
(AGENPARL) – mar 18 aprile 2023 Tre storie dalla via Campana
Condividere la ricerca
, far crescere il Patrimonio con i cittadini
Mostra archeologica
aprile
18 giugno 2023
Drugstore Museum
via Portuense 317
Una strada, anni di ricerca sul campo, tre reperti particolari,
un convegno,
un ciclo di
conferenze
per i cittadini
Tre Storie dalla via Campana
e il titolo della mostra archeologica
della Soprintendenza Speciale di Roma presso il Drugstore Museum di via
Portuense 317 che
verra inaugurata il 19 aprile.
Un percorso espositivo che arricchisce il patrimonio culturale del Drugstore Museum con cui
avvicinare i cittadini, i non addetti ai lavori, i visitatori, alle attivita che derivano
dall’archeologia prevent
iva e dalla ricerca scientifica.
Il Circuito Necropoli Portuense
Drugstore Museum
, giunto ormai al suo terzo anno di vita
dichiarato Daniela Porro, Soprintendente Speciale
prosegue il suo cammino di museo di
prossimità, arricchendo ulteriormen
te le sue proposte di servizi culturali per i cittadini con
questa nuova mostra dedicata ad alcuni dei più significativi e recenti ritrovamenti archeologici
dalla via Campana
Portuensis.
Tre storie dalla via Campana
, questo il titolo della piccola esposizi
one, non solo è l’occasione
per rendere noti alla comunità scientifica e divulgare al pubblico tre nuovi e importanti
monumenti antichi ritornati alla luce nel corso delle ordinarie attività di tutela del territorio da
parte della Soprintendenza Speciale d
i Roma, ma anche per sperimentare nuove forme di
comunicazione e condivisione del Patrimonio culturale con la comunità dei cittadini
Il titolo non e casuale, il progetto espositivo
propone
un percorso narrativo attraverso la storia
della via Campana e
un’immersione
le storie
la ricerca archeologica
permette di
ricostruire
. I tre oggetti portati all’attenzione dei visitatori sono
raro cippo iscritto, che testimonia l’attivita dei
pretoriani a Roma in qualita di
costruttori di strade? cippo che e anche la piu antica testimonianza epigrafica sulle
coorti pretorie finora nota nell’Urbe
Una testa
ritratto non finita appartenente
un sarcofago del III secolo
.C,, ma finita
per mot
ivi sconosciuti, prima di giungere alla sua naturale destinazione, come
materiale di riuso in una delle pavimentazioni tardo
antiche della
via Campana
Portuensis
Un bronzetto di III secolo d.C. raffigurante una divinita orientale
che finora non sembra
trovare confronti e che resta al momento di difficile identificazione, forse perduta da un
viaggiatore o da un mercante lungo la
via Campana
Portuensis
. Un pezzo unico,
testimonia in modo iconico il pluralismo culturale e le capa
cita sincretistiche del
paganesimo di eta imperiale
L’archeologo
ha spiegato Alessio De Cristofaro curatore della mostra
lavora per ricostruire
la storia e la vita delle cose sopravvissute al naufragio della memoria e della Tradizione. Lavora
gli strumenti scientifici di quella che in gergo si chiama filologia storicistica: ovvero, cerca di
ricostruire con la maggior oggettività possibile la natura e l’origine delle cose, i loro significati e
rapporti, il senso e la funzione. L’archeologo è un
biografo delle cose: ne racconta vita, morte e
miracoli. Passa la vita a cercare di chiarire i rapporti di causa e effetto tra le cose, a metterle in
ordine nello spazio e nel tempo, a ricostruire il lento e complesso svolgersi delle vite infinite delle
finite cose che compongono ciò che chiamiamo Storia
”.
A corredo dell’esposizione, quasi fosse una guida verso
viaggio nel tempo e nei contesti, e
stato realizzato un
piccolo catalogo
dal titolo
Tre storie dalla via Campana
Un esperimento
editoriale in cui, forse per la prima volta,
nello stesso libro e possibile trovare un lungo
racconto saggistico dal taglio divulgativo, e le consuete schede scientifiche sugli oggetti e i
contesti esposti. Il tutto in un formato e in una ca
rta pensati per
poterlo leggere in poltrona, in
viaggio, in vacanza, come un appassionante racconto da cui si puo imparare divertendosi.
