
(AGENPARL) – lun 06 marzo 2023 [CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATA LA VARIANTE AL PRG]
CONSIGLIO COMUNALE/ VIA LIBERA AL RICONOSCIMENTO DI ALCUNI DEBITI FUORI BILANCIO
CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO L’ODG DI RICCI (LEGA) SULL’ADESIONE ALLE ASSOCIAZIONI DELLA CERAMICA
CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO L’ODG DEL GRUPPO TPPU SULL’INSTALLAZIONE DI BARRIERE FONOASSORBENTI
Testo Allegato:
CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATA LA VARIANTE AL PRGIl Consiglio comunale ha approvato con 28 voti a favore ed un astenuto la variante parziale al PRG parte strutturale e parte operativa ai sensi dell’art. 32, comma 6 L.R. N. 1/2015 e art. 8 del D.P.R. N. 160/2010. Ditta: Perugia conglomerati S.R.L. Presa d’atto dell’inadeguatezza delle previsioni dello strumento urbanistico generale. Avvio del procedimento unico di variante.La ditta Perugia Conglomerati Srl – hanno spiegato la presidente della III commissione Cristiana Casaioli e l’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia – ha presentato nel 2019 un’istanza suap avente ad oggetto l’intervento edilizio per l’ampliamento di piazzali esterni al servizio dell’attività produttiva in via della Gomma a Balanzano. La richiesta è determinata da un incremento della produttività, per cui si rendono necessari siti di stoccaggio ulteriori rispetto a quelli esistenti e in aderenza all’impianto esistente.L’intervento proposto ricade in zona classificata come “fascia di igiene ambientale”, per le quali l’art. 105 del TUNA non consente l’insediamento di tale attività.Per l’opera sussiste la conformità ai criteri urbanistici e alle direttive stabiliti dal Consiglio comunale (con delibera n. 59/2019) per un eventuale procedimento di variante urbanistica ai sensi del D.P.R. 160/2010 e art. 32 L.R. 1/2015, a condizione che si rispettino alcune prescrizioni (nella fattispecie: dovrà essere acquisito il parere Anas in quanto parte dell’intervento proposto ricade in fascia di rispetto stradale – Nodo di Perugia; l’eventuale variante al Prg sarà soggetta alla preventiva verifica di assoggettabilità Vas; i piazzali, esistenti e di progetto, dovranno essere adeguatamente schermati con idonea vegetazione perimetrale). Il progetto risulta conforme alle norme in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza sul lavoro e l’ampliamento proposto è previsto in “fascia di igiene ambientale”, pertanto l’eventuale riclassificazione, non necessita di compensazione.Il requisito di insufficienza o inesistenza di aree richiesto dall’art. 8 del D.P.R. n. 160/2010 per l’eventuale avvio di un procedimento in variante urbanistico risulta soddisfatto per l’intervento in esame in quanto trattasi di un ampliamento di piazzali posti a servizio di un immobile a destinazione produttiva che non può che realizzarsi nella medesima area su cui insiste l’impiantoVa ricordato che il procedimento di variante previsto dall’art. 8 del D.P.R. n. 160/10 ha lo scopo di rendere realizzabili iniziative imprenditoriali non conformi allo strumento urbanistico, affermando in sostanza che la promozione dello sviluppo economico del territorio è un obiettivo da perseguire anche con gli strumenti della pianificazione urbanistica, così che l’interesse pubblico allo sviluppo economico connesso ad uno specifico progetto imprenditoriale possa essere perseguito nel giusto equilibrio con l’interesse pubblico all’ordinato assetto del territorio.Con l’atto, pertanto, si dà atto della inadeguatezza delle previsioni dello strumento urbanistico generale rispetto alle esigenze localizzative e dimensionali dell’impianto produttivo esistente per la realizzazione di nuovi piazzali in ampliamento e si esprime parere favorevole sull’opportunità di avviare un procedimento unico di variante urbanistica, ai sensi dell’art. 8 del D.P.R. n. 160/2010 e dell’art. 32, commi 6 e 11, della L.R. n. 1/2015.La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha sottolineato l’importanza di andare incontro alle esigenze produttive delle aziende perugine perché ciò consente di far ricadere i vantaggi economici su tutto il territorio. CONSIGLIO COMUNALE/ VIA LIBERA AL RICONOSCIMENTO DI ALCUNI DEBITI FUORI BILANCIOIl Consiglio ha approvato