
(AGENPARL) – ven 12 maggio 2023 [Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano]
Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano
Comunicato del 12/05/2023, ore 17:34
Consiglio
Lavori Consiglio: Lavori Consiglio: Modifiche alla legge urbanistica – 4
Approvato un ordine del giorno per la realizzazione di verande: la prima parte della discussione articolata del dlp Modifiche alla legge provinciale 10 luglio 2018, n. 9, “Territorio e paesaggio”.
Al termine della discussione generale del disegno di legge provinciale n. [135/23](https://egjaabf.r.af.d.sendibt2.com/tr/cl/RJiDJrzccTQWQrPrDfbetdZRkeiRlOl1iIo3SnJ_lJfQtF2bOGT5nJRtu8ln59B1mKe_SG2tLWtl-cLBe7R6MY8OjUcGFL4q1eiD6Z-defnjGNDfUbDjTbLaruEBUsnhZFRRURDYB4uIceMa5zg_UEZTV8FYJ1H3MamlkGvyBItnAuIpzHYiHDhxhjrSykYv3V9FIONnC5CTozwQnwMR0hI5ZW8qWJOFkV80dK32c2exMQL3Lu3elb5LS4XUweBb0wWkbMKsf_qALNj9nutPFCFQ03VN3XOYeOpKwsUEcXgKaaRCN9pjmp93cPfvSxT7DbAGkSnxJBqz12H1pTZv8_JLOpFPzxJhsdO3eWPX3PMHQaCdd2RJacnYgYozWV3GgX3pV02KVvWHtLUC0pSwGr40QCxz): Modifiche alla legge provinciale 10 luglio 2018, n. 9, “Territorio e paesaggio”, è stato dato spazio agli ordini del giorno. La Giunta, ha detto l’ass. Hochgruber Kuenzer, accoglieva l’ordine del giorno n. 1 di Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), emendato con le firme di Rita Mattei, Giuliano Vettorato, Massimo Bessone (Lega Salvini Alto Adige Südtirol) e Carlo Vettori (Forza Italia Alto Adige Südtirol), con il quale, evidenziando che la trasformazione di balconi o terrazze in verande che isolino ulteriormente le pareti esterne dell’abitazione, non era solo sensato dal punto di vista del risparmio energetico, ma rappresentava un forte valore aggiunto per i proprietari di case, e rilevando che la norma relativa alla deroga tra distanze tra edifici e indice di area coperta nel PUC a questo scopo, presente nella precedente legge urbanistica, non era stata ripresa, si chiedeva di impegnare la Giunta ad adoperarsi, in collaborazione con il Consiglio dei Comuni, affinché fossero creati i presupposti legislativi per rendere nuovamente possibili la costruzione di verande ovvero le agevolazioni per la vetratura di balconi e terrazze in Alto Adige.
Gli alti ordini del giorno non sono stati accolti, ma discussi in aula.
Lo stesso Andreas Leiter Reber (Die Freiheitlichen), rilevando che con l’entrata in vigore della nuova legge, le cittadine e i cittadini non vengono più informati preventivamente sui progetti e cantieri di imminente realizzazione e spesso sono colti di sorpresa da ruspe e gru, ha chiesto con ordine del giorno di impegnare la Giunta a creare i presupposti legislativi affinché la popolazione della provincia fosse nuovamente informata in modo pubblico e trasparente sui titoli abitativi e le date di inizio lavori nei propri comuni. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) si è stupito che la Giunta fosse contraria a questo ordine del giorno, aggiungendo che in Tirolo i vicini dei cantieri erano ampiamente informati. Dello stesso parere si è detto Hanspeter Staffler (Gruppo verde), che ha aggiunto che lo stesso valeva per la Svizzera, con tanto di allestimento di una struttura in legno per simulare l’aspetto della nuova casa. Si trattava di un diritto fondamentale di vicinato. Gerhard Lanz (SVP) ha fatto riferimento alle procedure di edilizia semplificate, che sarebbero di nuovo rallentate se venisse previsto quest’obbligo. La pubblicazione era sull’albo pretorio. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha chiarito che dall’introduzione dle portale SUAP era stata introdotta questa procedura; le autorizzazioni erano diverse, e l’ato digitale per alcuni tecnici rappresentava una sfida. Il cittadino poteva intervenire in ogni momento se venivano lesi i suoi diritti, e il Comune doveva chiarire se tutto era stato in regola. Le norme e le procedure garantivano la correttezza. L’ordine del giorno è stato respinto con 13 sì e 16 no.
