
(AGENPARL) – gio 05 ottobre 2023 **Deo simillimum principem: fino al 5 novembre aperta la mostra su Cosimo
III**
/Scritto da Chiara Bini, giovedì 5 ottobre 2023 alle 14:46/
E’ stata inaugurata dal presidente Eugenio Giani nelle sale di Palazzo
Strozzi Sacrati, “Deo simillimum principem”, la mostra dedicata a
Cosimo III dei Medici che celebra i 300 anni dalla sua morte avvenuta il 31
ottobre del 1723.
Costituita da due dipinti, lettere autografe, libri antichi che raccontano
momenti importanti e quasi sconosciuti della storia di Cosimo III, la
mostra, curata da Samuele Lastrucci, direttore del Museo de’ Medici, vuole
ripercorrere e illustrare a 360 gradi la figura controversa e poco nota del
penultimo Granduca di Toscana che regnò per 53 anni, dal 1670 al 1723 in
pieno periodo barocco.
Al taglio del nastro, insieme al presidente Giani e al curatore Lastrucci,
erano presenti Maria Cristina Pestelli e Candida Bruschi, rispettivamente
moglie e figlia di Alberto Bruschi, scomparso nel 2021, a cui la mostra è
dedicata. Antiquario fiorentino, collezionista di fama internazionale e
storico tra i massimi esperti della storia medicea, Bruschi si è distinto
a Firenze anche come illuminato mecenate.
L’esposizione “Deo simillimum principem”, rimarrà aperta per un mese,
fino al 5 novembre,
“La mostra su Cosimo III dei Medici, che inaugura la collaborazione con
il Museo de’ Medici, dà il via a un percorso che prossimamente vedrà la
nascita di tante altre iniziative dedicate alla grande famiglia fiorentina,
ai suoi personaggi e alla sua storia – ha detto il presidente Giani – Per
costruire il nostro presente e il nostro futuro abbiamo bisogno di
conoscere il nostro passato: è lì che affondano le radici della nostra
identità. Ed è anche questo il senso della mostra che, nel terzo
centenario della sua morte, dedichiamo a Cosimo III. Nella narrazione
corrente è il Granduca del declino della dinastia. In realtà Cosimo III
è un personaggio complesso, dalle molteplici sfaccettature. È un
personaggio – e un periodo della nostra storia – che è doveroso conoscere.
E per questo ringrazio gli ideatori e i curatori di questa mostra”.
“Con questa esposizione – ha detto il curatore Samuele Lastrucci –
vogliamo raccontare Cosimo III, un personaggio estremamente controverso che
ha lasciato però un segno indelebile nella storia della Toscana. La mostra
è composta da una serie di preziosi volumi, testimonianze tangibili che
raccontano la storia, i passi di Cosimo, dal disciplinare vinicolo, alla
sua passione per la botanica che lo ha portato a fondare la prima società
botanica d’Europa, fino alla promozione del primo studio di etruscologia e
poi gli avvenimenti della sua vita. Ci saranno anche due opere pittoriche,
una delle quali è l’immagine della mostra ed è anche l’immagine della
copertina dell’ultimo libro scritto da Alberto Bruschi”.
Con profondi interessi culturali e artistici, grande viaggiatore, Cosimo
figlio di Ferdinando II, fu un mecenate di altissima levatura. Istituì ad
esempio l’Accademia Fiorentina a Roma, ottenendo che gli artisti della
corte medicea acquisissero un’esperienza formativa importante presso
l’istituzione romana e sviluppando un linguaggio artistico che mediasse il
barocco romano con l’eleganza dello stile fiorentino. Egli commissionò
numerose opere a uno di questi, Bartolomeo Bimbi, specialista nella
riproduzione naturalistica e nel genere della natura morta, che poi furono
destinate alle sue ville: nella villa dell’Ambrogiana ad esempio andarono i
dipinti raffiguranti animali vivi; in quella di Careggi la collezione
“teratologica”, ovvero opere con vegetali e animali eccezionali; a
Castello i fiori; al Casino della Topaia le specie di frutti, agrumi, uva e
fiori che si coltivavano nel terreno circostante.
Cosimo III, grande esperto di botanica, dette un contributo fondamentale
all’ordinamento delle collezioni ancora oggi esposte nei più importanti
musei della città, poiché sotto la sua proprietà si riunirono le
raccolte ereditate dal padre, dalla madre e dagli zii cardinali, Carlo,
Giovan Carlo e Leopoldo, opere per la maggior parte destinate alla Galleria
degli Uffizi.
A lui si deve il primo disciplinare vinicolo, Cosimo III de’ Medici è