
(AGENPARL) – lun 09 ottobre 2023 L’assessore ha partecipato questa sera al convegno “”Rotta
balcanica – Capolinea Trieste” organizzato dal Sap
Trieste, 9 ott – “Dal Governo ci aspettiamo un intervento forte
sulla rotta balcanica e sui Paesi che si trovano lungo il suo
percorso. A livello internazionale, l’italia non ? un Paese di
primo ingresso in Unione europea e non deve quindi essere
trattato come tale. Sul fenomeno migratorio in quest’area
geografica ? fondamentale una cooperazione con la Croazia, che
rappresenta il confine esterno dell’Ue, e la Slovenia. Da un lato
servono azioni coordinate per combattere i trafficanti di esseri
umani e dall’altro ? necessario un maggior controllo dei confini
nazionali”.
? quanto dichiarato dall’assessore regionale alla Sicurezza e
immigrazione Pierpaolo Roberti a margine della conferenza
intitolata “Rotta balcanica – Capolinea Trieste”, organizzata nel
capoluogo regionale dal Sindacato autonomo di Polizia, nel corso
della quale sono intervenuti l’inviato di guerra Fausto
Biloslavo, l’ex dirigente della Polizia di Stato ed esperto di
cooperazione internazionale Giuseppe Colasanto e il segretario
regionale del Sap Lorenzo Tamaro.
Evidenziando come il Friuli Venezia Giulia, pur avendo circa la
met? della popolazione della Slovenia accoglie cinque volte il
numero di immigrati accolti da quest’ultima nazione, Roberti ha
rimarcato che “? importante che ci sia un’attenzione mediatica
sulla rotta balcanica che ogni giorno porta centinaia di migranti
sul suolo del Friuli Venezia Giulia e di conseguenza in Italia.
Il fenomeno dell’immigrazione clandestina produce effetti
importanti sia dal punto di vista economico – basti pensare ai
rilevanti costi per la pulizia delle aree boschive dove le
persone che transitano lungo la rotta balcanica abbandonano zaini
e vestiti – sia sociale, perch? incide sulla percezione della
sicurezza. Nonostante l’impegno delle Forze dell’ordine ci sono
aree di Trieste, ma il fenomeno riguarda anche altre nostre citt?
come Udine, che non vengono pi? fruite. Non possiamo accettare
che fette delle nostre citt? e parti del nostro territorio
vengano sottratti alla comunit? e alla cittadinanza”.
ARC/MA/al
092012 OTT 23