
(AGENPARL) – TRIESTE gio 11 maggio 2023 Trieste, 11 mag – “La vita di Gianni Bartoli raccoglie
numerosi elementi che rappresentano la storia di Trieste nel
secolo scorso: dalle origini istriane all’attività professionale
e all’impegno politico svolto negli anni del dopoguerra e del
passaggio della città all’Italia. Ascoltare i racconti legati
alla sua figura è motivo di grande interesse. La Regione crede
nell’importanza e nella valenza di queste iniziative divulgative”.
È la riflessione condivisa dall’assessore regionale alle
Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, intervenuto oggi a Trieste
all’incontro “Gianni Bartoli, sindaco della seconda redenzione, a
cinquant’anni dalla sua scomparsa”. L’evento è stato organizzato
al Centro pastorale Paolo IV da Lega nazionale, Associazione
nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd) e Associazione
culturale “Studium fidei”, in memoria del sindaco che tra il 1949
e il 1957 guidò la città nel periodo del passaggio del Territorio
Libero di Trieste all’Italia.
Il racconto della vita di Gianni Bartoli e il contesto storico
dell’epoca è stato affidato all’avvocato Paolo Sardos Albertini,
al vicepresidente della Lega Nazionale Stefano Pilotto e a
monsignor Ettore Malnati. Nato a Rovigno nel 1900 e residente a
Trieste dal 1912, Bartoli si impegnò attivamente in campo
politico dapprima durante la Resistenza e, subito dopo la
Liberazione, nella vita pubblica di Trieste.
Membro del Comitato nazionale di liberazione, cofondatore
dell’Associazione partigiani italiani volontari della libertà nel
1943, insignito di due croci al merito di guerra per la
partecipazione alla lotta di liberazione nella provincia di
Trieste, divenne nell’immediato dopoguerra la personalità di
maggior rilievo della Democrazia Cristiana. In tale veste diede
un apporto decisivo alla difesa dei valori nazionali della città
(fu tra i primi a denunciare i crimini e le violenze compiute dai
partigiani comunisti jugoslavi di Tito a Trieste e in Istria),
operando sia in campo strettamente politico sia, successivamente,
al vertice dell’Amministrazione comunale con la carica di sindaco
affidatagli dalla volontà popolare in tre elezioni.
Tra le numerose altre cariche ricoperte negli anni successivi, fu
presidente del Consorzio per l’aeroporto giuliano, del Lions
club, del Conservatorio Tartini, dell’Anvgd, dell’Unione degli
Istriani, del Lloyd Triestino, del Circolo della stampa e di
quello della Cultura e delle Arti. Uno dei suoi ultimi atti prima
della morte, avvenuta il4 aprile 1973, fu la richiesta all’allora
capo dello Stato Giovanni Leone di riconoscere la foiba di
Basovizza come monumento nazionale.
ARC/PAU/pph
Fonte/Source: http://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?nm=20230511183741003&dir=/rafvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta/&WT.ti=Eventi:%20Roberti,%20Gianni%20Bartoli%20rappresenta%20storia%20Trieste%20del%20’900&WT.cg_n=Rss&WT.rss_f=Notizie%20dalla%20Giunta&WT.rss_a=Eventi:%20Roberti,%20Gianni%20Bartoli%20rappresenta%20storia%20Trieste%20del%20’900