(AGENPARL) – gio 09 febbraio 2023 AGORA’ (RAI3)/Mussolini (FI): Nella maternità surrogata, tematica delicata, ci sono due diritti da tutelare, quello dei genitori e dei figli
“Ci sono due diritti da tutelare. Uno dei genitori, se è un diritto, ma io credo di sì, sia una volontà, un voler dare amore e deve essere garantito. Allo stesso modo devi garantire anche un figlio, il diritto di sapere quali sono i genitori …… Però dato che nella maternità surrogata ci sono sempre di mezzo i soldi, perché spesso le donne vengono sfruttate e vendute, sono tematiche delicate”. Queste le parole dell’on. Alessandra Mussolini, europarlamentare di Forza Italia, ad Agorà Rai Tre, condotto da Monica Giandotti, sulla maternità surrogata
Redazione Agorà – Raitre
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Testo Allegato:
AllegatoIl vigneto in Emilia-RomagnaDei circa 53mila ettari di vigneti in Emilia-Romagna, 51mila ettari hanno almeno un’indicazione geografica. 43mila e 400 sono vigneti in cui si unisce la possibilità di avere un riconoscimento a indicazione geografica o denominazione d’origine (il 66% delle uve prodotte in regione).Ravenna ha il primato di superficie vitata con il 31% dell’estensione del vigneto emiliano-romagnolo, seguono Reggio Emilia e Modena con il 16% ciascuna, poi Bologna e Forlì-Cesena (11%), Piacenza (10%), Rimini (3%) e infine Parma e Ferrara (1%).Il vitigno più diffuso in Emilia-Romagna è il Trebbiano romagnolo, coltivato sul 29% delle nostre superfici vitate, e che, da solo, è coltivato su circa il doppio della superficie del secondo vitigno, il Sangiovese (12%). Seguono poi Ancellotta (10%), Lambrusco Salamino (9%), Pignoletto (5%), Lambrusco Grasparossa (4%), Barbera e Lambrusco di Sorbara (3%), Croatina e Merlot (2%).Negli ultimi 10 anni si è registrato un aumento di superficie vitata di circa 1.800 ettari, segnale dell’interesse e dell’importanza economica della viticoltura in regione. A fronte di questi aumenti è diminuito il numero delle aziende, oggi a quota 16.342, spesso con superfici complessivamente più ampie, a seguito di ristrutturazioni aziendali per fronteggiare meglio il mercato e l’export. La maggior parte dei vitigni regionali è giovane, il 61% della superficie vitata infatti (equivalente a 32.842 ettari) è stata impiantata dopo il 2002, e il 31,8% ha meno di 10 anni. Il dato conferma una viticoltura regionale attiva e dinamica, che punta sul rinnovo degli impianti per mantenere un alto livello di produttività, migliorando la qualità e la competitività delle imprese viticole.