Con il successivo ordine del giorno, evidenziando la drammatica domanda di abitazioni a Bolzano, Paul Köllensperger (Team K) chiedeva di impegnare la Giunta provinciale (1) a istituire un tavolo di lavoro per affrontare tale tematica, al fine d’introdurre nella legge provinciale “Territorio e paesaggio” un titolo apposito per le esigenze specifiche del capoluogo; (2) a istituire tale tavolo entro l’autunno, e a far sì che i suoi lavori proseguissero anche nella prossima legislatura. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha replicato che si era consapevoli delle esigenze particolari del capoluogo, giá sottolineate nella legge del 2018, tuttavia la densità edilizia a Bolzano era già eccessiva. L’ordine del giorno è stato quindi respinto con 11 sì, 17 no e 2 astensioni.
Lo stesso Paul Köllensperger (Team K) ha chiesto, con il successivo ordine del giorno, al fine di risolvere il problema della carenza di alloggi provvisori e di abitazioni in affitto a prezzi accessibili e ragionevoli, chiedeva di commissionare uno studio di fattibilità, da sottoporre al Consiglio entro 6 mesi, al fine di sviluppare l’area dell’areale ferroviario di Bolzano (15 ha.), città dove secondo uno studio commissionato dal Comune mancavano da 4.500 a 7.000 alloggi, e rivendere i terreni a investitori e cooperative al fine di realizzare alloggi a prezzi accessibili, di utilizzare la cubatura recuperata dal trasferimento dei palazzi provinciali in quest’area per abitazioni convenzionate, uffici, negozi e spazi comunitari, con mantenimento di parte della cubatura in proprietà pubblica per la messa in locazione e il co-housing, di realizzare nella zona produttiva alloggi provvisori destinati a studenti, giovani che vanno a vivere da soli, neo-divorziati e categorie analoghe. Assurdo era che per la città di Bolzano si considerasse la zona industriale per la costruzione di alloggi, ha detto il proponente. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha chiarito che la competenza di programmazione spettava al Comune, e la Provincia non poteva riprendersi questa competenza, ma limitarsi a sostenere alcune sue decisioni. L’ordine del giorno è quindi stato respinto con 13 sì e 16 no.
Di seguito, il passaggio alla discussione articolata è stato approvato con 17 sí, 9 no e 4 astensioni.
Discussione articolata:
Approvati senza discussione gli articoli 1 – Sistema informativo paesaggio territorio e 2 – Agevolazioni.
L’articolo 3 riguarda il Principio del contenimento del consumo di suolo.