con 20 voti a favore e 9 astenuti il riconoscimento di debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 194, comma 1, del D. Lgs. N. 267/2000. I debiti riconosciuti riguardano spese di giudizio e onorari dovuti al consulente tecnico d’ufficio. Eccoli nel dettaglio: 1)Spese di giudizio per 121,94 euro relativamente alla sentenza n. 841/2022, emessa in data 08/06/2022 dal Tribunale di Perugia. Per mero errore, in precedenza, era stato richiesto il riconoscimento quale debito fuori bilancio solo di una parte della somma complessiva dovuta, rendendo necessaria l’integrazione.2) compensi al consulente tecnico dell’ufficio nel procedimento civile n. 5610/2020 ai sensi del decreto di liquidazione emesso dal Giudice del Tribunale Ordinario di Perugia, Sezione terza civile per l’importo complessivo di € 16.907,80;3) riconoscimento nel procedimento di cui al punto 2, a titolo prudenziale, della quota residua del debito, pari a complessivi € 18.176,60, tenendo conto della responsabilità solidale dell’Ente, in caso di eventuale inadempimento della controparte ed attivazione della richiesta nei confronti dell’Ente.CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO L’ODG DI RICCI (LEGA) SULL’ADESIONE ALLE ASSOCIAZIONI DELLA CERAMICAIl Consiglio ha approvato all’unanimità con 30 voti a favore l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Roberta Ricci del gruppo consiliare Lega Salvini per Perugia, avente ad oggetto: “Adesione all’Associazione Regionale “Strade della Ceramica” e all’Associazione Nazionale “Città della Ceramica”.”Ricci ha ricordato che con legge n. 188 del 1990 lo Stato promuove la ceramica artistica tradizionale attraverso l’istituzione del Consiglio Nazionale Ceramico (CNC) con il compito di tutelare il settore, valorizzandone il patrimonio storico e culturale. Allo scopo è stato creato il marchio della “ceramica artistica tradizionale” (CAT).Attualmente in Italia le “città della Ceramica” riconosciute dal CNC sono 46 e dal 1999 le stesse si sono unite per costituire l’Associazione Italiana Città della Ceramica (AICC) la cui finalità è quella di creare una rete nazionale delle città.Ad oggi il CNC ha riconosciuto come “Città della Ceramica” ben 5 Comuni in Umbria: Gualdo Tadino, Gubbio e Orvieto come soci fondatori dell’AICC, Deruta e Città di Castello in un secondo momento (l’iscrizione del Comune di Umbertide è in fase di ultimazione) portando così la nostra Regione al secondo posto a livello nazionale dopo la Campania ed assieme alla Sicilia.Il Consiglio Nazionale Ceramico (CNL) ha stilato un ulteriore elenco di città italiane che hanno i requisiti storici per ricevere in futuro il riconoscimento di “Città della Ceramica” (oltre 100) tra le quali sono presenti i Comuni di Perugia, Fratta Todina, Nocera Umbra.Perugia, in particolate, fin dal ‘400 ha un patrimonio di materie prime, conoscenze tecniche e competenze acquisite dell’arte ceramica che vanta radici storiche profonde.Nel 2009 a Perugia si è costituita l’associazione culturale “ARTICITY botteghe artigiane del centro storico” per dare impulso alle attività artigianali del territorio umbro e in particolare del centro storico. Nel 2019, invece, è stata fondata l’Associazione “Strada della Ceramica in Umbria-Umbria Ceramic Way”, di cui fanno parte i Comuni iscritti all’AICC, per promuovere azioni comuni volte a valorizzare la tradizione ceramica ed il turismo legato a questa tradizione artistica, attraverso la costruzione di una rete regionale delle città.Secondo Ricci in una politica di rilancio del settore economico, culturale e turistico della città, le potenzialità del settore della ceramica tradizionale sono altissime e pertanto, devono essere valorizzate attraverso strategie di marketing condivise. Per fare ciò è necessario includere la città di Perugia in un circuito più ampio sia a livello regionale che nazionale.Per questo la consigliera propone di impegnare l’Amministrazione:-ad aderire “all’Associazione Nazionale ” Città della Ceramica” e all’associazione Regionale” Strade della Ceramica;-a valorizzare e promuovere la figura del Maestro Artigiano riaprendo il relativo elenco regionale.La consigliera di Progetto Perugia Cristiana Casaioli ha sostenuto che gli artigiani rappresentano figure