(AGENPARL) – ven 14 aprile 2023 Ordine provinciale Consulenti del lavoro di Palermo
Comunicato stampa
Spalletta (D.g. del Mef): “La riforma fiscale farà pagare meno tasse:
tre aliquote, razionalizzazione delle detrazioni, misure dedicate a chi
non può pagare per necessità”.
Cuva: “Utile la definizione agevolata delle liti pendenti con i Comuni,
solo a Palermo sono in ballo cause per 130 milioni di euro più sanzioni
e interessi”.
Alessi: “Giudizio positivo da parte dei consulenti del lavoro”
Palermo, 14 aprile 2023 – Intervenendo oggi a Palermo al convegno sulla
riforma fiscale, organizzato dall’Ordine provinciale dei consulenti del
lavoro di Palermo, Giovanni Spalletta, Direttore generale del
dipartimento Finanze del ministero dell’Economia, ha smentito che alla
fine il ceto medio sarà quello che continuerà a pagare la maggiore quota
di tasse nel Paese: “La nostra volontà non è questa – ha spiegato
Spalletta – . La riforma punta ad una riduzione equilibrata della
pressione fiscale per favorire la ripresa dello sviluppo economico e la
capacità di spesa delle persone fisiche. Molto dipenderà da ciò che si
riuscirà a realizzare con i decreti attuativi, facendo i conti con le
risorse disponibili”.
Quanto alle aliquote Irpef, Spalletta ha chiarito che “ancora non c’è
una decisione certa, stiamo facendo delle simulazioni. Sicuramente le
aliquote saranno tre: la più bassa resterà al 23%, la più alta al 43%,
si lavorerà su quella intermedia”.
Rassicurazioni anche in merito al taglio delle detrazioni fiscali:
“L’obiettivo primario è quello di razionalizzarle – ha detto il D.g. del
Mef – magari riducendole e recuperando qualche risorsa. Le decisioni in
merito saranno prese dopo l’iter parlamentare della legge delega, perché
bisogna attendere eventuali modifiche; poi, stiamo facendo anche in
questo caso delle simulazioni e proiezioni. Abbiamo delle idee, ma non
c’è nulla di definito”.
C’è l’impegno, infine, a migliorare il rapporto contribuente-fisco: “Si
vuole spostare l’attenzione dalla fase della cura, cioè della sanzione
dell’errore, a quella della prevenzione. Quindi, interventi preventivi
di allerta che consentano un adempimento tendenzialmente spontaneo
laddove ci si accorga di qualche errore. Poi c’è l’idea importante di
riuscire – fermo restando l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale
– a distinguere fra la volontà di evadere e i casi in cui il
contribuente dichiara tutto e completa gli adempimenti formali in modo
regolare e poi non riesce a pagare perché si trova in un momento di
difficoltà economica. Negli ultimi tempi assistiamo spesso al fenomeno
della cosiddetta ‘evasione di necessità’. Se riuscissimo a trattare le
due fattispecie in modo diverso, otterremmo dei grandi risultati”.
Al convegno, al quale sono intervenuti l’ex Garante del contribuente
Salvatore Forastieri, il docente della Sna Gianfranco Ferranti,
l’esperto del Sole 24 Ore Tonino Morina, è stato Angelo Cuva,
vicepresidente nazionale dell’Uncat, ad aprire la finestra su
un’importante novità: “La riforma della giustizia tributaria introduce
la possibilità ai contribuenti di definire in maniera agevolata le liti
pendenti con gli enti locali presso le sezioni di merito e in
Cassazione. La possibilità vale per quei Comuni che scelgono di
avvalersi di questa agevolazione e che approvano un’apposita delibera di
adesione al meccanismo. Fra questi lo ha fatto il Comune di Palermo, con
il quale i contribuenti hanno liti pendenti per importi totali pari a
130 milioni di euro più sanzioni e interessi, quindi parliamo di una
cifra totale che arriva a quasi il doppio. E’ una scelta di compliance
molto importante dal punto di vista economico e sociale – ha commentato
Cuva – che arriva in un momento delicato di crisi post-pandemia e con la
guerra in corso. C’è una grande sofferenza economica, deriveranno
vantaggi per le casse dei Comuni e per i contribuenti. I quali dovranno
valutare se sia opportuno definire la loro causa con il loro Comune
usufruendo di questo vantaggio, abbattendo ed eliminando le sanzioni e
gli interessi e, in alcuni casi, ottenendo anche una riduzione
dell’imposta. Occorre presentare un’apposita istanza allegando la
delibera del Comune e indicando le liti che si intendono definire, con
l’impegno a pagare anche in modo rateale. La legge nazionale ha anche
disposto una proroga del termine per presentare le domande, che dal 30
giugno slitta al 30 settembre”.
Per Antonino Alessi, presidente dei Consulenti del lavoro di Palermo, i
professionisti danno un giudizio positivo della riforma fiscale: “Siamo
soddisfatti. Questa riforma è una pietra miliare, vuole ridurre la
pressione fiscale che attanaglia l’economia, le imprese, i
professionisti, i lavoratori e i cittadini tutti. E’ un primo passo che
ci condurrà nel medio termine ad una pressione fiscale contenuta e,
quindi, sostenibile per i contribuenti onesti”.
N.b: in allegato, foto di Giovanni Spalletta (con barba e occhiali),
Angelo Cuva e Antonino Alessi. Videodichiarazioni sulla chat di
WhatsApp.
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