
(AGENPARL) – mer 08 febbraio 2023 LOTTA SENZA SCAMPO ALLA ‘NDRANGHETA IN TUTTO IL MONDO
“43 latitanti di ‘ndrangheta catturati in tutto il mondo in meno di 3 anni: la ‘ndrangheta non ha scampo, né in Italia né all’estero, e tutti i criminali che, partendo dalla Calabria, hanno inquinato le economie di oltre 40 Paesi europei ed extraeuropei con corruzione e traffici illegali, verranno presto arrestati”.
Sono le prime dichiarazioni di grande soddisfazione del Prefetto Vittorio Rizzi, Direttore centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dopo la cattura di ANTONIO STRANGIO, fermato a Bali il 2 febbraio scorso
Un’operazione comunicata solo oggi ma che segue di poche ore la cattura avvenuta a Saint Etienne in Francia di EDGARDO GRECO, latitante da 17 anni, noto come “chef della ‘ndrangheta” e condannato all’ergastolo per duplice omicidio: notizia presto rimbalzata su tutte le testate internazionali.
“Arresti che non nascono dalla buona stella ma da una strategia precisa disegnata con Interpol grazie al progetto I CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta).
Ormai tre anni fa, insieme al Segretario Generale Jurgen Stock, ci siamo resi conto che la ‘ndrangheta era una minaccia sostanzialmente sconosciuta dalle forze di polizia di tutto il mondo, percepita quasi come un fenomeno folcloristico locale. Da allora abbiamo lavorato ogni giorno – con videoconferenze in tempo di pandemia, con incontri operativi appena possibili, con corsi di formazione e il coinvolgimento di magistrati e accademici – per spiegare quanto si trattasse invece di una potente organizzazione criminale, che in modo silente infiltra e strozza l’economia, svolge un ruolo di primo piano nel narcotraffico a livello internazionale, ha abbandonato i pizzini per comunicare su piattaforme criptate e paga con criptovalute.
Siamo partiti spiegando la struttura gerarchica della ‘ndrangheta che “colonizza” il mondo con i suoi “locali”, inseriti in un’architettura criminale che continua però ad avere il suo vertice in Calabria; abbiamo incrociato le informazioni con quelle dei colleghi dei tredici Paesi aderenti ad I CAN e le catture sono state la naturale conseguenza di una nuova consapevolezza globale sulla pericolosità della ‘ndrangheta” prosegue il Prefetto Rizzi.