fondamentali per il territorio umbro e perugino. In particolare a Perugia esiste una tradizione antica che risale a molti secoli fa, ma che, purtroppo, oggi si sta progressivamente perdendo. E’ necessario, pertanto, che tale settore venga valorizzato ed occorre lavorare affinché la perizia artigiana venga tramandata alle nuove generazioni perché ciò trasmette cultura.Gli artigiani, inoltre, con la loro opera promuovo il territorio divenendo grandi attrattori turistici. Per tutti questi motivi Casaioli ha preannunciato un sostegno convinto all’odg con l’obiettivo, tra le altre cose, di far sì che la legge regionale esistente venga concretamente attuata.CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO L’ODG DEL GRUPPO TPPU SULL’INSTALLAZIONE DI BARRIERE FONOASSORBENTIIl Consiglio ha approvato con 30 voti a favore l’ordine del giorno presentato dalle consigliere Maria Cristina Morbello e Francesca Vittoria Renda del gruppo consiliare Tesei Presidenti per l’Umbria, avente ad oggetto: “Velocizzare l’installazione di barriere fonoassorbenti”.Con sentenza del 14 ottobre 2021 – ha detto Morbello illustrando l’atto – la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito che nei casi di grave inquinamento acustico viene leso il diritto al rispetto della vita privata e familiare, diritto che comprende l’inviolabilità del domicilio, nonché il diritto a godere della propria abitazione.La Corte di Strasburgo ha così accolto il ricorso presentato da alcuni cittadini polacchi (che lamentavano l’incremento del traffico, con aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico, in una strada vicina alle loro abitazioni) e condannato lo Stato a risarcire i ricorrenti.La Corte ha analizzato tutti i profili fattuali della vicenda (rumore e fumi causati dai veicoli, i quali disturbavano in tutte le ore del giorno il godimento delle abitazioni, impedendo di aprire le finestre) ed ha accolto il ricorso ritenendo applicabile l’art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che impone agli Stati di tutelare e, sopra ogni cosa, di non ledere il diritto al rispetto della vita privata.In sintesi, per non subire cause e sentenze di condanna, gli Stati europei, tra i quali l’Italia, debbono adottare ogni misura necessaria per limitare l’inquinamento acustico e atmosferico provocato dal traffico.Questo importante arresto della CEDU è stato seguito da numerosi giudici nazionali che hanno contribuito a valorizzare il diritto all’abitazione sancito dall’art. 8 della Convenzione.E’ notizia recente – sebbene la situazione sia nota da tempo – quella degli sforamenti di polveri sottili dovuti al traffico a Ponte San Giovanni, località che figura costantemente tra quelle umbre più inquinate dal punto di vista acustico e atmosferico.Ebbene, anche alla luce della predetta sentenza della Corte di Strasburgo, lo Stato italiano, con i suoi organi, ha l’obbligo di mettere in campo ogni misura per tutelare il diritto al rispetto della vita privata e il diritto al godimento dell’abitazione dei residenti di Ponte San Giovanni.Il Consiglio comunale è molto sensibile alle esigenze manifestate dai cittadini sul tema in discussione, ma nonostante gli atti approvati ad oggi Anas non ha ancora avviato i lavori di installazione delle barriere fonoassorbenti.Per questa ragione, l’atto impegna sindaco e giunta a sollecitare Anas al fine di velocizzare l’installazione delle barriere antirumore e pannelli fonoassorbenti lungo la superstrada nei pressi dei centri abitati di Ponte San Giovanni e Collestrada, nell’attesa dell’auspicata spedita realizzazione del Nodo di Perugia.La consigliera Elena Ranfa (PD) ha riferito che il problema esposto è molto sentito dalla popolazione di Ponte San Giovanni, tanto che già nel lontano 2022 venne costituito un comitato per chiedere la realizzazione delle barriere antirumore. Più volte questo tema è stato affrontato in Consiglio, anche in virtù di odg proposti dal pd, ma senza avere mai da Anas rassicurazioni sulla realizzazione dell’opera. Da ultimo, infatti, è stato riferito che le barriere verranno posizionate solo quando si procederà con l’esecuzione dei grandi interventi (nodo-nodino-raddoppio delle rampe) ipotizzati sulla superstrada. Ciò preoccupa perché si tratta di opere complesse