -11,3% area non euro) e metallurgia
e fabbricazione di prodotti in metallo (-4,4% mercato interno, -8,8% area euro, -7,5% area non euro). Sul
mercato interno, si amplia la flessione tendenziale dei prezzi per attività estrattive (-44,5%) e fornitura di
energia elettrica e gas (-21,4%).
Ad
aprile 2023 i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono
dello 0,2% su base mensile e dello 0,3% su base annua (da +2,5% di marzo). Anche i prezzi di “Strade e
Ferrovie” crescono dello 0,2% su base mensile e registrano un incremento tendenziale dello 0,7% (era
+3,5% il mese precedente).
Il commento PROSSIMA
DIFFUSIONE
Ad aprile, i prezzi alla produzione dell’industria segnano il quarto 28 luglio 2023
decremento congiunturale consecutivo, per altro marcato, e per la
prima volta, dopo oltre due anni di crescita, flettono su base annua. Alla
dinamica deflattiva contribuiscono i forti ribassi sul mercato interno dei
prezzi di fornitura di energia elettrica e gas. Al netto della componente Link utili
energetica, i prezzi sono stazionari su base mensile e crescono su base
http://dati.istat.it/
annua del 4,2% (da +6,2% di marzo). Nel comparto manifatturiero, si
confermano in flessione su base annua i prezzi per coke e prodotti http://www.istat.it/it/congiuntura
petroliferi raffinati e metallurgia e prodotti in metallo e, con pochissime http://rivaluta.istat.it/Rivaluta/
eccezioni, si registrano rallentamenti nella crescita tendenziale dei
prezzi per tutti gli altri settori, su tutti e tre i mercati di riferimento.
Per le costruzioni, sia edifici sia strade, i prezzi registrano rialzi
congiunturali contenuti e una crescita tendenziale in ulteriore e marcata
decelerazione.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Prezzi alla produzione dell’industria
FIGURA 1. NUMERI INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA PER MERCATO DI RIFERIMENTO
Gennaio 2018 – aprile 2023 (base 2015=100)
FIGURA 2. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA, VARIAZIONI PERCENTUALI CONGIUNTURALI
Gennaio 2019 – aprile 2023 (base 2015=100)
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
FIGURA 3. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA, VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2019 – aprile 2023 (base 2015=100)
PROSPETTO 1. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA PER MERCATO DI RIFERIMENTO
Aprile 2023 (a), variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Variazioni congiunturali Variazioni tendenziali
apr 23 feb – apr 23 apr 23 gen – apr 23
mar 23 nov 22 – gen 23 apr 22 gen – apr 22
Totale -4,8 -7,7 -1,5 +5,7
Mercato interno -6,5 -10,0 -3,5 +5,2
Mercato estero -0,1 0,0 +3,3 +6,0
Area euro -0,2 +0,2 +2,7 +5,5
Area non euro 0,0 -0,1 +3,7 +6,3
(a) Dati provvisori
PROSPETTO 2. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA PER RAGGRUPPAMENTO PRINCIPALE DI INDUSTRIE
Aprile 2023 (a), variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Totale Interno Area euro Area non euro
RAGGRUPPAMENTI
PRINCIPALI DI INDUSTRIE apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23
mar 23 apr 22 mar 23 apr 22 mar 23 apr 22 mar 23 apr 22
Beni di consumo +0,3 +7,8 +0,5 +8,8 +0,1 +6,7 +0,4 +5,7
Durevoli +0,3 +6,1 +0,2 +6,0 +0,7 +5,8 +0,5 +6,6
Non durevoli +0,4 +8,4 +0,6 +9,4 -0,1 +7,1 +0,3 +5,3
Beni strumentali +0,4 +5,2 +0,3 +4,7 +0,3 +4,9 +0,5 +6,3
Beni intermedi -0,6 +0,7 -0,4 +1,0 -0,5 -0,9 -0,8 +0,8
Energia -16,5 -18,1 -16,8 -18,2 +2,5 -4,1 +0,2 -11,3
Totale al netto Energia 0,0 +4,2 0,0 +4,4 -0,1 +3,0 +0,1 +4,3
Totale -4,8 -1,5 -6,5 -3,5 -0,2 +2,7 0,0 +3,7
(a) Dati provvisori
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
PROSPETTO 3. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA PER SETTORE DI ATTIVITÀ ECONOMICA
Aprile 2023 (a), variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Mercato estero Mercato estero
Totale Mercato interno Mercato estero
SETTORI DI ATTIVITÀ area euro area non euro
ECONOMICA apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23 apr 23
mar 23 apr 22 mar 23 apr 22 mar 23 apr 22 mar 23 apr 22 mar 23 apr 22
B Attività estrattive -0,7 -42,2 -0,6 -44,5 -1,0 +13,2 +0,1 +17,4 -2,5 +6,4
C Attività manifatturiere -0,2 +3,2 -0,3 +3,0 -0,1 +3,2 -0,1 +2,7 0,0 +3,7
Industrie alimentari,
CA +0,2 +9,2 +0,2 +9,2 +0,1 +9,0 -0,2 +8,7 +0,4 +9,4
bevande e tabacco
Industrie tessili,
CB abbigliamento, pelli e +0,1 +7,0 0,0 +8,7 +0,3 +4,6 +0,5 +5,5 +0,3 +4,1
accessori
Industria del legno, della
CC -0,4 +4,3 -0,2 +4,3 -1,1 +4,5 -1,4 +1,6 -0,8 +7,5
carta e stampa
Coke e prodotti petroliferi
CD -2,4 -7,5 -2,7 -7,3 +0,5 -10,1 +2,5 -4,1 +0,2 -11,3
raffinati
CE Prodotti chimici -2,1 +3,1 -1,6 +2,2 -2,9 +4,4 -1,9 +5,3 -3,7 +3,7
Prodotti farmaceutici di
CF base e preparati -0,5 +3,8 -0,6 +1,3 -0,3 +5,4 -0,6 +6,6 -0,1 +4,0
farmaceutici
Articoli in gomma e
materie plastiche, altri
CG -0,2 +8,5 -0,1 +9,6 -0,3 +5,9 -0,5 +7,5 -0,2 +4,3
prodotti della lavorazione
di minerali non metalliferi
Metallurgia e fabbricazione
di prodotti in metallo
CH +0,2 -5,5 +0,2 -4,4 0,0 -8,3 -0,1 -8,8 +0,2 -7,5
(esclusi macchine e
impianti)
Computer, prodotti di
elettronica e ottica,
CI +0,5 +6,7 +0,7 +3,5 +0,4 +10,8 +1,9 +6,3 -0,3 +13,0
apparecchi elettromedicali,
di misurazione e orologi
Apparecchiature elettriche
CJ e per uso domestico non -0,2 +5,8 -0,2 +6,0 0,0 +6,0 +0,3 +6,0 -0,3 +6,0
elettriche
Macchinari e attrezzature
CK +0,4 +6,7 +0,5 +7,4 +0,3 +6,1 +0,5 +5,8 +0,2 +6,4
n.c.a.