La mostra
Tre storie dalla via Campana
sara accompagnata da una serie di iniziative per
approfondire e condividere ric
erche e studi adatte a tutte le eta .
Si inizia venerdì 21
e sabato 22 aprile, con un importante
Seminario di Studi
internazionale
in cui saranno presentati e discussi tutti i piu rilevanti scavi
effettuati lungo il tracciato
dell’antica
via Campana
Portuensis
negli ultimi 20 anni (molti inediti e sconosciuti).
Ogni sabato dal 2 maggio al 10 giugno (ad eccezione di sabato 3 giugno) si terra un ciclo di
incontri dal titolo
Storie dalle strade di Rom
a antica
con focus dedicati alla via Flaminia, alla
via Tiburtina, alla via Tuscolana/Anagnina, a una delle grandi strade dell’antichita, ovvero il
fiume Tevere, e a una moderna infrastruttura, la Metro C, che sta riportando alla luce storie
straordinarie.
Info utili:
La mostra sara aperta al pubblico
dal 20 aprile al 18 giugno 2023
dalle 10 alle 19, tutti i giorni dal lunedì alla domenica.
Come sempre l’ingresso e gratuito.
Le conferenze sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Per info e prenotazioni
Le iniziative del Circuito Necropoli Portuense
Drugstore Museum
possono essere sostenute
attraverso il circuito virtuoso dell’Art Bonus
https://artbonus.gov.i
t/1282
drugstore
museum,
nuovo
progetto
museografico.html
I reperti raccontano: tre storie dalla via Campana
Storia di un cippo
La civilta romana e stata una civilta della scrittura per eccellenza: i Romani, per secoli, hanno
prodotto un’infinita di epigrafi (testi incisi su pietra o bronzo) per rendere pubblica ogni
genere di comunicazione.
Il contesto del
ritrovamento del Cippo
nell’area archeologica di Pozzo Pantaleo
Il cippo in tufo lionato (il cosiddetto Tufo di Monteverde) proviene dall’area di Pozzo Pantaleo,
una zona che negli ultimi decenni e stata oggetto di molteplici indagini archeologiche
esse con le trasformazioni della citta contemporanea. È probabile che l’area archeologica
di Pozzo Pantaleo, all’incirca tra le eta di Claudio e di Commodo (I
II secolo d.C.), costituisse il
punto di trapasso tra l’edificato urbano e suburbano e la vera e
propria campagna. Da qui, la
via Campana procedeva alla base delle pendici dei Colli Portuensi. La stretta vicinanza del
Fiume
meno di 800 metri in linea d’aria
costituiva un pericolo per le periodiche
esondazioni e contribuiva all’innalzamento delle a
cque di falde nelle stagioni piu piovose. Non
e dunque un caso se, nel corso degli anni, gli scavi di Pozzo Pantaleo hanno riportato alla luce
alcuni impianti monumentali che sembrerebbero connessi con la gestione e la regimentazione
delle acque. Il cippo
e stato rinvenuto nel corso dello scavo per il rifacimento del ponte della
ferrovia Roma
Pisa, nel 2013. Non era nella sua posizione originaria, ma reimpiegato a testa in
giu come lastra per pavimentare un ambiente di un impianto termale in uso tra il III
e il IV
secolo d.C.. Si conserva, tutto sommato, in buone condizioni, nonostante le ingiurie del tempo
dovute al suo reimpiego e alle circostanze del suo ritrovamento e recupero.
Il reperto racconta la storia di un’azione fuori dall’ordinario, condotta da
una sesta coorte
pretoria. La formazione del gruppo militare dei pretoriani risale al 27 a.C., anno in cui inizia il
principato di Augusto. Oltre ad occuparsi della sicurezza personale dell’imperatore e della sua
famiglia, le coorti pretorie eseguivano lav
ori di pubblica utilita, come la manutenzione o il
ripristino di strade e viadotti, come testimoniato dal cippo in mostra, il primo, peraltro,
relativo a lavori svolti sul suolo urbano
Storia di un ritratto
La testa
ritratto femminile e stata rinvenuta
il 19 dicembre del 2020 in via di Villa Bonelli, nel
corso di lavori di archeologia preventivi alla realizzazione di un nuovo supermercato.