5 gli emendamenti presentati. Franz Ploner (Team K) ha proposto con emendamento relativo alle superfici interrate nel verde agricolo che la volumetria fosse la medesima di quella che era possibile realizzare altrove, con altezza massima di 4 metri. Paul Köllensperger (Team K) ha proposto di vincolare al covenzionamento gli ampliamenti realizzati nel verde agricolo, previsti da emendamento aggiuntivo di Locher, e al fatto di rendere permeabile la superficie esistente. La possibilità di ampliare i masi, ha aggiunto, lasciava spazio alle speculazioni, tanto che molti casi venivano comprati da esterni, che non erano contadini, e che potevano farsi la villetta con la sauna sotterranea. Il riferimento ai 495 metri cubi si doveva alla possibilità di vendere. Franz Locher (SVP) aveva proposto anche che le ricostruzioni nel verde agricolo potessero avvenire anche in un comune confinante. egli ha spiegato che per questi masi non chiusi anche in passato venivano costruiti piccoli edifici aggiuntivi: non si trattava di favorire la speculazione, ma di permettere a una famiglia un ampliamento ora non possibile. Se erano un problema, ritirava i suoi emendamenti: così ha fatto Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) ha ringraziato per il ritiro di emendamenti che non si potevano assolutamente condividere. Ha quindi riferito di un comunicato di Dachverband e Heimatpflegeverband che mettevano in guardia rispetto a diritti di pianificazione nel verde agricolo addirittura per il doppio della cubatura di un edificio. Il consumo di suolo si realizzava anche con costruzioni sotterranee, che in superfici in pendenza potevano diventare abitazioni con affacci. La norma relativa al contenimento del consumo di suolo aveva una storia, e sarebbe dovuta confluire nelle Linee guida sul paesaggi, e le organizzazioni protezioniste si erano già opposte, inoltre era stato detto che sarebbe servita la valutazione ambientale strategica: ora si approfittava della legge in cammino in Consiglio, che non aveva bisogno della VAS. egli ha chiesto quindi di bocciare il comma 01 sulla volumetria interrata nel verde agricolo, votandolo separatamente. Peter Faistnauer (Perspektiven Für Südtirol) ha fatto riferimento alle cantine della tenuta De Manincor, che era riuscita a tutelare il paesaggio realizzando 3.000 mq di superficie su tre piani interrati; ha chiesto se la possibilitá di costruzione di volumetria interrata doppia valeva anche per i masi chiusi. Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiesto se la qualifica di “interrata” valeva anche nel caso di un pendio, e quindi di un possibile affaccio. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha ricordato che la legge precedente permetteva una volumetria interrata 5 volte superiore a quella esterna: ora si riduceva al doppio. Non si riconoscevano nuovi titoli edificatori, e la procedura aveva previsto tutta una serie di pareri. Per l’abilitazione di un edificio, due terzi dovevano essere sopra terra, nel caso di costruzioni sotterranee,non c’era limite ai piani ma si doveva tenere conto anche della situazione geomorfologica. Approvato, degli emendamenti dell’opposizione, solo quello con di Köllensperger chiedeva di introdurre come condizione che la superficie esistente fosse resa impermeabile, l’articolo 3 è stato messo in votazione per parti separate e approvato: il comma 01 è stato approvato con 18 sì, 9 no e 3 astensioni, la parte restante con 18 sì, 10 no e 2 astensioni
L’articolo 4 riguarda il plusvalore di pianificazione.
6 gli emendamenti, di cui 3 di Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) che ha sottolineato come l’articolo fosse uno dei più importanti, perché si riferiva all’articolo 19 relativo alla moltiplicazione del valore di un’area in seguito a modifica della destinazione d’uso, stabilendo quanto di quest’aumento di valore dovesse andare al Comune, o alla collettività. Al comma 3, l’articolo prima ribadiva il quadro dell’acquisizione pubblica del 60% dell’area alla metá di valore di mercato, riservandola a edilizia abitativa agevolata o abitazioni a prezzo calmierato, oi proponeva una strada opposta, in cui il Comune poteva rinunciare all’acquisizione, lasciandola al privato che si sdebitava cedendo una parte dell’area per alloggi calmierati, ma utilizzando il resto della superficie come voleva. Secondo l’assessora, ha detto il consigliere, si trattava di una soluzione pensata per piccole aree, ma questa specifica nell’articolo non c’era. La decisione veniva demandata al Comune, ma si sapeva che nella contrattazione il coltello dalla parte del manico l’aveva chi possedeva un’area. Un esempio di queste pressioni l’aveva dato il caso Benko.La via privata era da implementare con grande prudenza, era