CL Mezzi di trasporto +0,1 +4,4 -0,4 +3,3 +0,7 +5,7 0,0 +4,2 +1,3 +7,0
Altre industrie
manifatturiere, riparazione
CM +0,6 +5,8 +0,4 +5,6 +1,1 +6,1 +0,8 +5,9 +1,2 +6,0
e installazione di macchine
e apparecchiature
Fornitura di energia
D elettrica, gas, vapore e -20,6 -21,3 -20,6 -21,4
aria condizionata
Raccolta, trattamento e
E36 +0,1 +5,5 +0,1 +5,5
fornitura di acqua
Totale -4,8 -1,5 -6,5 -3,5 -0,1 +3,3 -0,2 +2,7 0,0 +3,7
(a) Dati provvisori
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Prezzi alla produzione delle costruzioni
FIGURA 4. NUMERI INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI. EDIFICI RESIDENZIALI E NON
RESIDENZIALI
Gennaio 2018 – aprile 2023 (base 2015=100)
FIGURA 5. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI. EDIFICI RESIDENZIALI E NON RESIDENZIALI,
VARIAZIONI PERCENTUALI CONGIUNTURALI
Gennaio 2019 – aprile 2023 (base 2015=100)
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
FIGURA 6. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI. EDIFICI RESIDENZIALI E NON RESIDENZIALI,
VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2019 – aprile 2023 (base 2015=100)
PROSPETTO 4. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI PER SETTORE DI ATTIVITA’ ECONOMICA
Aprile 2023 (a), variazioni percentuali congiunturali e tendenziali (base 2015=100)
Variazioni percentuali congiunturali Variazioni percentuali tendenziali
SETTORI DI ATTIVITÀ ECONOMICA apr 23 feb – apr 23 apr 23 gen – apr 23
mar 23 nov 22 – gen 23 apr 22 gen – apr 22
F 41.2 Edifici residenziali e non residenziali +0,2 -0,1 +0,3 +3,3
Edifici residenziali 0,0 0,0 +2,3 +4,6
Edifici non residenziali +0,3 -0,3 -1,9 +1,8
F 42.1 Strade e ferrovie +0,2 -0,4 +0,7 +3,9
F 42.11 Strade e autostrade +0,1 +1,0 +3,3 +4,2
F 42.13 Ponti e gallerie +0,2 -0,4 +0,4 +4,0
(a) Dati provvisori
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
FIGURA 7. NUMERI INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI. STRADE E FERROVIE, STRADE E
AUTOSTRADE, PONTI E GALLERIE
Gennaio 2018 – aprile 2023 (base 2015=100)
FIGURA 8. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI. STRADE E FERROVIE, VARIAZIONI PERCENTUALI
CONGIUNTURALI E TENDENZIALI
Gennaio 2019 – aprile 2023 (base 2015=100)
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
FIGURA 9. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI. STRADE E AUTOSTRADE, PONTI E GALLERIE,
VARIAZIONI PERCENTUALI CONGIUNTURALI
Gennaio 2019 – aprile 2023 (base 2015=100)
FIGURA 10. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI. STRADE E AUTOSTRADE, PONTI E GALLERIE,
VARIAZIONI PERCENTUALI TENDENZIALI
Gennaio 2019 – aprile 2023 (base 2015=100)
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
PROSPETTO 5. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA
Marzo 2023, revisioni delle variazioni percentuali congiunturali e tendenziali, differenze in punti percentuali (base 2015=100)
Mercato estero Mercato estero
Totale Mercato interno Mercato estero
area euro area non euro
Congiunturale Tendenziale Congiunturale Tendenziale Congiunturale Tendenziale Congiunturale Tendenziale Congiunturale Tendenziale
0,0 -0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
PROSPETTO 6. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELLE COSTRUZIONI
Marzo 2023, revisioni delle variazioni percentuali congiunturali e tendenziali differenze in punti percentuali (base 2015=100)
Edifici residenziali e
Edifici residenziali Edifici non residenziali Strade e ferrovie Strade e autostrade Ponti e gallerie
non residenziali
Cong. Tend. Cong. Tend. Cong. Tend. Cong. Tend. Cong. Tend. Cong. Tend.