Il ritrovamento della testa
ritratto in via di Villa Bonelli
È stata rivenuta scavando uno strato
pavimentale
il piu recente in ordine di tempo
appartenente alla via Campana? gli archeologi definiscono questo tipo di pavimentazione
glareata, ovvero un piano stradale realizzato con terra, ghiaia (
glarea
, in latino) e vari
materiali
inerti ben pressa
ti tra loro.
Moltissimi degli inerti usati nel battuto sono scarti di
materiali precedentemente usati altrove in edilizia, ma anche oggetti di uso quotidiano, come
utensili, o di altri materiali edili come tufi, travertini o marmi.
La testa viene da quest
o battuto dove era finita non per il suo valore artistico o il suo
significato iconografico, ma, presumibilmente, per essere utilizzata in modo pratico come
inerte. La caratteristica che colpisce e che si tratta di un’opera solo sbozzata, la cui lavorazion
non e stata portata a compimento ne nella fisionomia ne nell’acconciatura. Tuttavia,
nonostante le apparenti lacune, il manufatto e in grado di fornirci ancora molte informazioni
su quella che possiamo definire la sua “prima vita”.
La testa
ritratto espo
sta e un oggetto incompiuto. Le differenti lavorazioni sul volto e
l’asimmetria dei tratti somatici sembrano dividere il manufatto in due parti: quello sinistro,
appena sbozzato, e quello destro maggiormente lavorato. L’opera, in marmo proconnesio,
pregiat
o materiale estratto sull’isola di Proconneso, sul mar di Marmara, e stata attribuita a
una defunta semidistesa su un coperchio a forma di
kline
(termine greco che indica il letto
dove ci si stendeva per riposare o mangiare in occasione di banchetti) perti
nente a un grande
sarcofago. Nei coperchi a
kline
la testa della donna e rivolta a sinistra verso il marito, così che
la parte destra del volto risulti in primo piano. Questo spiega la maggior cura su questa meta
del volto e sull’acconciatura. Sul retro, l
a testa veniva lasciata appena sbozzata per evitare
danneggiamenti nel trasporto dalla cava all’officina, dove veniva completata e consegnata
all’acquirente. Nei coperchi a
kline
le teste
ritratto dei defunti potevano anche essere lasciate
incompiute: ques
to tipo di coperchio, non tra i piu comuni a Roma, si ispirava ai sontuosi
sarcofagi attici e poteva essere abbinato a casse del tipo a colonne o a fregio continuo. Farsi
immortalare seduti a banchetto “alla greca” denotava la volonta della coppia di celeb
rare un
costume aristocratico praticato (o ambì to) in vita. Possiamo immaginare un committente
facoltoso per questo tipo di sarcofago. È possibile ipotizzare una datazione dai pochi dettagli
forniti dall’acconciatura. Ad esempio, i capelli ripiegati dietro
l’orecchio destro lasciato
scoperto collocano il ritratto in eta severiana, trovando riscontro nella pettinatura di Giulia
Mamea, madre di Severo Alessandro, imperatore dal 222 al 231 d.C. Il retro dell’acconciatura
poteva prevedere uno chignon ovale, for
mato da trecce arrotolate concentriche, oppure una
treccia condotta dalla nuca fin sulla parte superiore della testa, tipica della nobilta femminile
del III secolo d.C. Lo stato di lavorazione della testa
ritratto non ci permette di scegliere con
sicurezza
tra queste due varianti? tuttavia, l’assenza di predisposizione per la terminazione
della treccia sulla sommita della testa, indurrebbe a procedere per esclusione e a datare il
manufatto entro l
a prima meta del III secolo d.C.
Storia di un
bronzetto
La statuetta in bronzo, databile nel III secolo d.C., e di una notevole varieta iconografica: il viso
ha i lineamenti di un giovane uomo la cui posa ricorda quella di Apollo Citaredo o di Orfeo.