che richiederanno tempi di realizzazione molto lunghi, condannando i cittadini a sopportare i disagi ancora a lungo. Il consigliere di FI Michele Cesaro ha evidenziato come questa istanza rappresenti una necessità reale che riguarda il quartiere più popoloso della nostra città, posto lungo un’arteria di livello nazionale. Serve, quindi, da parte di Anas un’attenzione particolare che dovrà essere messa in pratica in tempi ragionevoli. Cesaro ha tuttavia ricordato che tra le opere prioritarie indicate dal Consiglio comunale tempo fa in un odg approvato siano state inserite il potenziamento dello svincolo di Ponte San Giovanni (raddoppio delle rampe) ed il nodo di Perugia. E’ naturale pertanto che Anas ritenga di procedere con le opere complementari (come le barriere) solo in occasione di questi più ampi interventi.Per Cesaro, comunque, è giusto mettere in campo tutte le azioni utili per mitigare i disturbi ed i disagi che i ponteggiani sono costretti da tempo a subire. E’ per questo che in commissione è stato riferito ad Anas quali siano le necessità per Perugia: riqualificare un’arteria di livello nazionale come la E45 ma anche, ed in tempi più brevi possibile, tutelare la qualità della vita dei residenti lungo il percorso della strada.Per la capogruppo del M5S Francesca Tizi l’odg ha il merito di accogliere le richieste degli abitanti di Ponte San Giovanni che hanno il diritto sacrosanto di godere di una buona qualità della vita. Riagganciandosi al dibattito sul nodo di Perugia, Tizi ha spiegato come durante il consiglio Grande sul tema sia emersa da parte della cittadinanza una indicazione su tutte, ossia la necessità di risolvere il problema del traffico che attanaglia la città, ma senza dimenticare il rispetto della qualità della vita delle persone.Il tema della realizzazione delle barriere antirumore è antico e merita accoglimento, ma le prospettive non sembrano buone; dal dibattito in commissione, infatti, è emerso da parte di Anas che molte opere non sono ancora finanziate e ciò rappresenta un ostacolo rispetto alle dichiarazioni d’intenti nonché un modo per procrastinare nel tempo la tutela del diritto alla salute della gente. Per Tizi approvare oggi l’odg rappresenta un atto dovuto, ma per i cittadini non ci sarà comunque alcuna garanzia. Infine la capogruppo è tornata a criticare con forza le politiche sulla mobilità dell’attuale Amministrazione rea di non aver dato corso a progetti reali per disincentivare il trasporto su gomma.Per il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni occorre tenere separato questo odg con il progetto relativo alla realizzazione del primo stralcio del nodo di Perugia, pur essendo le due opere potenzialmente collegate. L’auspicio, infatti, è che la realizzazione delle barriere fonoassorbenti possa concretizzarsi nel più breve tempo possibile senza attendere il completamento dei lavori di potenziamento della E45. Ciò in quanto tali soluzioni sono state richieste dai cittadini da oltre 20 anni senza trovare mai accoglimento.Oggi, pertanto, è giusto sostenere l’odg rafforzando un indirizzo che prevede questa possibilità di anticipazione rispetto all’opera viaria.Paolo Befani (FdI) ha ricordato di aver posto ad Anas alcuni quesiti in commissione in ordine ai tempi di realizzazione di questa soluzione e sulle garanzie relative al mantenimento dello svincolo di via Adriatica. Il rappresentante di Anas ha confermato ciò ribadendo che è nelle intenzioni dell’azienda procedere al raddoppio delle rampe del raccordo con contestuale apposizione delle barriere antirumore. Ciò consente di guardare al futuro con spirito positivo auspicando che, anche grazie all’approvazione di questo odg, la realizzazione delle barriere possa essere anticipata.Per il capogruppo di IPP Fabrizio Croce l’odg va sostenuto perché tutela il diritto alla salute dei cittadini di Ponte San Giovanni, un diritto sacrosanto che viene rivendicato da oltre 20 anni. Pertanto non è opportuno collegare necessariamente la realizzazione delle barriere ai progetti titanici, come nodo o raddoppio delle rampe, i cui tempi di esecuzione saranno lunghissimi. La verità, infatti, è che le barriere si sarebbero dovute realizzare da tempo senza procrastinarle nel tempo a scapito dei cittadini.