0,1 0,0 0,2 0,1 0,0 0,0 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Area euro: a partire da gennaio 2023 è costituita dai seguenti Paesi: Austria (AT), Belgio (BE), Cipro (CY), Croazia
(HR), Estonia (EE), Finlandia (FI), Francia (FR), Germania (DE), Grecia (EL), Irlanda (IE), Lettonia (LV), Lituania
(LT), Lussemburgo (LU), Malta (MT), Paesi Bassi (NL), Portogallo (PT), Slovacchia (SK), Slovenia (SI), Spagna
(ES).
Area non euro: è costituita da tutti i paesi che non adottano l’euro: 1) Paesi che fanno parte dell’Unione europea
ma che ancora non aderiscono all’euro: Bulgaria (BG), Danimarca (DK), Polonia (PL), Repubblica ceca (CZ),
Romania (RO), Svezia (SE), Ungheria (HU); 2) da tutti i Paesi del Resto del mondo. In particolare, Andorra, Città
del Vaticano, Principato di Monaco e San Marino usano l’euro come moneta ufficiale ma non sono ufficialmente
membri dell’Unione Europea: pertanto, fanno parte della zona non-euro.
Beni di consumo durevoli: includono, tra gli altri, la fabbricazione di apparecchi per uso domestico, la
fabbricazione di mobili, motocicli, la fabbricazione di apparecchi per la riproduzione del suono e dell’immagine.
Beni di consumo non durevoli: includono, tra gli altri, la produzione, la lavorazione e la conservazione di prodotti
alimentari e bevande, alcune industrie tessili, la fabbricazione di prodotti farmaceutici.
Beni strumentali: includono, tra gli altri, la fabbricazione di macchine e motori, la fabbricazione di strumenti e
apparecchi di misurazione e controllo, la fabbricazione di autoveicoli.
Beni intermedi: includono, tra gli altri, la fabbricazione di prodotti chimici, la fabbricazione di metalli e prodotti in
metallo, la fabbricazione di apparecchi elettrici, l’industria del legno, la fabbricazione di tessuti.
Energia: include l’industria estrattiva di materie prime energetiche (petrolio, gas naturale, lignite), l’industria della
raffinazione, la produzione di energia elettrica, gas e acqua, vapore, la raccolta, depurazione e distribuzione
dell’acqua.
Indice dei prezzi alla produzione delle costruzioni: misura le variazioni nel tempo dei prezzi di edifici residenziali
e non residenziali, strade e autostrade, ponti e gallerie (di nuova costruzione) che si formano tra l’impresa edilizia e
il committente. L’indicatore di prezzo è definito sulla base di tre componenti: i costi diretti, le spese generali e il
mark-up di impresa.
Indice dei prezzi alla produzione dell’industria: misura le variazioni nel tempo dei prezzi dei prodotti industriali –
venduti sui mercati interno ed estero – fabbricati da imprese industriali i cui stabilimenti sono situati sul territorio
nazionale. La sintesi, in media aritmetica ponderata, degli indici calcolati sui mercati interno ed estero definisce
l’indice totale dei prezzi alla produzione dell’industria. Questo indicatore è previsto dai Regolamenti (CE) n. 1165/98
e 1158/2005.
Indice dei prezzi alla produzione (dell’industria) al netto dell’energia: misura la componente di fondo
dell’indice aggregato, calcolata al netto del Raggruppamento principale di industria Energia. L’indice al netto
dell’energia si calcola sui mercati interno ed estero, per le due aree euro e non euro, e per l’indice totale.
Indice a catena o concatenato: numero indice la cui base di calcolo (mensile o trimestrale) è aggiornata
annualmente. Per rendere gli indici confrontabili in serie storica, le basi di calcolo sono concatenate cioè ricostruite
in una base di riferimento comune.
Mercato interno, mercato estero: il territorio nazionale è identificato come mercato interno; il mercato estero è
diviso nelle aree euro e non euro come sopra definite.
Raggruppamenti principali di industrie: beni di consumo durevoli, beni di consumo non durevoli, beni
strumentali, beni intermedi ed energia. Il Regolamento della Commissione europea (CE) 656/2007 fissa, per tutti i
paesi membri, i criteri per la definizione degli RPI: a ciascuno di essi vengono attribuiti, secondo il criterio della
prevalenza, interi gruppi e/o divisioni di attività economica. L’Istat pubblica anche l’indice per i beni di consumo nel
loro complesso, ottenuto come media ponderata degli indici dei beni di consumo durevoli e quelli non durevoli.
Revisioni: differenze in punti tra la variazione percentuale pubblicata come dato provvisorio nel precedente
comunicato stampa e quella definitiva relativa allo stesso mese di riferimento.
Settori di attività economica: aggregati della classificazione SNA/ISIC A38 (non previsti dalla classificazione
NACE Rev.2) pubblicati per continuità storica con l’informazione fornita prima del gennaio 2009.
Variazione congiunturale: variazione percentuale rispetto al mese o al trimestre precedente.
Variazione tendenziale: variazione percentuale rispetto allo stesso mese o trimestre dell’anno precedente.