Porta una lunga tunica sopra un paio di brache, ch
e nell’arte antica sono il costume tipico degli
orientali (Persiani, Sciti etc). La figura regge sul braccio sinistro un piccolo ovino, caratteristica
che richiama l’iconografia greca del crioforo, letteralmente il portatore di ariete. È probabile
che aves
se anche un
pedum
(un bastone da pastore), poggiato di traverso al corpo, oggi
perduto. La capigliatura e di tipo “libico” o a “boccoli libici”, tipica del mondo africano (libico,
per gli Antichi), e simile a quella di alcune iconografie della dea Iside. S
ulle spalle porta un
mantello realizzato con una pelle conciata di ariete, le cui zampe fungono da lembi per
l’allaccio e la testa cornuta da cappuccio. A oggi e ancora difficile restituire un’identita precisa
alla statuina? l’abbigliamento e la capigliatu
ra sembrano collegarla a una divinita di un non
precisato culto orientale, potrebbe essere una divinita proveniente dalle sponde orientali del
Mediterraneo, appartenente ai così detti culti orientali. Iside, Serapide, Mithra, Baal, Cibele,
Atargatis, ÈlGab
al: molti sono gli de i e i culti orientali diffusi nel mondo romano di eta
imperiale. È possibile che un oggetto così piccolo, forse appartenuto a un viandante o a un
commerciante di origine orientale, fosse un’immagine di culto portatile andata dispersa.
Sappiamo per certo che il bronzetto viene dai pressi della via Campana, ovvero la strada che
univa i due luoghi piu multietnici e popolari di Roma antica: Portus e Trastevere. In eta
imperiale. La Regio. XIV
Transtiberim
pullulava di numerosi culti orienta
li, che rispondevano
ai bisogni spirituali della sua densissima popolazione residente.
Il bronzetto e stato rinvenuto nel corso delle indagini di archeologia preventiva svolte tra il
2009 e il 2012, in una zona del Municipio XI nota come Magliana Vecchia.
Il ritrovamento del bronzetto in zona Magliana Vecchia
L’enigmatico bronzetto e s
tato
ritrovato
, da solo, all’interno di un delle frequenti opere di
drenaggio dovute agli allagamenti e alle oscillazioni stagionali delle acque di falda. A non
troppa distanza, e venuta in luce anche una tomba, in semplice fossa terragna e del tutto priva
di corredo: ma non sembra avesse alcuna relazione con la statuina. Per il suo totale
isolamento, il bronzetto sembrerebbe un vero e proprio oggetto smarrito.
Tre Storie dalla via Campana
Workshop, seminari, conferenze
Non solo una esposizione di reperti, ma anche un ciclo di eventi correlati dedicati alle piu
recenti attivita di archeologia preventiva coordinate dalla Soprintendenza Speciale di Roma
sul territorio urbano e suburbano. La mostra
Tre Storie dalla via Campa
sara l’occasione
per condividere con i cittadini i risultati della ricerca archeologica sul territorio.
Il primo evento in programma si terra il 21 e il 22 aprile presso la sala conferenze del
Drugstore Museum dal titolo
Nuove ricerche sulla via Campana
Portuensis. Il patrimonio
archeologico del Municipio XI
Arvalia tra ricerca e valorizzazione
a cura di D
aniela Porro,
Soprintendente Speciale, e Alessio De Cristofaro, direttore del Circuito Necropoli Portuense
Drugstore Museum.
Il programma:
21 aprile
Chair Gianluca Gregori
Il museo di prossimità come luogo per la ricerca e la
valorizzazione
9.30 Daniela Porro
Saluti istituzionali
9.01 Alessio De Cristofaro
Un museo di prossimità per il Municipio XI
Arvalia
Circuito
Necropoli Portuense
Drugstore Museum tra tutela, conoscenza e
valorizzazione.
10.00 Antonello Anappo,
Stefania Nisio
Le coltivazioni minerarie lungo la via
Campana e il Cimitero di San Felice scomparso al terzo miglio
10.20 Gabriele Cifani
Insediamenti ed economia del settore sud
occidentale del
suburbio romano in età arcaica.
