(AGENPARL) – gio 13 aprile 2023 NUMERI RECORD PER L’EXPORT MANIFATTURIERO TREVIGIANO: + 13% RISPETTO AL 2021 E + 19,9% SUL 2019, SUPERANDO I 16 MILIARDI DI EURO DI FATTURATO
TIENE ANCHE L’EXPORT VERSO IL REGNO UNITO, CON QUALCHE CHIAROSCURO
OSCAR BERNARDI, PRESIDENTE CONFARTIGIANATO IMPRESE MARCA TREVIGIANA: «STIAMO NAVIGANDO IN ACQUE INTERNAZIONALI AGITATE, MA ABBIAMO UNA “FLOTTA” DI IMPRESE BEN EQUIPAGGIATE»
L’export del manifatturiero trevigiano vola e nel 2022 ha raggiunto i 16 miliardi 214 milioni di fatturato. Un salto in avanti del 13% rispetto al 2021, che sancisce il pieno recupero del post pandemia. L’incremento dell’export “made in Treviso” è salito del 19,9% rispetto al 2019 e addirittura del 26,4% sul 2017.
«Stiamo navigando in acque internazionali agitate», sottolinea Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, «ma abbiamo una “flotta” di imprese ben equipaggiate, anche se, dopo anni di pandemia, con una guerra in corso, disordini sociali sparsi in tutto il mondo, l’asset più prezioso che auspichiamo è sicuramente la pace».
Sono dieci i settori con un incremento 2021-2002 che supera i venti punti. Nei settori con il fatturato maggiore spicca la chimica, con più 22.5% con 383 miliardi esportati, seguito dai prodotti della metallurgia che con i suoi 490,0 milioni, cresciuto del 26%, da prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi che toccano i 357 milioni con un più 23,5%.
Oltre i 20 punti percentuali si collocano anche i prodotti farmaceutici (26,8%), i prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (26,8%) e le bevande (25,3%).
Discorso a parte per il tabacco, con una crescita del 7.647,6%, ma su un fatturato di 700 mila euro, e i prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati, con un ragguardevole incremento del 33,9% su 500 mila euro di valore esportato.
Unici settori in contrazione, computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi, scesi del 6,5% (meno 15,1% rispetto al 2019), raggiungendo un fatturato di 193 milioni di euro, e gli autoveicoli, rimorchi e semirimorchi, con una contrazione del 12,3% (meno 26,7% rispetto al 2019), con 282 milioni di prodotti esportati.
I settori con il maggiore fatturato di export nel 2022 sono stati i macchinari e le attrezzature, con 2.604,4 milioni di euro, le apparecchiature elettriche e le apparecchiature per uso domestico non elettriche, che ha toccato il traguardo di 2.074,9 milioni, seguite da vicino con i mobili a quota 2.024,2 milioni.
Positivo anche il risultato complessivo dell’export provinciale verso il Regno Unito, aumentato l’anno scorso del 3,8%, ma sceso del 9,6% rispetto al 2019 e del 9,4% sul 2017. Il fatturato complessivo nel 2022 è stato di 866,8 milioni di euro.
«Facendo un bilancio a tre anni dall’uscita dell’Inghilterra dal mercato comune europeo», commenta il presidente Oscar Bernardi, «sembra proprio che gli anglosassoni non possano fare a meno dei prodotti made in Treviso. In tema di brexit, guardiamo con fiducia al recente disgelo tra Ue e Regno Unito il cosiddetto “Windsor Framework” che potrebbe contribuire a migliorare di molto il nostro interscambio».
I dati confermano un certo ottimismo. Buona ripresa hanno registrato i prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati (+ 61,1%), la carta e i prodotti correlati (+ 47,3%), il legno e i prodotti in legno e sughero (esclusi i mobili) e gli articoli in paglia e i materiali da intreccio (+ 18,2%) e i mobili (+ 15,4%).
Ottimo il recupero dei prodotti delle altre industrie manifatturiere (+ 33,3%), come dimostra il più 84,6% rispetto al 2017. Ancora meglio hanno fatto i prodotti chimici, cresciuti l’anno scorso del 21,3%, ma schizzati a più 133,5% sul 2017.
Profondo rosso per i prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici le cui esportazioni sono calate del 70%, seguiti dai prodotti della metallurgia (meno 40,4%), i computer e i prodotti di elettronica e ottica, così come gli apparecchi elettromedicali, gli apparecchi di misurazione e gli orologi (meno 33,1%).
Guardando il fatturato sul Regno Unito, la parte del leone spetta ai mobili, con 205,3 milioni di euro esportati. Al secondo posto si sono collocate le bevande con 128 milioni.
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