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Prezzi alla produzione dell’industria
Obiettivi conoscitivi e quadro normativo di riferimento
Gli indici dei prezzi alla produzione dell’industria misurano la variazione nel tempo dei prezzi che si formano nel
primo stadio di commercializzazione sul mercato interno e sul mercato estero, diviso in area euro e area non euro.
Dal 1° gennaio 2021 ha effetto il Regolamento (UE) 2019/2152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27
novembre 2019 (con successivo Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197 della Commissione europea del 30
luglio 2020) che sostituisce il Regolamento (CE) 1165/1998 del Consiglio europeo (successivamente emendato dal
Regolamento (CE) 1158/2005) e stabilisce il livello di dettaglio, la metodologia e la cadenza con cui gli indicatori
congiunturali devono essere prodotti e trasmessi a Eurostat.
La rilevazione dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno e sul mercato estero è
prevista dal Programma Statistico Nazionale in vigore, consultabile sul sito internet dell’Istat all’indirizzo
https://www.istat.it/it/istituto-nazionale-di-statistica/organizzazione/normativa .
Gli indici dei prezzi alla produzione dell’industria soddisfano utilizzazioni diverse; le principali riguardano:
? la misura congiunturale delle dinamiche inflazionistiche, nel primo stadio della commercializzazione dei
prodotti industriali;
? lo studio e l’individuazione dei fattori inflazionistici;
? le analisi comparative tra paesi diversi;
? la deflazione degli indicatori monetari dell’industria, degli aggregati della tavola intersettoriale e dei conti
nazionali;
? l’indicizzazione dei contratti a lungo termine che prevedono esplicitamente l’utilizzazione di tale indice.
Gli indici dei prezzi alla produzione contribuiscono, inoltre, al calcolo dei rispettivi indici per il complesso dei paesi
dell’Uem e dell’Ue, attraverso la sintesi con gli analoghi indicatori prodotti dagli altri paesi membri.
Fonte dei dati, campo di osservazione, unità di analisi e di rilevazione
Il sistema degli indici dei prezzi alla produzione dell’industria è elaborato a partire dai dati raccolti mediante una
rilevazione statistica campionaria, con periodicità mensile; l’aggiornamento dei campioni è annuale.
Dal punto di vista dimensionale, l’indagine è basata su un campione di 1.793 prodotti rilevati presso un campione di
6.583 imprese che forniscono mensilmente 21.662 quotazioni di prezzo.
Il campo di osservazione della rilevazione riguarda:
prodotti inclusi nelle sezioni da B a E36 della classificazione CPA (derivata dalla Nace Rev. 2), sono esclusi i
prodotti dei settori relativi alle costruzioni navali, aerospaziali e ferroviarie ed agli armamenti.
imprese con attività economica prevalente nei settori estrattivo – manifatturiero – fornitura di energia elettrica, gas,
vapore e aria condizionata – raccolta, trattamento e fornitura di acqua (sezioni B, C, D, E36 della classificazione
Ateco 2007 derivata dalla Nace Rev. 2).
L’unità di analisi è il prodotto, ovvero la tipologia di prodotto (materia prima, semilavorato e prodotto finito)
fabbricato e destinato alla vendita sul mercato interno o sul mercato estero. Essa costituisce l’unità elementare cui
è riferito il prezzo di rilevazione; sono esclusi dalla rilevazione i beni fabbricati su commessa ed i beni venduti ad
unità locali della stessa impresa o ad imprese dello stesso gruppo di impresa.
L’unità di rilevazione è l’impresa industriale i cui stabilimenti sono situati in Italia.
Disegno di campionamento
La rilevazione mensile dei prezzi alla produzione si effettua – con riferimento al mercato interno e alle aree euro e
non euro del mercato estero – sulla base di un disegno di campionamento nel quale si definiscono, relativamente
alla base di calcolo, la composizione del paniere dei prodotti e il campione delle unità di rilevazione. I prodotti
costituiscono un campione rappresentativo dei principali beni fabbricati da imprese con stabilimenti di produzione
localizzati in Italia e venduti all’interno del territorio nazionale (mercato interno) o direttamente esportati (mercato
estero).
Per il mercato interno la selezione dei prodotti e delle imprese si effettua utilizzando come informazione principale
quella proveniente dalle statistiche della produzione industriale annuale (valore annuale della produzione
commercializzata a livello di prodotto, espresso secondo la classificazione europea ProdCom).
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Per il mercato estero la fonte di riferimento per la selezione è costituita dalle statistiche del commercio con l’estero
(valore annuale delle esportazioni a livello di merce, codificata secondo la Nomenclatura Combinata).
Ad ogni unità di rilevazione selezionata ed agganciata a ciascun prodotto incluso nel paniere viene richiesto di
fornire ogni mese il prezzo delle tipologie di prodotto più rappresentative della propria produzione.
L’aggiornamento annuale dei campioni consente di seguire in maniera più efficiente la demografia di impresa, di
mantenere rappresentativi i panieri dei prodotti sostituendo quelli non più economicamente rilevanti, perché di
scarsa incidenza sul fatturato industriale interno o su quello all’esportazione, con nuovi prodotti la cui rilevanza in
termini di peso è diventata significativa. Inoltre l’aggiornamento annuale dei campioni si traduce nella possibilità di
utilizzare un piano di rotazione delle imprese che mira a contenere il fastidio statistico per una quota importante dei
rispondenti senza danneggiare le esigenze informative specifiche della rilevazione.
Nel Prospetto A viene sintetizzata la composizione imprese/prodotti/prezzi della base di calcolo dicembre 2022, con
riferimento alle cinque variabili elaborate.