10.01 COFFÈ BRÈAK
11.00
Claudio Moffa, Alessandro Vanzetti
La Tomba eneolitica di Casale Somaini
(Muratella, Roma). Dati e ipotesi ricostruttive della sepoltura e del rituale funebre
11.30 Vanessa Zubboli:
Nuovo impalcato ferroviario di via Portuense km 9,208: quattro
anni di i
ndagini archeologiche tra esigenze di tutela e necessità di rinnovamento
infrastrutturale della linea ferroviaria Roma
Fiumicino
11.10 Giorgio Crimi:
L’impiego delle coorti pretorie in un inedito documento epigrafico
dalla
via Campana
Portuensis
12.10 Claudia Tavolieri:
“Dentro il sincretismo”: una statuina in bronzo da località
Magliana Vecchia. Alcune ipotesi identificative
Discussione
Ore 10:30
Visita guidata alla mostra
Tre storie dalla via Campana
al Circuito Necropoli
Portuense
Drugstore Mus
22 aprile
Chair Stefania Quilici Gigli
I nuovi scavi (2000
2023)
10.00 Ricordo di Alessandra Delle Sedie
10:11 Alessio
De Cristofaro
via Campana
Portuensis
: problemi storici e
topografici
10.00 Fabio Turchetta:
La Via Campana, mille anni dopo
11.00 Dora Cirone:
L’Area archeologica di Pozzo Pantaleo: le nuove indagini 2022
11.20 Maria Cristina Grossi, Tiziana Nardoni:
Via della Magliana
via di Villa Bonelli:
il rinvenimento di un tratto della
via Campana
Portuensis
11.00 Laura Buccino:
Una testa
ritratto femminile non finita dalla
via Campana
osservazioni in margine alla pr
oduzione dei sarcofagi in marmo proconnesio con
coperchio a
kline
12.00 Andrea Ricchioni
via Campana
Portuensis
tra il I e il IV secolo d. C.: nuovi
dati dal tracciato emerso al civico 16 di via della Magliana Antica
12.20 Sandro Lorenzatti
Via dell
a Magliana: ritrovamento di un tratto basolato della
via Campana
e di tracce di frequentazione tardoantica
00 Maria Cristina Grossi, Tiziana Nardoni
Rinvenimenti in località Muratella
Parco de Medici: un tracciato viario tra la
via Campana
Portuen
e il Tevere
13.10 Paolo Grazia, Marzia Di Mento, Filippo Salamone
Una villa rustica sul Monte
della Torretta. Tracce d’insediamenti tra l’età repubblicana e il tardo impero sulle colline
delle catacombe di Generosa
13.00 PRANZO
22 aprile
Chair Fausto Zevi
I nuovi scavi (2000
2023)
10.30 Claudio Moffa, Alessandra Piergrossi
La Necropoli orientalizzante di Castel
Malnome
11.00 Laura Pinelli
Lo scavo della fattoria di Ponte Galeria
11.30 Sabina Francini
insediamento arcaico nella riva destra del Tevere. Notizie
preliminari sui ritrovamenti di Via Luigi Pierantoni
12.00 Paolo Dalmiglio, Stella Falzone, Ivana Montali, Rosita Oriolo, Federica
Michela Rossi:
Un complesso tardo
arcaico sulla sponda del Tevere:
indagini
archeologiche presso via della Idrovore della Magliana
12.30 Michela Centola, Carlo Virili:
Un contesto di età arcaica tra via Senorbì e via di
Monte Stallonara: il dato archeologico e materiale
17.00 Christian D’Ammassa, Francesca Licordari, Ros
sella Zaccagnini:
Il territorio
delle saline Portuensi alla luce delle recenti indagini archeologiche
17.30 Tavola rotonda
Gilda Bartoloni (presiede), Gabriele Cifani, Anna De
Santis, Helga Di Giuseppe, Mirella Serlorenzi
, Fausto Zevi, Andrea Zifferero
Due mesi di eventi, il calendario degli appuntamenti:
23 aprile
Visite straordinarie alla mostra
2 maggio
Ciclo di conferenze
Storie dalle strade di Roma
antica
Renato Sebastiani
Il Tevere, via d
acqua. Novit
estaccio e dintorni
maggio
Raffaella Di Vincenzo
presentazione del
libro
Tra avori assiri e crema
idratante.
L'archeologia di Agatha Christi
maggio
Ciclo di
incontri
sotterranea
Carlo Pavia
Templi e
Santuar
13 maggio
h 18.00
Ciclo di conferenze
Storie dalle strade di Roma antica
Roberto
Narducci
, Barbara Ciar
rocchi
Tra Flaminia e Cassia: storie antiche e
moderne di un territorio
maggio
h 10.30
Laboratorio con
Tana Libri per tutti
Le bamb
ine e i
bambini
dell'antica Rom
maggio
h 11.00
Ciclo di conferenze
Storie dalle strade di Roma antica
Simona Morretta
Storie di vita militare, civile e agricola dagli scavi per la Metro C di
20 maggio
h 12.30
Unitre Arvalia
pettacolo
teatrale con la compagnia Oltret
presenta
Teta veleta.