più opportuno cominciare limitandosi alla via pubblica, dando tempo a un nuovo privato sociale di crescere e sperimentarsi, limitandosi per ora al 60:40. Con altro emendamento, Dello Sbarba proponeva di dare alcuni criteri relativi alla quota che degli alloggi a prezzo calmierato doveva per forza andare in affitto, a partire dai Comuni con emergenza abitativa – attualmente 21. In commissione, l’assessora aveva detto che una simile misura poteva avere senso soprattutto per Bolzano. Qui, ha detto il consigliere, il tema dell’affitto era effettivamente drammatico, anche perché molti vi arrivavano per lavoro e moti giovani che vi abitavano non volevano vincolarsi con mutui: pertanto, egli proponeva con altro emendamento di introdurre questo vincolo all’affitto almeno per la città di Bolzano. Paul Köllensperger (Team K) ha evidenziato che la legge conteneva un unico riferimento a Bolzano, e anche lui ha chiesto lo stralcio del comma che permetteva ai Comuni di non acquistare l’area, apprezzando poi gli emendamenti di Dello Sbarba sugli affitti e il capoluogo; ha chiesto poi che il valore di mercato dovesse essere quello dopo la trasformazione in area turistica, con stima delle aree più grandi da parte dell’ufficio provinciale, e ancora di sopprimere il nuovo comma 5 dell’articolo 19, perché non servivano ulteriori ribassi per le aree turistiche sull’intero territorio provinciale, questo era in contrasto con i proclami su sostenibilità, over turismo e stop ai posti letto turistici. Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha ricordato la “porticina” aperta per Bolzano per riservare una quota degli alloggi calmierati per abitazioni in affitto, come chiesto anche dallo Jugendring. Si diceva sempre di voler soddisfare le richieste dei giovani: ora si aveva la possibilitá di dimostrarlo concretamente. L’ass. Maria Hochgruber Kuenzer ha sostenuto che si voleva mettere il focus sugli alloggi con prezzo calmierato, allontanandosi dagli espropri e avvicinandosi alle convenzioni: era giusto lasciare al Comune la possibilitá di decidere come costruire, in quanto ai vincoli per gli affitti, effettivamente aveva detto in commissione che nei grandi centri era difficile trovare affitti, ma riservare per questo metà degli alloggi era un vincolo sul mercato che comportava il rischio che nessuno li realizzasse. Andava detto che dal punto di vista fiscale non era interessante dare in affitto, lo si poteva agevolare prevedendo altri incentivi. In quanto alle stime, l’ufficio provinciale era competente per le stime pubbliche ma anche per le controstime. In quanto alla disposizione facoltativa, lasciava ai Comuni uno spazio di manovra. Respinti gli emendamenti, l’articolo è stato approvato con 18 sì, 10 no e 2 astensioni.
L’articolo 5 interviene sugli accordi urbanistici.
4 gli emendamenti. Paul Köllensperger (Team K) ha chiesto di stralciare dal comma 1 l’ipotesi di interventi “previsti in sede di approvazione dell’accordo”, perché qui si scavalcava il Consiglio comunale: bisognava restare nell’ambito del Piano comunale o del piano attuativo. Ha quindi sostenuto l’emendamento del Gruppo verde (poi spiegato) e il ripristino delle eccezioni ai vincoli nei centri storici, per aiutarne la rivalutazione.
Riccardo Dello Sbarba (Gruppo verde) ha proposto, come suggerito dal comune id Bolzano di rendere possibile l’utilizzo temporaneo di spazi strutture già esistenti, come quelle di Transart; questo riguardava in particolare l’areale ferroviario, e il suo utilizzo da parte di associazioni culturali e altri soggetti nell’attesa dello studio di un nuovo modello: questo con apposito bando e convenzione. L’articolo era preso pari pari dalla normativa dell’Emilia Romagna, dove ben funzionava. Dello Sbarba ha quindi apprezzato la proposta di Köllensperger relativa allo stralcio di interventi previsti in sede di accordo, e condiviso l’emendamento di Repetto, non illustrato in quanto il consigliere non era in aula, ma spiegato nella relazione di minoranza di ieri, e lo ha condiviso. L’accordo che veniva messo in dubbio, ha replicato l‘assessora Hochgruber Kuenzer, era stato previsto dallo stesso Consiglio dei Comuni, e non esulava dal Consiglio comunale. L’uso temporaneo proposto da Dello Sbarba comportava dei rischi, per esempio nel caso di interventi edilizi senza titolo abitativo. Sandro Repetto prevedeva un eccezione per i centri storici, ma in questo modo l’edilizia convenzionata per i centri storici sarebbe andata a decadere. Respinti gli emendamenti, l’articolo è stato approvato con 18 sì, 10 no e 2 astensioni.
(L’articolo 6 era stato soppresso in commissione)
Approvato senza emendamenti né discussione l’articolo 7.
(continua)
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