PROSPETTO A. PREZZI ALLA PRODUZIONE DELL’INDUSTRIA
Numerosità del campione dei prodotti, imprese e prezzi. Base di calcolo dicembre 2022
Mercato estero Mercato estero
UNITÀ Totale Mercato interno Mercato estero
area euro area non euro
Imprese 6.583 4.482 3.126 2.035 1.842
Prezzi 21.662 12.682 8.940 4.704 4.236
Raccolta e controllo di qualità dei dati
La raccolta delle informazioni statistiche avviene mediante auto-compilazione del questionario elettronico
disponibile all’interno del Portale statistico delle imprese, il sistema introdotto dall’Istat per la semplificazione degli
adempimenti statistici delle imprese coinvolte nelle rilevazioni economiche.
Da aprile 2022, l’indagine si avvale della nuova piattaforma informatica integrata (nuovo questionario, nuovo
software gestionale e nuovi data base), denominata SINTESI, progettata e sviluppata internamente all’Istituto
nell’ambito del progetto di modernizzazione/unificazione di metodi e strumenti per la gestione e conduzione dei
processi di produzione delle indagini congiunturali sulle imprese.
La modalità di compilazione per via telematica favorisce la tempestività della rilevazione dei dati e la qualità delle
informazioni raccolte, poiché prevede un programma di check automatico che segnala direttamente al rispondente
eventuali risposte incompatibili, errori di coerenza, incongruenze e omissioni, che possono essere risolti nel corso
della stessa compilazione.
I dati possono essere inviati dal primo giorno dopo la fine del mese di riferimento, la trasmissione è richiesta
secondo un calendario prestabilito (generalmente entro il 14° giorno dalla fine del mese di riferimento) al fine di
poter rispettare le scadenze dei regolamenti europei; prima della scadenza è previsto l’invio di un reminder,
successivamente sono previste operazioni di sollecito e contatto delle unità non rispondenti al fine di aumentare la
copertura delle stime provvisorie e definitive.
Il questionario è di tipo chiuso, riporta precompilato l’elenco dei prodotti sottoposti a osservazione; l’impresa,
coerentemente con la denominazione del prodotto assegnato, individua le tipologie di prodotto maggiormente
rappresentative della propria produzione per le quali sia possibile determinare regolarmente un prezzo di vendita
nel tempo.
La variabile rilevata è il prezzo alla produzione ovvero il prezzo mensile di vendita tra due imprese: quella
produttrice e venditrice e l’impresa acquirente. Il prezzo è rilevato in euro, al netto dell’IVA ed è relativo ad una
transazione reale (sono esclusi prezzi di listino e transfer prices).
I dati raccolti sono sottoposti a un processo di controllo e correzione con integrazione delle mancate risposte. In
particolare, si verifica la compatibilità dei valori con l’informazione richiesta (prezzo alla produzione), la coerenza
intertemporale dei dati, la presenza di valori anomali; la validazione dei dati può richiedere il ritorno sul rispondente
al fine di sanare i problemi rilevati. I dati mancanti sono imputati per variazione media delle quotazioni fornite dalle
imprese rispondenti (donatori).
I dati raccolti mensilmente sono elaborati sotto forma di numeri indici di prezzo e sono diffusi in forma aggregata.
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Metodologia di calcolo del sistema degli indici
Gli indici dei prezzi alla produzione dell’industria sono calcolati con il metodo del concatenamento annuale su base
mensile: da marzo 2023, con la diffusione dei dati riferiti a gennaio, gli indici dei prezzi alla produzione dell’industria
sono elaborati in base di calcolo dicembre 2022 e diffusi in base di riferimento 2015.
Il sistema degli indici dei prezzi alla produzione è costituito da tre variabili rilevate – riferite al mercato interno,
mercato estero area euro, mercato estero area non euro – e da due variabili di sintesi – mercato estero (area euro
più area non euro) e totale (mercato interno più mercato estero).
Le variabili rilevate si calcolano prima longitudinalmente (o per colonna: indici in base di calcolo) quindi per riga
(indici in base di riferimento). La procedura di calcolo è articolata in tre livelli: nel primo si definiscono i prezzi
relativi (rapporti tra i prezzi correnti e quelli base dicembre 2022). Nel secondo, si aggregano in media geometrica
semplice i prezzi relativi associati ai prodotti. Nel terzo si aggregano in media aritmetica ponderata gli indici dei
sotto-aggregati, dai prodotti all’indice generale (formula tipo Laspeyres concatenato).
Gli indici in base di riferimento delle variabili di sintesi si definiscono a partire dalla media aritmetica ponderata degli
indici in base di calcolo delle variabili rilevate, utilizzando – per ciascun aggregato – un coefficiente di ponderazione
derivato dai pesi assoluti. Ottenuto l’indice in base di calcolo, quello in base di riferimento si deriva con la formula di
concatenamento, che a partire da gennaio 2018, ha come primo fattore della catena l’anno 2015. Gli indici sono
concatenati a partire dagli aggregati a 4 cifre Ateco 2007.
Struttura di ponderazione
Per le tre variabili rilevate (mercato interno, mercato estero area euro e mercato estero area non euro), i sistemi di
ponderazione sono determinati utilizzando diverse fonti. La definizione delle strutture di ponderazione interessa sia
le voci di prodotto sia i diversi livelli della classificazione Ateco 2007, nei quali tali voci sono riaggregate.