Pasolini, la madre, le donne
Regia Rocco Ditella e Paola Zu
21 maggio
Giornata della Diversità
culturale:
Giornata
un'occasione per
celebrare gli straordinari benefici della diversit
cultural
e, incluso il ricco patrimonio
immateriale, e per riaffermare l'impegno della comunit
internazionale verso il mutuo
intendimento e il dialogo interculturale.
maggio
Ciclo di conferenze
Storie dalle strade di Roma antica
Angelina De
Laurenzi
ggiornamento sui ritrovamenti lungo la via
nagnin
28 maggio
Franco T
presentazione del libro per bambini
Le acque di Roma e di
Ostia antica. Dalle sorgenti agli acquedotti
giugno
Unitre Arvalia con Gianfranco Biagioni e Francesco
Lioce,
L'impresa dei
mille e il brigantaggio nell'Italia centro meridionale
giugno
Ciclo di conferenze
Storie dalle strade di Roma antica
Fabrizio Santi
Lungo la via Tiburtin
giugno
Raffaella Di Vincenzo
presentazione del
libro
Il pasto
frugale. La valenza
socio
politica del cibo a Roma tra Repubblica e Impero
giugno
mostra accessibile
a cura di
Federica Lamonaca
giugno
Ciclo di incontri
Roma sotterranea
Carlo Pavia
Chiese sotterranee e
Tituli
giugno
Giornate Èuropee dell’Archeologia
evento chiusura mostra
Soprintendente Speciale
Daniela Porro
Funzionario responsabile
del Circuito Necropoli Portuense
Drugstore Museum
Alessio De Cristofaro
Arogetto espositivo
Alessio De Cristofaro
Catalogazione delle opere
Aiermaria :annotti
:dentità visiva della mostra e del catalogo
Chiara Fenicia
Arogetto per l’allestimento
Alessio De Cristofaro
Erasporto e movimentazioni
Arkint srls
Eelai e supporti delle opere
Articolarte sNrNlN
Cedazione dei pannelli
Alessio De CristofaroL Aiermaria :annotti
Degreteria organizzativa
Aiermaria :annottiL Claudia
EozziL Giulia
Conti
Fotografie
Fabio Caricchia
Comunicazione
Dilvia AgostinettoL Aao
la CaramadreL Giulia Conti
Ffficio stampa
=uca Del FraL Galentina Catalucci
Circuito Necropoli Portuense
Drugstore Museum
un museo di prossimità, una comunità di eredità
Circuito Necropoli Portuense
Drugstore Museum
e un progetto della
Soprintendenza
Speciale di Roma
dedicato alla riqualificazione culturale e urbana di un tratto della periferia
storica e contemporanea di Roma, costituito dal quadrante Marconi
Portuense
Vigna Pia e dai
quartieri disposti lun
go le vie
Portuensi e Magliana.
formato da
quattro
aree archeologiche (Tomba degli Aironi in via Ravizza, area
archeologica
di Pozzo Pantaleo, Drugstore Museum,
ecropoli di Vigna Pia) che preservano i resti
dell’antica
via Campana
Portuensis
e di necropoli e str
utture insediative.
Il cuore del circuito e rappresentato dal Drugstore Museum di via Portuense 317, uno spazio
in cui
parte
della necropoli Portuense
e stata musealizzata
all’interno di
ampio open space
ricavato all’interno del basement di un condomin
io degli anni Sessanta.
Qui sta prendendo forma un museo che racconta la storia del territorio portuense
dall’antichita al medioevo, e uno spazio di produzione culturale al servizio dei bisogni e delle
richieste culturali dei cittadini (
dando concretezza
al progetto del
museo di prossimita ).
Un luogo per l’educazione e la formazione permanente dei cittadini, la realizzazione di mostre,
eventi ed attivita culturali finalizzate ad implementare l’inclusivita e la partecipazione di
fruitori non abituali (citt
adini residenti, studenti, diversamente abili, minoranze etniche,
categorie protette, tourists quality etc), la promozione del senso di appartenenza civica, la
ricerca scientifica effettuata mediante reti territoriali e sinergie tra gli Ènti.
Dall’apertu
ra, molte sono gia state le proposte culturali del Drugstore: il Primo Corso di