Per le aggregazioni di prodotto (dalla quarta cifra della classificazione Ateco 2007 sino al totale dell’industria), i
coefficienti di ponderazione sono derivati dal valore del fatturato totale dei settori industriali italiani – misurato dal
registro statistico Frame-SBS e dalle indagini economiche strutturali che danno luogo alle statistiche sui “Risultati
economici delle imprese”1 – e dal valore delle esportazioni totali – distinto per area euro e area non euro – ricavato
dalle rilevazioni del commercio con l’estero. I dati riferiti all’anno 2020 sono i più recenti al momento disponibili.
Per ogni classe di attività economica (quarta cifra della classificazione Ateco 2007), si stimano i valori del fatturato
totale e dei flussi di esportazione delle imprese industriali. Per successiva sottrazione delle esportazioni dal
fatturato totale, si ottiene il valore del fatturato interno. Sempre con riferimento alla classe di attività economica,
l’ulteriore disaggregazione del fatturato estero tra vendite nell’area euro e nell’area non euro è derivata dai dati
delle esportazioni destinate ai due diversi mercati per l’anno 2020.
Successivamente, si attualizzano i valori del fatturato interno, del fatturato estero area euro e di quello dell’area
non euro del 2020 al mese di dicembre 2022, cioè alla nuova base di calcolo (price-updating della struttura
ponderale). Il valore attualizzato riguarda l’aggregato di classe di attività economica (se presente in entrambi gli
anni) o l’aggregato immediatamente superiore (diversamente).
I valori attualizzati a dicembre 2022 del fatturato interno, del fatturato estero area euro e del fatturato estero area
non euro sono quindi stimati a livello di prodotto, per i tre diversi mercati, utilizzando i dati di valore della
produzione annuale commercializzata desunti dall’indagine annuale sulla produzione industriale ProdCom e quelli
di valore annuale delle esportazioni misurati dalle rilevazioni del commercio con l’estero, relativi al 2021.
Per la variabile estero totale, (sintesi delle due aree), la struttura di ponderazione è definita per ciascun livello di
aggregazione settoriale sulla base dei pesi relativi2 delle due aree.
Infine, per la determinazione del sistema di ponderazione della variabile totale (sintesi del mercato interno e
mercato estero), si adotta un approccio analogo a quello adottato per la sintesi del mercato estero, aggregando,
per ciascun livello settoriale, le componenti dei mercati interno ed estero.
A partire dall’anno 2012, tali statistiche sono elaborate a partire dal nuovo sistema informativo Frame – una base di micro dati di fonte
amministrativa trattati statisticamente e combinati con quelli della rilevazione PMI – piccole e medie imprese, integrato con l’insieme dei risultati
della rilevazione SCI – sistema dei conti delle imprese.
In altri termini, per ogni aggregato, il peso relativo per area è il rapporto tra il peso assoluto di area e la somma dei pesi assoluti delle due
aree.
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Revisioni
Per informazioni relative alle revisioni degli indicatori congiunturali, consultare la sezione dedicata, in particolare, la
scheda relativa alle revisioni degli indici dei prezzi della produzione industriale.
Tempestività
Il calendario della diffusione è definito annualmente e pubblicato sul sito web dell’Istituto; gli indici provvisori sono
diffusi entro 30 giorni dalla fine del mese di riferimento, i dati definitivi vengono diffusi entro 60 giorni. I tempi di
diffusione rispettano le condizioni richieste da Eurostat e gli standard di diffusione (SDDS – Special Data
Dissemination Standard) definiti dal Fondo Monetario Internazionale.
Diffusione
L’Istat diffonde un sistema di indicatori mensili sui prezzi alla produzione dell’industria articolato su cinque variabili:
le tre componenti riferite al mercato interno, mercato estero area euro, mercato estero area non euro e i due indici
di sintesi per il mercato estero (area euro più area non euro) e per il totale (mercato interno più mercato estero).
Il sistema degli indici dei prezzi dell’industria è costituito da serie storiche espresse in base 2015=100 e in Ateco
2007, a partire dal gennaio 2000.
I cinque indicatori mensili dei prezzi alla produzione, sono diffusi a livello nazionale per Raggruppamenti principali
di industrie, per i diversi livelli di disaggregazione sino a quello corrispondente alla quarta cifra della classificazione
Ateco 2007 (aggregato di classe) e per settori di attività economica.
I dati sono diffusi simultaneamente a tutte le parti interessate mediante comunicato stampa mensile, pubblicato sul
sito web dell’Istituto http://www.istat.it.
Le serie degli indici aggiornate sono pubblicate, in concomitanza con la diffusione del comunicato stampa, sul data
warehouse dell’Istituto (I.Stat) all’interno del tema Prezzi-Prezzi alla produzione dell’industria e su Rivaluta. Le
serie sono pubblicate anche su IstatData, la nuova banca dati dell’Istituto in cui saranno migrati progressivamente
tutti i contenuti di I.Stat. Fino al completo trasferimento dei dati i due sistemi coesisteranno.
I dati sono inviati mensilmente ad Eurostat e consultabili all’indirizzo http://ec.europa.eu/eurostat/data/database
(Tema Industry, trade and services, argomento Short-term business statistics (sts)/ Industry (sts_ind)).
Ulteriori approfondimenti nei seguenti documenti:
Base di calcolo Dicembre 2022: Nota informativa 30 marzo 2023;
Base di calcolo Dicembre 2021: Nota Informativa 30 marzo 2022;
Base di calcolo Dicembre 2020: Nota Informativa 30 marzo 2021;
Base di calcolo Dicembre 2019: Nota Informativa 31 marzo 2020;
Base di calcolo Dicembre 2018: Nota Informativa 29 marzo 2019;
Base di riferimento 2015 e base di calcolo Dicembre 2017: Nota Informativa 29 marzo 2018;
Base di calcolo Dicembre 2016: Nota Informativa 31 marzo 2017;
La nuova base 2010: Nota Informativa 7 marzo 2013;
Il passaggio da indici a base fissa a indici a base concatenata: Nota Informativa 3 marzo 2011.
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Prezzi alla produzione delle costruzioni
Obiettivi conoscitivi e quadro normativo di riferimento
Gli indici dei prezzi alla produzione delle costruzioni misurano la variazione nel tempo dei prezzi dell’edilizia
(residenziale e non residenziale, e del genio civile) di nuova costruzione.
Tali indici costituiscono una statistica secondaria elaborata mensilmente utilizzando base di dati già disponibili in
Istat.
Dal 1° gennaio 2021 ha effetto il Regolamento (UE) 2019/2152 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27
novembre 2019 (con successivo Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1197della Commissione europea del 30
luglio 2020) che sostituisce il Regolamento (CE) n. 1165/1998 del Consiglio europeo (successivamente emendato
dal Regolamento (CE) n. 1158/2005) e stabilisce il livello di dettaglio, la metodologia e la cadenza con cui gli
indicatori congiunturali devono essere prodotti e trasmessi a Eurostat.
Campo di osservazione e fonte dei dati
Il campo di osservazione degli indici, nell’ambito della Sezione F dell’Ateco 2007, riguarda la classe 41.20
“Costruzione di edifici residenziali e non residenziali”, il gruppo 42.1 “Costruzione di strade e ferrovie” e le classi
42.11 “Costruzione di strade e autostrade” e 42.13 “Costruzione di ponti e gallerie”.
L’indice generale del prezzo alla produzione delle costruzioni, per ciascuna tipologia di aggregato, è la media
ponderata delle tre componenti Costi diretti, Spese generali e Margine di profitto del costruttore ( Mark-up), che
definiscono il prezzo alla produzione dell’output. Quest’ultimo, in quanto prezzo dell’output, non include l’IVA,
nonché i costi del suolo, di progettazione, di direzione dei lavori e il margine di profitto del committente.
I Costi diretti esprimono il costo di costruzione, declinato nelle voci manodopera, materiali, trasporti e noli. La
dinamica dei quali è definita: i) per i materiali, dagli indici dei Prezzi alla produzione dell’industria (mercato interno);
per la manodopera, dagli indici delle Retribuzioni contrattuali, con riguardo alla variabile del costo orario della
manodopera del settore edile; iii) per i trasporti, dagli indici dei Prezzi alla produzione dei servizi; iv) per i noli,
definiti “a caldo” poiché includono sia i costi della forza motrice (energia elettrica e/o carburante) che quelli della
manodopera (impiego del manovratore), gli indici dei prezzi sono acquisiti presso alcuni Provveditorati
interregionali alle Opere Pubbliche (Lombardia Emilia Romagna, Toscana-Umbria-Marche, Lazio-Abruzzo-
Sardegna), presso i listini delle CCIAA di Milano, Modena, Bologna, Firenze e presso Anas Spa.
La componente di prezzo delle Spese generali è costituita da insieme di voci di spesa comune sia per gli indici del
Gruppo 41.2 che del Gruppo 42.1. Nell’aggregato spese generali si considerano le spese per i servizi di: i)
telecomunicazioni; ii) vigilanza ed investigazione; iii) attività postali e di corriere; iv) produzione software,
Elaborazione dati, altre attività dei servizi d’informazione; v) consulenza legale, contabilità, controllo e revisione
contabile; vi) servizi di pulizia. La dinamica di ciascuna delle voci delle Spese generali è definita dagli indici dei
Prezzi alla produzione dei servizi.
La componente di prezzo del Mark-up è una proxy costituita da un deflatore il cui numeratore è l’indice di valore del
margine operativo lordo derivato dalle tavole USE di contabilità nazionale, mensilizzato con la procedura Denton; il
denominatore è l’indice Produzione nelle costruzioni (IPC).
Metodologia di calcolo del sistema degli indici
Gli indici sono calcolati e pubblicati a partire da gennaio 2010. Gli indici dei prezzi alla produzione delle costruzioni
sono indici concatenati annualmente su base mensile. Con riguardo al periodo retrospettivo, la costruzione di
questi indicatori è stata effettuata per singolo anno, armonizzando variabili di prezzo annuali e mensili, in base fissa
e di calcolo.
L’indice dei prezzi alla produzione delle costruzioni è stato inizialmente concatenato dal 2010 fino al 2017; per re-
scaling è stata definita la nuova base di calcolo 2015, che ha fornito il primo segmento di serie storica dal 2010 al
2017 in base 2015. A partire dal 2018 gli indici sono stati costruiti con riguardo alla base di calcolo annuale,
successivamente concatenati al 2015. Da marzo 2023, con la diffusione dei dati riferiti a gennaio, gli indici dei
Prezzi alla produzione delle costruzioni sono calcolati in base dicembre 2022 e diffusi in base di riferimento 2015.
Gli indici elementari di prezzo sono aggregati in media aritmetica ponderata per costruire i sotto-aggregati: Costi
diretti, Spese generali e Mark-up.
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Gli indici in base di riferimento delle variabili di sintesi si definiscono a partire dalla media aritmetica ponderata degli
indici in base di calcolo delle variabili rilevate, utilizzando – per ciascun aggregato – un coefficiente di ponderazione
derivato dai pesi assoluti.
Struttura di ponderazione
Il sistema di ponderazione dei Prezzi alla produzione delle costruzioni è derivato da un insieme coerente di fonti di
dati. I conti nazionali, le statistiche SBS, i Permessi per costruire e, a livello di dettaglio dei costi diretti, le incidenze
delle voci di costo dei Progetti di costruzione per edifici residenziali, non residenziali e strade (rispettivamente forniti
dal Dipartimento di Ingegneria civile e meccanica dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale; dal
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale dell’Università di Roma; da Anas Spa).
La fonte di contabilità nazionale riguarda il valore della produzione, derivato dalle Tavole Supply-USE, in particolare
le Branche F41 e F42. Tale valore è dettagliato da 260 voci: 177 riguardano i consumi intermedi di beni, 79 i
consumi intermedi di servizi; il costo del personale, gli ammortamenti e il margine operativo netto riguardano
ciascuno una singola voce. Il dato di contabilità nazionale è elaborato in modo da definire la struttura di un prezzo
alla produzione, riaggregando le 260 voci nelle tre componenti di prezzo dell’output: Costi diretti, Spese generali e
Mark-up. Questo schema, a sua volta, deriva dal manuale Methodology of short-term business statistics,
interpretation and guidelines (Eurostat, 2002). In dettaglio, il valore dei Costi diretti si ottiene dalla somma dei 177
valori dei Consumi intermedi di beni cui sono aggiunti quelli del Costo del personale e Altre imposte alla
produzione; il valore delle Spese generali deriva, a sua volta, dalla somma dei 79 valori dei Consumi intermedi di
servizi; infine, il valore del Mark-up si ottiene dalla somma dei valori degli Ammortamenti e del Margine operativo
netto.
Il dato della F41, elaborato attraverso la fonte SBS (valore totale della produzione delle imprese la cui attività
economica prevalente afferisce alla F41.2), permette di definire il peso del Gruppo 41.2; analoga elaborazione
riguarda il valore della Branca F42 che, in base a quello di fonte SBS (in questo caso, il valore totale della
produzione delle imprese la cui attività economica prevalente afferisce alla F42.1) fornisce il peso del Gruppo 42.1.
Per distinguere i due sotto-aggregati Edifici residenziali ed Edifici non residenziali, all’interno del Gruppo F41.2, si
utilizzano i Permessi per costruire (rapporto di composizione della superficie tra edifici residenziali e non
residenziali). Il peso delle Classi F42.11 e F42.13, nel Gruppo 42.1, è stato definito utilizzando le incidenze del
progetto di costruzione di un tratto stradale: quelle del tracciato all’aperto definiscono la Classe 42.11; le incidenze
dei tracciati su viadotto e in galleria definiscono il peso della Classe 42.13.
Revisioni
Per informazioni relative alle revisioni degli indicatori congiunturali, consultare la sezione dedicata, in particolare, la
scheda relativa alle revisioni degli indici dei prezzi della produzione delle costruzioni.
Tempestività
Il calendario della diffusione è definito annualmente e pubblicato sul sito web dell’Istituto; gli indici provvisori sono
diffusi entro 30 giorni dalla fine del mese di riferimento, i dati definitivi vengono diffusi entro 60 giorni. I tempi di
diffusione rispettano le condizioni richieste da Eurostat e gli standard di diffusione (SDDS – Special Data
Dissemination Standard) definiti dal Fondo Monetario Internazionale.
Diffusione
Mensilmente, sono diffusi i seguenti indici generali dei Prezzi alla produzione delle costruzioni: i) l’indice del
Gruppo 41.2, “Costruzione di edifici residenziali e non residenziali” con il dettaglio fornito dagli indici generali per
“Edifici residenziali” ed “Edifici non residenziali”; ii) l’indice del Gruppo 42.1, “Costruzione di strade e ferrovie”;
infine, iii) gli indici delle Classi 42.11 “Costruzione di strade e autostrade” e 42.13 “Costruzione di ponti e gallerie”.
Il sistema degli indici dei prezzi alla produzione delle costruzioni è costituito da serie storiche espresse in base
2015=100, a partire da gennaio 2010.
I dati sono diffusi simultaneamente a tutte le parti interessate mediante comunicato stampa mensile pubblicato sul
sito web dell’Istituto http://www.istat.it.
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PREZZI ALLA PRODUZIONE
DELL’INDUSTRIA
E DELLE COSTRUZIONI
Le serie degli indici aggiornate sono pubblicate, in concomitanza con la diffusione del comunicato stampa, sul data
warehouse dell’Istituto (I.stat) all’interno del tema Prezzi-Prezzi alla produzione dell’industria e su Rivaluta. Le serie
sono pubblicate anche su IstatData, la nuova banca dati dell’Istituto in cui saranno migrati progressivamente tutti i
contenuti di I.Stat. Fino al completo trasferimento dei dati i due sistemi coesisteranno.
I dati sono inviati mensilmente ad Eurostat e consultabili all’indirizzo http://ec.europa.eu/eurostat/data/database
(Tema Industry, trade and services, argomento Short-term business statistics (sts)/ Industry (sts_ind)).
Per chiarimenti tecnici e metodologici
Prezzi alla produzione dell’industria
Emiliano Sibio Emanuela Valci
Prezzi alla produzione delle costruzioni
Francesca Coppola
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